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10 bambini cingalesi in bilocale da 40 mq. Era una scuola abusiva

Milano –  Scoperta in città studi una scuola elementare con sezioni di scuola materna abusiva. Era destinata ai bambini cingalesi. Care anche le rette. 250 euro al mese.

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La polizia locale di Milano era stata avvisata da un cittadino che aveva notato l’andirivieni di bambini. Ieri mattina sono quindi intervenuti in un bilocale nella zona di Città Studi.  All’intervento dell’Unità centrale Informativa della Polizia Locale di Milano, nel bilocale, situato al quinto piano di una palazzina residenziale, si trovavano 10 bambini fra i 4 e gli 8 anni. Con loro una coppia dello Sri Lanka, marito e moglie, che gestivano la scuola, e un’altra connazionale. I tre abitavano nello stesso appartamento, composto da soli 40 metri quadri. Le indagini hanno stabilito che i gestori della scuola chiedevano rette da 250 euro al mese, che comprendevano anche un pasto.

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Il gestore presidente anche di un’associazione culturale cingalese

La donna che gestiva la scuola è la presidente di una associazione culturale che si occupa delle pratiche inerenti  i permessi di soggiorno e di altre consulenze ai residenti provenienti dallo Sri Lanka. E’ stata denunciata per aver insegnato in mancanza del titolo di insegnante. Al marito è stata contestata una multa per aver costituito una scuola senza le autorizzazioni previste dal Provveditorato e dalla ASL. Un’altra multa da 5mila euro gli è stata comminata per il cambio di destinazione d’uso dell’appartamento, di cui è affittuario. Dalle denunce non sono stati esclusi i genitori dei bambini. Quelli del bambino di 8 anni, presente nella scuola abusiva al momento dell’arrivo della polizia locale, sono stati denunciati per mancato assolvimento dell’obbligo scolastico. Infatti, l’obbligo scolastico riguarda tutti i bambini presenti e residenti sul territorio italiano, anche se clandestini.

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Le reazioni del Comune di Milano

A seguito di quanto successo è intervenuta l’assessore alla sicurezza Carmela Rozza. “Ogni segnalazione che arriva alla Polizia locale è valutata molto seriamente dagli agenti, in modo particolare quando contiene potenziali notizie di reato. La scoperta desta preoccupazione. Dovremo verificare se i genitori fossero consapevoli del fatto che quel luogo fosse privo di qualsiasi autorizzazione”.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

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