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Arrestati i responsabili dell’omicidio di Edgar Luis Calderon Gonzales.

Milano. La polizia ha fermato due salvadoregni, appartenti alla banda di latinos Barrio 18, accusati dell’omicidio di Edgar Luis Calderon Gonzales, il 32enne peruviano che era stato rapinato, malmenato e gettato nel Lambro dove è morto.

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La ricostruzione dell’omicidio effettuata dalla squadra mobile di Milano è davvvero inquietante. Calderon Gonzales era in italia da poco, ospitato da amici. Era di ritorno da una grigliata fra compaesani nel parco Lambro, durante la quale aveva bevuto un po’ troppo. Sulla strada del ritorno insieme a 2 amici aveva incontrato i suoi assassini. I tre erano stati minacciati con dei coltelli, per rapinarli. Calderon aveva reagito e i suoi assassini lo avevano preso per i piedi e buttato nel fiume. Non era riuscito a ritornare a riva. Il suo corpo era stato ritrovato il 7 giugno. I due erano fuggiti portandosi via quanto rapinato, fra cui anche lo smartphone di Calderon Gonzales.

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Le indagini

L’autopsia, a causa del tempo passato in acqua, non è stata sufficente per dare la certezza delle ferite da coltello sul corpo, ma è indiscutibile che Calderon sia stato ucciso. Questa mattina, il capo della squadra mobile milanese Lorenzo Bucossi e il commissario Massaro hanno spiegato come si è arrivati ai due fermi. Nel parco di Lambrate, dove è avvenuta l’aggressione non ci sono telecamere, quindi il momento dell’omicidio non è stato ripreso, ma una telecamera ha ripreso i due aggressori che uscivano dal parco e fuggivano usando una Toyota yaris.

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Una lunga e certosina ricerca, condotta con grande professionalità, mezzi tecnici e il controllo, una ad una, delle toyota in possesso di cittadini sudamericani, ha permesso di individuare e identificare i due. Poi la polizia ne ha provato la presenza nel parco al momento dell’omicidio tramite la geolocalizzazione telematica. Si tratta di due cittadini di El Salvador, di 26 e 28 anni, già conosciuti dalle forze dell’ordine e appartenenti alla banda Barrio 18. Ambedue hanno precedenti per tentato omicidio. iI 28 enne aveva già scontato 2 anni di prigione da minorenne.  L’omicidio del 32enne peruvuano non è però legato alle guerre fra bande di latinos.

Il più giovane, solo tre giorni dopo l’omicidio a mezzanotte, era stato arrestato per una rissa scoppiata fra una 15ina di stranieri al parco della Martesana. Quando erano arrivate le volanti avevano ne trovati solo due: il 26enne salvadoregno e un maliano portati in questura per l’identificazione.

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Nascosto nel divano, protetto dai parenti

I due salvadoregni sono stati arrestati questa mattina a casa loro, uno  in zona Stadera e l’altro alla Bovisa. Una immagine dello stato di illegalità in cui vivevano con i loro parenti è dato dal racconto dell’arresto del 26enne. Quando la polizia si è presentata alla porta per trarlo in arresto, si è nascosto nel cassone di un divano letto, i familiari ci si erano seduti sopra, pensando forse di nasconderlo alle forze dell’ordine. Gli agenti di polizia lo hanno trovato subito.
Un successo per la squadra mobile milanese. Quello che suscita indignazione è la presenza a Milano di persone così feroci e la perdita della vita di un giovane di soli 32 anni in modo così terribile.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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