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Il telefono scotta. Pubblicare le telefonate è geniale

Ossona – Gilberto Rossi, consigliere comunale di Verdi e di Sel, pubblica su Facebook il video di una telefonata, durante la quale si fa intervistare. Giustiziami.it pubblica su internet la registrazione di una telefonata fra Silvio Berlusconi e Mario Mantovani. Fatti da analizzare in tutta la loro ironia e legati dalla genialità di chi li ha pubblicati sul web.

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intervista di Gilberto RossiGilberto Rossi ha pubblicato su Facebook un video registrato mentre era al telefono con una giornalista. Durante l’intervista ha sparato un gran numero di teorie meritevoli di un’analisi specialistica e le ha rese pubbliche. Il messaggio con cui accompagna la pubblicazione è altrettanto meritevole. Il Consigliere confessa di aver fatto un salto quantico, cioè di essersi trasformato dal suo stato normale a qualcosa di improvvisamente aumentato ed eccitato. Supponendo che non sia stato colpito da un fotone o da un fulmine, è lecito domandarsi quale sostanza abbia provocato questo effetto. Potrebbe essere una nuova scoperta scientifica, importantissima per generare l’energia necessaria all’uomo del futuro: si potrebbe usare Gibo per andare su Marte.
Altra notizia della giornata, correlata alla telefonata del Gibo per la genialità, è la pubblicazione sul web, da parte del sito internet giustiziami.it, della registrazione di una telefonata fra Silvio Berlusconi e Mario Mantovani, in cui si scambiano possibilità di nomine e in cui il livello di corruzione espletato rende simpaticissimo Silvio Berlusconi, che assume la funzione di un ufficio di collocamento efficiente. Non potevano scegliere nome migliore, i redattori del sito Giustiziami.it. Sembra un invito, anche se l’idea è quella di fare cronaca giudiziaria riguardo i processi che si svolgono al tribunale di Milano. Han fatto venir voglia persino a me di prendere il telefono e chiamare Silvio Berlusconi.

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La telefonata del Gibo

Stiamo parlando di telefonate pubblicate sul web che si ritorcono contro i geni che le hanno pubblicate, se non si è capito.  Nel primo caso, quello di Gilberto Rossi, la telefonata si trova nel video youtube e ha gli estremi per più denunce per diffamazione: attribuisce alla sezione della lega nord di Ossona e al loro gruppo Facebook delle frasi razziste che non solo non appartengono alla Lega Nord, ma che neppure sono mai stati pubblicati sul gruppo. Vi ho dato il link perché possiate iscrivervi al gruppo Facebook e controllare di persona. Probabilmente il salto quantico lo ha eccitato a tal punto che vede quello che non esiste.
Nel frullatore in cui mischia i concetti che continuano a saltellare nello spazio della sua mente, quantisticamente o meno, ascoltando con attenzione si possono individuare 3 punti: 1) Gilberto Rossi è preoccupato del fatto che io, blogger e militante leghista di Ossona da ben 25 anni, e Monica Porrati, assessore alla sicurezza per la Lega Nord a Ossona, possiamo aver trovato un punto di accordo nel fatto che lui, consigliere comunale di Sel, ha rotto le scatole con le affissioni abusive effettuate in giro per il paese. 2) Antonio Zocche, altro membro effettivo della Lega Nord di Ossona e volontario in oratorio, ha commesso il “grave affronto” di aver scritto sul “Luigino”, il carinissimo foglio di informazione dell’oratorio, un invito ai ragazzi a tenere ordinato e pulito, facendo anche la raccolta differenziata, appellandosi alle parole di Papa Francesco nell’enciclica Laudato sii. Don Angelo, il Consiglio Pastorale e Antonio Zocche, secondo il pensiero quantistico di Gilberto Rossi, avrebbero dovuto rivolgersi a lui per ottenere il permesso di appellarsi alla parole del Papa. Eppoi, dai, anche questo Papa Francesco! Cosa mai gli sarà venuto in mente di scrivere un’enciclica sull’ambiente senza prima chiedere il permesso a Gilberto Rossi! 3) E’ preoccupante, per il Gibo, che il gruppo della Lega Nord di Ossona su Facebook abbia 10 amministratori, fra cui io, Elia Savio, Monica Porrati, e Antonio Zocche, e altri 250 iscritti (che oltretutto crescono di giorno in giorno) e considera questo successo come se fosse un tradimento nei suoi confronti.
Nella telefonata si possono individuare anche altri concetti molto quantici, alcuni davvero fotonici, ma se vi scrivessi tutto vi rovinerei la sorpresa e farei spoiler.

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La telefonata fra Mario Mantovani e Silvio Berlusconi

Non ho mai difeso Mario Mantovani. Non so nulla di ciò che potrebbe aver o non aver fatto e quindi non ne ho mai parlato, ma la telefonata fra lui e Silvio Berlusconi me li ha resi tutti e due quasi simpatici. Trovate la registrazione della telefonata sul sito di Giustiziami.it. Rispetto alle telefonate di Gibo, il livello è un altro. Di Silvio Berlusconi si può dire che ha un senso dello humor penoso ma che come ufficio di collocamento è estremamente efficiente. Trova posti di lavoro a tutti. Chi accetta di prendersi la bega di rimanere in un partito e di amministrare la cosa pubblica in cambio non accetta più il vil denaro: vuole  merce più rara dell’oro, posti di lavoro per parenti e amici. In questo ambito, Berlusconi dovrebbe darsi da fare di più: potrebbe conquistarsi l’amore del popolo dei disoccupati, che è sicuramente più grato e continuativo di quello di segretarie e ballerine. Mario Mantovani invece colpisce per come tratta Berlusconi. Gli spiega che le nomine degli amministratori delegati delle case Aler sono fatte dai partiti, a seconda di quanti voti hanno avuto dal popolo e di quanti consiglieri hanno eletto, e gli fa i nomi di persone che potrebbero concorrere e lo porta con tranquillità a dare l’assenso all’unico nome che ha le qualifiche, nel curriculum, per amministrare un comparto dell’Aler.
Non so ovviamente cosa c’è stato prima e dopo la telefonata, ma se devo giudicare solo in base a questa, Mario Mantovani ci fa un figurone e, inoltre, anche lui si dà da fare con i posti di lavoro. Questa telefonata avrà un effetto, ma non quello desiderato da Giustiziami.it. Secondo me, il telefono di Berlusconi diventerà bollente. Mezza Italia lo chiamerà al telefono proponendogli uno scambio: il voto in cambio di un posto di lavoro. Son guai per la magistratura: si troverà con un’ enorme mole di indagini da effettuare.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

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