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Non è vero che al Carnevale ambrosiano ogni scherzo vale

Comincia questa mattina l’ultimo giorno del carnevale ambrosiano. Sono quei tre giorni di Carnevale donati alla città di Milano dal cardinale Carlo Borromeo, che ha ufficializzato l’antica usanza di divertirsi fino alla mezzanotte del giorno prima della domenica di Quaresima.

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Il carnevale ambrosiano è una di quelle abitudini che si perdono nella notte dei tempi, sin dalle origini del cristianesimo.  Sono molte le spiegazioni date all’usanza di continuare a far festa anche dopo il mercoledì delle ceneri, ma nessuna è davvero convincente e nessuno sa quale sia quella vera. Forse dipende semplicemente dall’animo ironico del milanese che mal sopporta le privazioni e le rinunce. Quaresima a Milano è sinonimo di pena e di miseria. Meglio gli scherzi di carnevale

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Sequestrati 35mila giocattoli pericolosi

Se i 35mila fra giocattoli e articoli di carnevale contraffati e pericolosi, sequestrati dalla Polizia locale di Milano in due diversi interventi effettuati dall’Unità antiabusivismo, in collaborazione con le Agenzie delle Dogane e la Camera di Commercio, fossero entrati in commercio non sarebbe stato però uno scherzo di Carnevale. Lo scorso 6 febbraio, tra via Paolo Sarpi e via Porpora, in due negozi sono stati trovati articoli di carnevale e giocattoli che non erano a norma.

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Complessivamente erano  1.050 tra vestiti, maschere di personaggi della Marvel e giocattoli che erano inseriti in Rapex, l’elenco europeo dei beni pericolosi e da ritirare dal mercato.  Altri 3.500 articoli di carnevale erano senza i requisiti di sicurezza stabiliti dalle direttive europee.  In questo primo intervento i gestori dei negozi, , in tutto tre persone, sono state indagate per i reati di contraffazione, ricettazione, frode in commercio e per immissione sul mercato comunitario di prodotti pericolosi.

Poi, il 15 Febbraio, sempre in via Paolo Sarpi, la polizia local ha sequestrato, in extremis, 26mila giocattoli importati illegalmente (l’etichetta riportava un importatore inesistente) e che quindi non rispettavano le norme di certificazione europea. oltre a 2mila giocattoli e articoli di vario genere contraffatti e 2.600 prodotti inseriti in Rapex. A questi si aggiungono circa 25mila batterie e accumulatori d’energia immessi sul mercato in violazione alle norme ambientali sul limite dei metalli pericolosi contenuti e sul corretto smaltimento quando diventano rifiuti.

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Bel botto di carnevale

Si potrebbe dire che, con un sequestro di queste dimensioni, il comandante della Polizia Locale Marco Ciacci abbia fatto un bello scherzo ai commercianti disonesti che stavano per danneggiare e mettere in pericolo la vita di tanti bambini.  “L’attenzione dell’Unità Anti abusivismo è sempre molto alta, ma aumenta in particolar modo in occasione delle festività. ” ha detto.

Il Rapex (Rapid Alert System for Dangerous non-food products)

Il Rapex è un sistema d’allarme comunitario attivo per tutti i prodotti (ad es. giocattoli, cosmetici, elettrodomestici, ecc) che presentano un rischio grave per la salute e la sicurezza dei consumatori, con l’eccezione di alimentari, farmaci e presidi medici. Tale sistema permette lo scambio rapido delle informazioni tra Stati membri e Commissione Europea riguardo ai provvedimenti adottati per impedire o restringere il commercio e l’uso di tali prodotti, sia da parte delle autorità nazionali che dai produttori e dai distributori. Al sistema partecipano gli Stati membri dell’Unione Europea oltre all’Islanda, il Liechtenstein e la Norvegia.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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