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Il caso Monno. Lesa maestà, Acli e fine delle elezioni

Ossona – Le incompatibilità di Francesca Lara Monno sul sito di Asm. Il sindaco Venegoni tenta di intimidire Sergio Garavaglia minacciando denunce per diffamazione per aver detto pubblicamente e in consiglio comunale ciò che era già pubblico. A vedersela brutta è il sindaco. La vicenda di Ossona non ha a che fare con Magenta e le sue elezioni, ma è una questione di Regole, giustizia e rispetto della democrazia. E ora, che sono finite le elezioni, lo si può dire senza sospetti.

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Le elezioni di Magenta

anacLa prima questione riguarda le elezioni di Magenta. Non hanno mai avuto a che fare con la questione delle incompatibilità di Francesca Monno a Ossona, ma per dimostrarlo è stato necessario aspettare oggi a urne magentine chiuse, quando nessuno può più accusare di voler incidere indebitamente nelle elezioni a casa d’altri. In realtà ce ne sono stati fin troppi che hanno manovrato a casa nostra, a Ossona. Lo hanno anche fatto male, creando problemi e rendendosi responsabili del disastro dell’amministrazione pubblica ossonese. La vicenda della firma dello Sprar da parte del Sindaco Marino Venegoni e della calata di braghe davanti ad centro-sinistra basta da sè a spiegare la situazione. Dubito fortemente, però, che i responsabili si prenderanno la loro responsabilità. Ora che abbiamo parlato delle elezioni di Magenta, torniamo alla situazione attuale di Ossona.

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Sergio Garavaglia non può essere querelato, senza che Venegoni danneggi economicamente il Comune di Ossona

Sergio Garavaglia non ha fatto nulla per essere denunciato dal sindaco Marino Venegoni. Se il sindaco di Ossona lo querelasse, procurerebbe un danno al comune di Ossona. La minaccia di querela, gridata da tutti i giornali e in consiglio comunale aveva lo scopo di spaventare un consigliere comunale, Sergio Garavaglia.
Sergio Garavaglia ha presentato in Consiglio Comunale il curriculum vitae di Francesca Lara Monno, consegnato da lei stessa a Asm, che l’ha pubblicato sul suo sito internet nell’elenco dei fornitori, obbligatorio per la trasparenza degli enti pubblici. Lo trovate a questo link: collaboratori e consulenti di Asm Magenta 2016. Che cosa dovrebbe farci il Curriculum dell’assessore di Francesca Monno sul sito di ASM, di cui Ossona è socio se non fosse un consulente o fornitore? La legge proibisce di essere assessore e di fare nel contempo il consulente per aziende che appartengono al Comune. Una proibizione chiara, una regola di legge ben precisa che è stata negata pubblicamente e con una faccia tosta che non ha eguali.

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Per Venegoni è solo lesa maestà o c’è dietro anche qualcosa d’altro?

Lesa maestà. Era  il reato che si contestava a chi faceva notare al sovrano assoluto che aveva spudoratamente torto, o che aveva mentito. Si rischiava il taglio della testa; alcune volte anche lo squartamento. E’ quello che succede a Ossona. Un sindaco già di per sè non brillante e con troppi interessi personali è ostaggio di due lobby che con la politica e la gestione del bene comune hanno ben poco a che fare.  A dir la verità, ha a che fare con il Bene Comune. Bene Comune è il partito delle Acli. A Ossona abbiamo da una parte le Acli, con le loro cooperative per i migranti. Dall’altra invece tutto è ancora da comprendere, ma è chiaro che, qualunque cosa sia, rende il sindaco subalterno alla coppia di Magenta Monno – Ispano.  Durante l’ultimo consiglio comunale del 5 giugno questa realtà era palese.  Cosa potrebbe essere? Nel momento in cui Lara Francesca Monno darà le dimissioni per le incompatibilità, che sia per sua iniziativa che sia per ordine della prefettura, la giunta di Marino Venegoni cadrà, per mancanza di rispetto delle regole della parità di genere? Infatti come non ha trovato nessuno che prendesse il posto di Monica Porrati, non troverà altre donne, che non siano sue parenti (sarebbero incompatibili), che accetteranno di fare l’assessore, rischiando i beni di famiglia per garantire la sopravvivenza dell’amministrazione Incontro.

Anac e il pericoloso gioco di Venegoni

Durante il consiglio comunale Sergio Garavaglia ha fatto mettere a verbale tutta la documentazione comprovante la probabile bugia di Venegoni, e le incompatibilità dell’assessore Monno. Ha nel contempo chiesto di passare al prefetto e all’Anac, l’ente anti corruzione, tutta la documentazione relativa al rifiuto di ritirare le deleghe all’assessore Monno. Un rifiuto che Sergio Garavaglia aveva preventivato. Se, come si suppone, dopo il voto contrario dal comune non sarà inviato nulla a prefettura e Anac, vi sarà una diffida ad adempiere. Se ancora nulla sarà inviato, la documentazione sarà inviata ad Anac dall’opposizione. A questo punto o Francesca Monno dà frettolosamente le dimissioni o la giunta Venegoni sarà sottoposta a verifica.

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Potrebbe esserci la concreta possibilità di scioglimento del consiglio comunale. C’è chi si domanda per quale motivo Venegoni non dia le dimissioni da solo. Le regole in questo caso sarebbero dalla sua parte. Giovanni Oldani, il vicesindaco, dovrebbe condurre la giunta fino alle elezioni anticipate e Incontro potrebbe persino ricandidare lo stesso Marino Venegoni. E’ un bel mistero. Forse non sa che si può fare. Eppure chi lo ha messo lì e lo tiene per le cosiddette palle ha una lunga esperienza in queste operazioni di “alta politica”. Arconate grande festa per Mantovani.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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