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Festa della Donna. La donna celtica

La donna celtica – 8 Marzo : Festa della Donna. Per festeggiare l’8 marzo e rendere onore a tutte le donne, partiamo dal raccontare come erano viste le donne nel nostro lontano passato. Nella cultura moderna purtroppo la donna ha dovuto lottare duramente per raggiungere un certa visibilità e libertà di espressione. Ancora oggi però la condizione femminile è una questione aperta a partire dalla definizione inappropriata come: la donna è il “ sesso debole”. Siccome non voglio addentrarmi in questa giungla intricata, non avendo la preparazione necessaria per discuterne, lascio ad altri la discussione sulla condizione moderna e ritorno alle origini.

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In questo articolo parliamo di:

La Donna Celtica

Come spesso accade la cultura celtica è poco conosciuta e spesso sottostimata rispetto alla quella romana: a volte questa mancata conoscenza porta a definire da molti la popolazione celtica come barbara. Come tutte le discordanze, questa definizione è influenzata dalle testimonianze scritte degli storici romani che, condizionati dalla loro cultura greca e latina, vedevano la popolazione celtica come inferiore, quindi qualcosa di selvaggio. Esempi di enfasi negativa si trovano in Strabone quando scrive “Nelle Isole d’Ierne abitano i Britanni selvaggi antropofagi e mangiatori d’erba. Mangiano addirittura i cadaveri dei propri genitori…”.

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In realtà quella celtica a mio parere dimostrava di essere di gran lunga più vicina alla civiltà che molte altre, compresa quella romana. Una delle caratteristiche che rinforzano il mio pensiero è la condizione della donna celtica. Ella investiva un ruolo nel proprio clan equivalente a quello dell’uomo, aveva voce anche nelle decisioni importanti: le loro opinioni erano rispettate e spesso seguite anche dagli uomini.

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Tacito riporta nei suoi scritti che le popolazioni celtiche e germaniche le attribuissero “sanctum aliquid et provindum” ovvero le donne rappresentavano un che di sacro e di profetico e per questo non ne sottovalutavano i consigli. Anche Cesare nel De bello gallico scrisse di ricordare molto bene il timore che gli uomini avessero nei confronti degli oracoli delle donne; le testimonianze ribadiscono quanto rispetto avessero per la figura femminile.

La donna celtica se decideva di sposarsi aveva la possibilità di scegliere da sola il marito. Caratteristica direi alquanto moderna e progressista, se solo pensiamo che ancora oggi in alcune società non è minimamente pensabile. Nel caso decidesse di rimanere sola poteva diventare una sacerdotessa e druidessa. Alcune testimonianze poi mostrano che alcune di loro risalirono fino alla cima della classe sociale divenendo regine.

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Uno delle figure più famose fu Boudicca, regina degli Iceni che diresse una ribellione contro i romani per vendicare le figlie, le anziane stuprate e il suo popolo. Diede filo da torcere conquistando diversi territori presi dai romani e quando le cose peggiorarono si uccise con del veleno per non essere schiavizzata.

Tacito la descrive “come bellissima e di grande coraggio mentre sfida i Romani, invasori della Britannia, combattendo alla testa dei suoi guerrieri”. Anche Dione Cassio, storico romano, ne descrisse la bellicosità e bellezza: “Boudicca era alta, con uno sguardo che incuteva paura, la voce roca e una massa di capelli rossi lunghi fino alle ginocchia. Portava una collana d’oro dagli anelli intarsiati, una veste variegata e, sopra di questa, un manto chiuso da una fibbia.

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Stringeva nella mano una lunga lancia che incuteva timore a quanti la osservava.” La donna celtica infatti, durante i periodi di guerra, era libera di partecipare alle battaglie, guerriera coraggiosa quanto gli uomini. Furono in molti a descriverle come delle furie in campo e a quanto riferitoci dagli autori latini e greci queste ispirarono il mito delle Amazzoni, molto simile alle Valkirie nella mitologia norrena.

