Catalunya. Il vero problema europeo è in chi comanda
La questione Catalana come quella padana, o se preferite Lombarda e Veneta, non verte solo sulle richieste di autogoverno, autonomia e indipendenza di questi popoli, ma riguarda tutti. Il tema è chi deve decidere. Il popolo, le comunità oppure i burocrati?
L’arresto di un governatore di un paese europeo, legalmente e correttamente eletto, dovrebbe fare molto più scalpore di quello che ha fatto. Avrebbe dovuto creare opinione. Invece si vive ancora narcotizzati dalla mancanza di vera informazione su quanto accade in Catalogna. Sono diversi, infatti, i prigionieri politici catalani. Charles Puigdemont è solo l’ultimo imprigionato. Non si sa ancora se la Germania concederà l’estradizione. Le accuse mosse dallo stato spagnolo sono sedizione e ribellioni, reati inesistenti in Germania. Probabilmente Il presidente catalano chiederà il giousto asilo politico. Fra i politici italiani che hanno detto qualche parola sulla questione catalana troviamo prima degli altri Matteo Salvini, che ha definito un errore l’arresto e l’uso della forza contro gli indipendentisti e si auspica che la Spagna scelga Il dialogo.
Un desiderio, un consiglio, che si pensa troverà delle orecchie sorde, considerando che tutto il governo eletto in Catalogna si trova in galera o in esilio.
Oggi anche chi non è indipendentista è nelle piazze. Il proclama dei catalani e la richiesta di aiuto all’Europa
L’arresto dei politici catalani ha spinto in strada, alle manifestazioni, anche chi non era, e non è, favorevole all’indipendenza. Nelle ultime ore si stanno lanciando appelli alle istituzioni europee. Eccone uno, tradotto dal catalano e adattato ai significati della lingua italiana “La Spagna non si rende conto che il potere reale è dei cittadini ed per questo che lo Stato prova di eliminare i suoi leader politici e sociali. La violazione dei diritti fondamentali in una società democratica avanzata ci mostra la realtà spagnola, che priva i cittadini di diritti e di libertà come quelle d’espressione e di manifestazione. Adesso non sono perseguite solo le persone che vogliono l’Indipendenza della Catalogna. Chiunque critichi lo stato spagnolo oggi è in pericolo. Dopo l’arresto di Carles Puigdemont, però, siamo sotto gli occhi dell’Europa. La Germania ha nelle sue mani il possibilità di dimostrare di essere società avanzata, democratica e rispettosa dei diritti. Un paese che ha sofferto tantissimo adesso ha nelle sue mani la responsabilità di consegnare, o non consegnare, un presidente eletto democraticamente alla “giustizia” spagnola, che ancora si macchia della volontà fascista (del franchismo). Chiediamo all’Europa che lotti per i diritti democratici. Oggi sono in pericolo in Spagna ma domani lo possono essere in qualsiasi altro paese europeo. Il popolo catalano non smetterà di lottare finché tutti i prigionieri politici possano ritornare a casa. Libertà ai Prigionieri Politici!”
Junker però se ne guarda bene. Pensa che “Poca brigata, vita beata”
Però i burocrati europei si sono già espressi e non in modo favorevole ai catalani. Da una parte continuano a trincerarsi dietro alla scusa che ” si tratta di un affare interno alla Spagna” dall’altra però si espongono fino a dire ciò che li preoccupa veramente, cioè il numero Stati diversi che dovrebbero in realtà comporre l’Europa. Questa posizione è stata espressa dal presidente della commissione europea, cioè il governo europeo, il lussemburghese Jean Claude Juncker, che in ottobre, al momento del referenudm catalano aveva detto “Se permettessimo alla Catalogna di separarsi altri faranno lo stesso. Non voglio che succeda. Non mi piacerebbe che tra 15 anni ci fosse un’Unione Europea con 98 stati”. E’ chiaro, da questa frase, che nella Commissione dei burocrati europei vi è una notevole consapevolezza delle pulsioni indipendentiste e di autodeterminazione dei popoli europei, e delle diverse realtà storiche, economiche e culturali. Sanno anche quanti potrebbero essere davvero gli Stati, 98. Un dato che nessun indipendentista o gruppo di autonomisti aveva ancora misurato. Vi è una consapevolezza e hanno deciso che l’autonomia economica dei popoli europei non è un affare, per la loro posizione. Il destino dei Catalani, e anche degli altri popoli europei, è tutto nel vero problema europeo; cioè chi comanda in Europa.
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