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Bobby Sands moriva 35 anni fa. Un sacrificio attuale

Europa dei Popoli – Oggi l’anniversario della morte di Bobby Sands, eroe indipendentista dell’Irlanda del Nord. Moriva dopo 66 giorni sciopero della fame, il 5 maggio 1981, mentre era in carcere, condannato al carcere duro, era stato eletto parlamentare da pochi giorni.

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Bobby SandsIn 35 anni il mondo è cambiato incredibilmente. C’è chi è ancora lì a contare i morti da una parte e dell’altra del 1945 di una guerra che per la gente normale non aveva neppure senso, e non ricorda il sacrificio eroico pacifico e inesorabile di Bobby Sands che, sottoposto al carcere duro perchè indipendentista dell’Irlanda del Nord, iniziò uno sciopero della fame che lo condusse alla morte il 5 maggio del 1981.
E triste sapere che i giovani sanno chi erano Martin Luther King e Ghandi, ma non sanno nulla della storia di Bobby Sands e dei 9 martiri che cambiarono l’Europa quando loro erano appena nati. Gli anni 70 e 80furono dominati dallo spirito di Bobby Sands, anche a Milano. Quando morì aveva 27 anni e un bambino piccolo. Trovare notizie sulla sua biografia non è difficile ( è in inglese); quel che è difficile è leggere fra i silenzi. Oggi i giornali italiani lo definiscono attivista dell’IRA; oppure eroe che combatteva per la repubblica, ponendo l’accento sulla forma politica dell’Irlanda contrapponendola a quella monarchica; o, ancora, eroe e martire cristiano cattolico, avendo voglia di creare imbarazzi fra vaticano e protestanti. Bobby Sands era invece un ragazzo normale che metteva la libertà sopra ad ogni altro valore, persino sopra la sua vita: sono sentimenti che fanno paura a chi ha raggiunto il potere.

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L’Irlanda del Nord, che comprende 6 province dell’Ulster, con la sua capitale Belfast, è quel pezzettino di Irlanda che è rimasto nel Regno Unito, al momento dell’indipendenza ottenuta dopo un lungo processo democratico iniziato nel 1922 e conclusasi nel 1949 con la piena sovranità dell’Eire.  Gli irlandesi continuarono a combattere per ottenere l’indipendenza anche delle province dell’Ulster, alcuni con l’IRA ( Irish Repubblican Army), altri con la politica, altri ancora mischiando le due esperienze. Una delle particolarità della guerra civile nord irlandese era la guerra religiosa che in Irlanda del Nord si mischiava a quella politica. Gli irlandesi erano cristiani cattolici, repubblicani e indipendentisti; gli inglesi erano invece cristiani, protestanti (anglicani), monarchici, lealisti ( nei confronti della monarchia inglese). Non era una guerra religiosa, piuttosto la si può descrivere come una guerra etnica. I giovani di Belfast o erano irlandesi perseguitati, o erano inglesi persecutori. 

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Oggi la lotta per la libertà ha preso delle strade diverse, anche sulla scia del sacrificio di Bobby Sands. In Ulster oggi si ricorda Bobby Sands e la lotta dell’Ira per la riunificazione dell’Irlanda si è trasformata , grazie all’esempio di Bobby Sands, in lotta politica, con il movimento Sinn Fein, (Solo Noi). Sul sito internet nordirlandese Bobby Sands Trust si può leggere come là, in Ulster, la faccenda sia tutt’altro che conclusa. Nonostante ci sia stato il ministro Cameron, che non ci ha pensato su troppo, ha concesso il referendum per l’indipendenza della Scozia, quando lo ha chiesto, e ha portando avanti una campagna di concessioni di autonomia che ha quasi accontentato gli scozzesi. Nonostante ci sia il Brexit, referendum con cui i popoli di tutti gli Stati del Regno Unito, (persino una monarchia può essere federale) decideranno se rimanere o meno nell’unione europea. Nonostante in Europa ci siano la lotta per l’indipendenza della Catalogna, per quella dei Lombardi e dei Veneti, dei padani, (che non è finita e nemmeno sotterrata, ma ha solo preso vie diverse che si concretizzeranno con il referendum della Lombardia, e le battaglie per l’indipendenza di tanti altri popoli.

Chiudo qui e lascio in calce le parole di Bobby Sands, prese dal diario della sua prigionia e scritti pochi giorni prima di morire. Penso siano ancora così attuali da ispirare. “Credo di essere un altro di quei miserabili irlandesi nati da una generazione risorta con un radicato e inestinguibile desiderio di libertà. Non sto morendo solo per tentare di porre fine alla barbarie della H-Block, o per ottenere il giusto riconoscimento dello stato di prigioniero politico, ma principalmente perché ciò che perdo lo perdo per l’ Irlanda e per quei miserabili oppressi, appartenenti al popolo risorto, di cui sono profondamente orgoglioso”. Noi oggi diremmo che Bobby Sands si è sacrificato perchè la sua gente fosse libera nella sua terra.

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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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