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Scheletro a Milano. Scomparso da 27 anni era morto nei magazzini delle Fs?

Milano – Macabro ritrovamento la mattina del 17 aprile, intorno alle 7.30, in uno dei magazzini laterali del sottopassaggio delle Ferrovie dello Stato fra via Lunigiana e via Sammartino. Una clochard ha trovato uno scheletro umano, sotto una vecchia coperta, in un angolo un po’ nascosto, e ha chiamato il 113.

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Sul posto si è recata la polizia scientifica e la antropologa legale Cristina Cattaneo per i rilievi. Potrebbe trattarsi, infatti, della soluzione di un “cold case”, in cui è necessaria tutta l’esperienza possibile nel riconoscimento e nella datazione dei resti umani. Infatti sul luogo del ritrovamento c’era anche un documento di identità di un uomo scomparso nel 1991 e di cui, nel 2009, si era occupata la trasmissione televisiva Chi l’ha Visto? Il corpo non presentava segni evidenti di violenza, ma c’è il dubbio che negli ultimi 27 anni sia sempre stato sotto quella coperta, nonostante il magazzino sia frequentato da molti clochard che lo utilizzano per dormire e ripararsi dalle intemperie.

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cambiamenti. Social journalism

I documenti sono di Umberto Barresi

Il documento ritrovato nei pressi della coperta erano intestati a Umberto Barresi. Non è ancora detto che si tratti del suo corpo perchè i documenti potrebbero essere stati lì per moltissimi altri motivi. Però i parenti di Umberto Barresi ne avevano denunciato la scomparsa nel giugno del 1991, quando aveva 47 anni.

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L’uomo viveva in Sicilia,  nel comune di Aidone, in provincia di Enna, con i suoi genitori, che gestivano una pensione. La sua scheda lo definisce una persona con problemi di schizofrenia. Spesso prendeva il treno e veniva a Milano dove si appoggiava all’istituto Giovanni Ferrara. Al momento in cui se ne sono perse le le tracce, nel giugno del 1991, aveva 47 anni. Se il corpo trovato sotto la coperta fosse il suo, potrebbe trovarsi lì dalla sua scomparsa, 27 anni fa.

Quella patina nera sui muri

I magazzini in cui è stato trovato lo scheletro non sono in condizioni salubri. La patina nera che ricopre le pareti è formata da un misto di smog, muffa e umidità, ma in un primo momento aveva fatto sospettare ai resti di un vecchio incendio. I primi riscontri però paiono averlo escluso. Lo scheletro è completo e non ci sono segni di violenza.

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Toccherà quindi alla dottoressa Cristina Cattaneo tentare di dare un nome a quelle povere ossa, valutare da quanto tempo il cadavere era in quell’angolo e scoprire per quale motivo è morto. Da molti anni quei locali sono frequentati dai clochard, e sembra quasi impossibile che nessuna delle persone che sono passate e si sono fermate a dormire non si sia mai accorto della presenza del poveretto.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

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