Ambiente

Parco Indro Montanelli. Le nuove panchine

Grazie ad un intervento che vede coinvolti sia il pubblico, sia il privato, il parco Indro Montanelli si dota di nuove panchine. Queste panchine vanno a sostituire quelle ormai malandate e speso vandalizzate che ormai erano in parte inutilizzabili.
Saranno 26 le nuove panchine installate grazie alla collaborazione tra il Comune di Milano e Edizioni Condé Nast. La scelta è dovuta anche al fatto che Condé Nast, nel mese di Maggio, da diversi anni organizza la tre giorni Wired Next Fest. Si tratta di un evento dedicato alla scienza, alla tecnologia e all’innovazione sociale. Le panchine perciò sono una sorta di “ricompensa” nei confronti del parco. Chi ne fruisce tutto l’anno e di conseguenza anche per la durata del festival, potrà così avere una maggiore possibilità di riposarsi e rilassarsi durante la visita ai giardini pubblici. L’assessore all’urbanistica Maran ha dichiarato che “Sempre più società, aziende e cittadini collaborano per una città più green e bella”.

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Un parco in bilico tra cultura e degrado

Tutti nell’immaginario collettivo riteniamo che i parchi debbano essere un luogo dove giovani, anziani, famiglie con bambini e turisti, possano svolgere un qualsiasi tipo di attività in piena tranquillità e sicurezza, sappiamo però che non sempre è così. In particolare, Questo parco, pur essendo in un’area centrale ed essendo sede di importanti musei e di iniziative che mirano a coinvolgere tutte le fasce di età e ceti sociali, spesso si rivela essere molto al di sotto delle aspettative. È di questi giorni la polemica sui bivacchi di parecchie persone che hanno deciso di accamparsi in questo parco notte e giorno creando parecchio disordine pubblico, Ma il fenomeno non è per nulla nuovo, infatti le panchine presenti nel parco vengono spesso e volentieri usate come giaciglio per questi frequentatori diurni e notturni, resta da perciò da chiedersi, se saranno veramente utilizzabili da tutti i cittadini o se resteranno unicamente a disposizione di chi le usa come brandina di ripiego.
Nel parco, è presente il museo di storia naturale, che espone moltissimi diorami, ovvero ricostruzioni molto realistiche di ambienti naturali e animali, ricostruzioni di dinosauri, tra cui una copia del celebre T-rex esposto all’American Museum of Natural History. Vi è poi l’altrettanto interessante e notissimo planetario Hoepli dove ogni anno si tengono conferenze, scientifiche di sicuro interesse. Ultimo in ordine cronologico ma non ultimo per importanza, il Pac, ovvero il Padiglione di arte contemporanea di Milano.

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Il passato sepolto che riaffiora

Sempre in questo parco, è presente anche se non visibile una chiesa che è stata molto importante nel passato meneghino. Si tratta della Cattedrale di San Dionigi, situata all’incirca dove è oggi presente il planetario. Questa cattedrale ospitava quella che tutti conosciamo come la pietra del Tredesin de Marz, antichissima pietra tonda con tredici solchi distribuiti a raggi attribuita a San Barnaba, ma in realtà molto più antica. Purtroppo, questa cattedrale è stata demolita nel 1783, e solo per un breve periodo, durante degli scavi esplorativi, ne sono riemerse alcune rovine. Sarebbe stato bello invece, trovare il modo per rendere queste rovine visibili al pubblico, magari ampliando i lavori di scavo, ma purtroppo non è stato possibile, ricoprendo di terra i resti della antichissima cattedrale, si è ancora una volta nascosto sotto qualche metro di terra quello che è il nostro più grande patrimonio culturale e storico. Penso a quanto sarebbe stato bello se queste nuove panchine fossero state posizionate per poter osservare le mura della antica cattedrale.

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Gianluca Preti

Videomaker, grafico, fotografo, appassionato di Milano.

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