San Siro, tra Selinunte e Segesta. La vita dura
Milano è anche le periferie, dicono, e anche il quartiere di San Siro. Leggendo i comunicati stampa del comune di Milano, con cui annuncia lavori, interventi e iniziative, i progetti del comune di Milano per i quartieri che si trovano extra centro storico sembrano sempre splendere.
Però questo diamante promesso non brilla più se si fa un giro fra le palazzine del quartiere di San Siro, nella realtà, fra piazza Segesta e piazza Selinunte. Non è solo la presenza dei numerosissimi extracomunitari o nomadi che stazionano lungo le vie, per strada, a fianco delle porte dei bar o dei negozi a distribuzione automatica, in orari in cui generalmente la gente lavora. Non è neppure la numerosa immondizia abbandonata lungo la strada o i murales dipinti sui muri delle palazzine che danno una sensazione di sporco, occupato, trascurato e illegale.
Una luce spenta negli occhi
La luce spenta, quella che non brilla più, è quella negli occhi delle persone per bene, degli anziani e delle mamme con i bambini. Si aggirano guardinghe, insicure, guardandosi attorno come se si aspettassero di essere colpite e aggredite ad ogni passo. Sui loro visi non c’è il sorriso fiducioso che si rivolge a chi ti passa accanto per strada. Non c’è Il buongiorno a chi si incrocia casualmente.Sui loro visi si legge invece la paura, la sfiducia e anche la resa. E’ molto difficile accettare che a Milano, quella dal cour in man, a due passi dalla Milano bene, ci sia chi deve vivere in questo modo.
Quando si parla di aumentare il senso di sicurezza dei cittadini, bisognerebbe fare due passi a San Siro, provare a viverla un pochino, a dormire in quelle case, perchè, qui, il senso di sicurezza aumenterà solo quando San Siro sarà ripulita, in tutti i sensi della parola.Quartiere Aler di San Siro. Non è ancora cambiato nulla. La luce spenta, quella che non brilla più, è quella negli occhi delle persone per bene, degli anziani e delle mamme con i bambini. Si aggirano guardinghe, insicure, guardandosi attorno come se si aspettassero di essere colpite e aggredite ad ogni passo. Sui loro visi non c’è il sorriso fiducioso che si rivolge a chi ti passa accanto per strada. Non c’è Il buongiorno a chi si incrocia casualmente.Sui loro visi si legge invece la paura, la sfiducia e anche la resa. E’ molto difficile accettare che a Milano, quella dal cour in man, a due passi dalla Milano bene, ci sia chi deve vivere in questo modo.
Quando si parla di aumentare il senso di sicurezza dei cittadini, bisognerebbe fare due passi a San Siro, provare a viverla un pochino, a dormire in quelle case, perchè, qui, il senso di sicurezza aumenterà solo quando San Siro sarà ripulita, in tutti i sensi della parola.
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