Giambellino. Festa quasi rovinata da apriporte e centri sociali
Ieri era Festa al Giambellino. Una festa di quartiere attesa dai residenti per tutto l’anno. Tra le tante bancarelle del mercatino c’era anche quella del comitato per il Si al referendum per l’autonomia della Lombardia, in cui stavano distribuendo volantini per ricordare il voto del prossimo 22 ottobre.
Ad un certo è passato anche Matteo Salvini che dopo aver girato un po’ per il mercato ha aiutato a distribuire i volantini. Questo non deve essere piaciuto ad alcuni aderenti dei gruppi dei centri sociali della zona, che sono apparsi all’improvviso e hanno attaccato il banchetto del referendum per il Si, tirando uova e altro addosso a Salvinie agli altri presenti, finendo per ferendo uno dei ragazzi che stavano volantinando, Lorenzo Astolfi, che ha dovuto essere medicato al pronto soccorso. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine che non sono riuscite a impedire l’attacco, ma che hanno identificato alcuni degli aggressori, peraltro già conosciuti dalle forze dell’ordine. Matteo Salvini ha detto che denuncerà quelli identificati.
Rimane la rabbia per l’incidente che ha rovinato l’atmosfera serena della festa in un quartiere difficile, dove lo scontro fra i residenti che combattono degrado e illegalità e chi li crea è all’ordine del giorno. Questa non è infatti che l’ultima notizia di agressioni in via Giambellino.
Risse e apriporte a pagamento
Ieri c’era stata una rissa, e poi ancora un esponente del racket degli abusivi, definito un “apriporte a pagamento” piuttosto conosciuto in zona, ha scardinato la porta e la lastra di sigillo di un appartamento sfitto delle case popolari di via Recoraro al 4, facendovi entrare una donna nordafricana con diversi bambini. Questa volta però c’è stata l’immediata reazione degli altri abitanti del caseggiato, quelli onesti.
Un numero considerevole dei testimoni all’occupazione abusiva dell’appartamento ha chiamato subito le forze dell’ordine e gli ispettori Aler, che hanno effettuato immediatamente lo sgombero della donna. Un quartiere difficile, insomma, dove la gente normale chiede sicurezza e una maggior presenza delle forze dell’ordine per non dover convivere con la paura e i soprusi di violenti e delinquenti.