Boudicca non fu l’unica regina , ce ne furono molte altre, donne talmente in vista, che possedevano molte ricchezze e che diventarono appunto regine. Il ritrovamento di tombe femminili ricchissime prova non solo che la donna avesse dei propri domini, ma anche che la donna nella società aristocratica godeva di un elevato riconoscimento alla pari degli altri componenti della casta. Sia in queste tombe di alto rango che in quelle più umili sono stati ritrovati strumenti e oggetti legati alla tessitura e alla filatura attività prettamente femminili. Alcune incisioni su vasi riproducono figure femminili impegnate a tessere su di un telaio.

Passando dai ritrovamenti storici ai miti e leggende, le donne si può dire che siano ben presenti nei vari miti, soprattutto quelli irlandesi di cui abbiamo più testimonianza. L’immagine della donna celtica è quella di una donna forte, bellissima, pronta alla battaglia, coraggiosa, che incute terrore. Un’immagine che, al giorno d’oggi la società maschilista ha dimenticato in quanto la donna è subordinata a ruoli secondari.
Nonostante questo, nella mia esperienza ho conosciuto moltissime “donne celtiche” nello spirito che nella vita hanno saputo affrontare difficoltà a testa alta senza mai cedere e sono convinta al cento per cento che tutte le donne del mondo lo siano.

A partire dalle donne della mia famiglia, voglio ricordare qui la dolcezza e temperamento di mia nonna nei suoi anni migliori e allo stesso tempo la sua forza incredibile nella lotta alla malattia che l’ha portata via. Mia madre che ha cresciuto tre figli maschi scatenati e una femmina, cioè io, dedicandocisi interamente, insegnandoci a vivere una vita semplice senza vizi e sprechi.

Poi ci sono quelle amiche che conti sulle dita delle mani che ti hanno seguito nei momenti più complicati e bellissimi della vita partendo da chi non ti ha lasciato un attimo dalle scuole elementari in poi, a quelle che ho conosciuto attraverso una delle passioni principi della mia vita, la musica; non che tutte le donne meravigliose (e loro sono davvero donne celtiche) che appartengono al clan Volki-Tesini , lupi del Ticino, tutte con qualità e abilità differenti che rendono il clan una seconda famiglia.

Concludo con la speranza di seguire nella mia vita l’esempio di tutte queste donne fantastiche che mi hanno ispirato e che continuano a ispirarmi ogni giorno di più.

Auguri a tutte!

Per saperne di più riguardo alla donna celtica ecco alcune fonti che ho utilizzato:
“I celti, una civiltà europea” di Elena Percivaldi, edizione Giunti; “Celti,Germani e Vichinghi” di Roberta Gianadda dei Dizionari della civiltà www.bibrax.org/celti_storia/donna.htm

Nota della redazione
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Celtic Dana

Mi chiamo Sabrina, ho 25 anni e durante gli ultimi 6 anni della mia vita mi sono appassionata sempre di più alla storia dei celti, quindi a ciò che erano i nostri antenati. Sono partita dall'amore per l'Irlanda e per la musica irlandese, per poi seguire con un approfondimento riguardo alle origini della cultura irlandese, fino a scoprire che popolazioni celtiche non erano limitate alla sola Irlanda, ma in molte altre parti compresa la nostra pianura padana. Ho iniziato quindi ad andare alle feste celtiche in giro per la Lombardia; quella che più ho frequentato è stata l'Insubria festival, dove ho conosciuto il mio attuale gruppo storico VOLKI-TESINI o lupi del Ticino. Entrando a far parte del gruppo sto aggiungendo al mio bagaglio personale sempre più informazioni riguardo alle popolazioni celtiche di tutta Europa e autoctone che voglio condividere con voi. Inoltre vi renderò partecipe delle feste celtiche a cui parteciperemo con il gruppo storico così che possiate entrare a far parte anche voi di questo mondo che ci sembra tanto lontano, ma che in realtà è congelato nei nostri geni e che è ora di risvegliare.

2 pensieri riguardo “Festa della Donna. La donna celtica

  • Complimenti carissima…

  • un bell’articolo che ci ricorda che le pari opportunità le avevamo, nell’ antichità. Chissà come è andata che le abbiamo perse..

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