Via Ardissone dopo 40 anni il quartiere riprende vita
L’assessore regionale alle politiche sociali Abitative e Disabilità’ Stefano Bolognini ha visitato ieri 11 luglio, 2018 il cantiere di Via Ardissone, Bolognini. Questo quartiere costituito da sei palazzi di e cinque piani di proprietà della ALER versava da molto tempo in condizioni critiche e di degrado assoluto. Ora, si inizia finalmente ad intravedere quale sarà il futuro per queste abitazioni popolari. QUesto, grazie al procedere della ristrutturazione già quasi terminata per un edificio, e in fase di completamento per altri due.
Quarant’anni nel degrado
Sono dovuti passare quarant’anni perché si potesse finalmente riportare il quartiere in una condizione dignitosa. Con una manutenzione ad opera di Regione Lombardia e con uno stanziamento di oltre 4.100.000 euro, i sei palazzi di edilizia popolare in via Ardissone torneranno ad essere abitati dagli inquilini per un totale di 178 alloggi. A breve infatti, sarà ultimata la riqualificazione dello stabile di via Ardissone 1. A questo seguirà entro questo autunno, l’inizio delle opere ai palazzi al numero civico 3. La ristrutturazione, non si limita alla parte interna degli edifici, saranno messe a norma anche gli impianti elettrici, gas e idrico sanitario, oltre che il confinamento delle canne fumarie che contengono amianto. Saranno sostituiti anche tutti i serramenti, installando porte e finestre nuove e più funzionali. Altro importante intervento sarà l’abbattimento delle barriere architettoniche in modo da rendere fruibili questi alloggi anche a disabili e portatori di handicap.
Riassegnati anche 22 appartamenti sfitti
Le condizioni di alcuni alloggi erano tali da non potervi alloggiare nemmeno se costretti da un’estrema necessità. Ora ben 22 di questi alloggi torneranno ad essere abitabili dando la possibilità a chi è in lista per una casa popolare di poter finalmente avere una abitazione ad un costo correlato alla sua situazione economica.
L’importanza del recupero di aree a rischio
Nell’area adiacente il quartiere, ha sede l’istituto comprensivo Rinnovata Pizzigoni, una scuola all’avanguardia sia per il metodo di insegnamento sia per la struttura, che nonostante i suoi quasi cento anni di vita risulta ancora essere moderna per come è stata concepita. Oltre al polo scolastico, vi è un piccolo parco posizionato tra la scuola e la ferrovia che divide in due l’area. Tale parco è però a detta di molti malfrequentato. Questo parco necessiterebbe di un sistema di controllo tramite telecamere per garantire la fruizione di tale spazio pubblico a tutti. L’area che confina con il quartiere e interessata dalla ferrovia infine, è parte del progetto scalo Farini. Tale progetto prevede la trasformazione di quello che un tempo era uno scalo ferroviario in un’area altamente riqualificata con torri, parchi e edilizia di lusso. Sempre a pochi passi dai sei edifici, c’è il parco Giovanni Testori, che confinerebbe, se non fosse per la ferrovia, con il campus universitario del politecnico di Milano e con la stazione ferroviaria della Bovisa.
in questo contesto, è molto importante mantenere uno standard qualitativo.
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