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Il lato oscuro di Internet colpisce chi non è connesso

Ossona – E’ in distribuzione in paese il volantino con le comunicazioni del Sindaco di Ossona, firmato il “Comune” e, fra molte cose che intendo commentare, alcune delle quali positive, ce ne è una divertente: il sindaco e il comune di Ossona ce l’hanno con i blogger e hanno reso pubblico il loro sentimento sul volantino istituzionale. Il punto del contendere è una miniconferenza intitolata “Il lato oscuro di internet”, che si è svolta presso il centro Ossona Insieme, lo scorso dicembre. Come unica “blogger” ossonese presente a quella conferenza mi sento tirata in ballo, quindi mi prendo il mio buon diritto di replica (sancito dalla Costituzione italiana, insieme al diritto di cronaca) e faccio provare al compilatore e firmatario del volantino cosa davvero è il “lato oscuro di internet”e vi racconto cosa è davvero successo a quella conferenza, alla presenza di ben 11 persone.

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il lato oscuro di intenetNon commento tutto quello che succede ad Ossona. Spesso, molto spesso, sorvolo sulle cose più “sintomatiche”, e ancora più spesso sorvolo su fatti che espongono al ridicolo persone legate all’amministrazione comunale. Uno dei fatti su cui avevo sorvolato era la conferenza “Il lato oscuro di internet” tenuta al Centro Anziani OssonaInsieme lo scorso 2 dicembre 2016, e che aveva come relatore un ottimo sacerdote, il prof. don Piercarlo Maggiolini, professore associato di è docente dei corsi di Responsabilità sociale delle professioni e dell’impresa e di Computer Ethics, al dipartimento di ingegneria gestionale del politecnico di Milano. L’applicazione dell’etica, nel mondo di internet, è un tema molto discusso, tanto quanto lo sono le nuove tecnologie, il web journalism e il blogging (che sono, in pratica, la stessa cosa). Un incontro incentrato sul “lato oscuro di internet”, tenuto da un sacerdote che si occupa di etica a livello universitario mi aveva incuriosito tantissimo e l’avevo ritenuta un’ottima idea. Ci sono andata sperando di trovare la sala piena e con la speranza di una discussione di alto livello sia sul confronto dell’applicazione dell’etica da parte dei due grandi colossi (Google e Facebook), sia sulla concretizzazione dei principi etici a livello tecnico. Ho avuto una bella delusione. Nella sala c’erano meno di 5 persone, compreso il relatore e i suoi accompagnatori, una parte dell’amministrazione comunale di maggioranza (nemmeno tutta) e poi c’ero io.

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Purtroppo era una di quelle sere dove la nebbia si taglia con il coltello. Don Maggiolini, che veniva da Milano (e doveva tornarci), non aveva idea di che tipo di pubblico avrebbe trovato. Inoltre, gli organizzatori non gli avevano detto che c’era la possibilità che fra il pubblico ci fossero degli esperti e tanto meno che la serata avesse un contenuto di tipo politico. Quindi, sapendo quanto sia scarso il livello di alfabetizzazione informatica generale, Don Maggiolini ha saggiamente tenuto un profilo molto basso, mostrando alcuni vecchi filmati realizzati da Pupia Tv, mi pare per un vecchio progetto finanziato con fondi pubblici, sul bullismo dei ragazzini che utilizzano internet. Filmati semplici, che si usano nelle scuole medie. Don Maggiolini ha poi raccontato un episodio di ridondanza mediatica avvenuto nel 2008. Un suo amico sacerdote era stato vittima dell’accusa di aver rivelato ai bambini del catechismo che Babbo Natale non esiste e il suo nome, legato a questo fatto, aveva fatto il giro del mondo. Una cosa simpatica, che serviva soprattutto per spiegare ai neofiti, quelli che si sono appena connessi, come sia facile far fare il giro del mondo ad un’informazione e quali possano esserne le conseguenze.

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La serata, dal mio punto di vista, è stata molto deludente, a parte un breve scambio di battute con don Maggiolini sui problemi di branding che ha la Madonna; per il resto è stata un’occasione persa. Mi sarebbe piaciuto discutere dell’organizzazione etica di Anonymus, che mi incuriosisce e attrae tantissimo, della filosofia che si dirama nel Deep Web dei domini .onion e di Tor, dove privacy e protezione dei dati vengono prima di tutto, dando sicurezza anche a chi commette reati informatici, delle scelte etiche di Google che non permette la ricerca dei film di ‘pirate streaming’ e censura parole che hanno a che fare con il sesso, applicando al motore di ricerca l’etica del puritanesimo americano; della scelta etica, di segno opposto e multiculturale, fatta da Facebook, che lascia all’utente la responsabilità di bannare dai contatti FB tutto ciò che infastidisce e dà libero accesso a tutto ciò che incuriosisce.
Ho scelto di rispettare la scelta di Don Maggiolini di impostare la serata al livello base e, durante la serata, ho preso la parola una volta sola. Poi la comprensione umana (ed etica) per i 4 gatti presenti in quella sala mi hanno spinto, fino ad oggi, a sorvolare sull’Incontro pubblico di Ossona sul Lato oscuro di Internet.

A Milano si dice: ” Va ben vess bon, ma non vess ciula.” Vale anche per il lato oscuro di internet

Cosa mi ha fatto cambiare idea? Il volantino del “Comune” di Ossona. Ho letto il volantino distribuito in questi giorni dall’amministrazione comunale, intitolato comunicazioni del sindaco e firmato il Comune (non quindi l’organo politico amministrativo della lista Incontro, ma l’istituzione intera: dovrebbero esserne comprese anche le opposizioni e la macchina amministrativa) con l’idea di essere gentile e di dare le notizie senza enfatizzare. Poi, però, ho letto un passaggio del volantino e la voglia di gentilezza mi è passata. Mi è venuta, invece, voglia di fare come il sacerdote amico di don PierCarlo Maggiolini e di raccontare per quale motivo Babbo Natale non esiste; mi è venuta voglia, cioè, di dirvi la verità sul “lato oscuro di Ossona”.
Ecco cosa scrivono i nostri amici.

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“- 2.12.2015 “Il lato oscuro di internet”, relatore prof. don Piercarlo Maggiolini, Ingegneria Gestionale, Politecnico di Milano. Dalla lezione del relatore abbiamo inteso – tra le altre cose – quanto spesso siano assenti remore etiche dei blogger in internet che amplificano, mistificano, falsificano la realtà delle cose, con un’impudenza senza limiti e la superficialità di chi, non avendo altro da fare, a volte frustrato dalla vita reale, trascorre ore e ore a cercare un’ “autoaffermazione” in quella virtuale.”

Lasciamo da parte la solita”margheritata” del non essere mai diretti nel parlare e nello scrivere, peccando di fariseismo e di pettegolezzo (è materia per Don Angelo, il parroco di Ossona, e se la caverà lui con confessioni e penitenze da comminare ai colpevoli) e andiamo al sodo. Già con la frase “dalla lezione del relatore abbiamo inteso – tra le altre cose – quanto spesso siano assenti remore etiche dei blogger in internet” l’amministrazione comunale ha scritto una bugia, andando contro il principio etico, e cristiano, del “non dare falsa testimonianza. Non mentire”. Nella miniconferenza sul lato oscuro di internet, infatti, i blogger li ho nominati solo io quando, dopo un mio intervento sulla possibilità di anonimizzare la navigazione internet su Google con la scheda “naviga in incognito”, don Maggiolini mi ha chiesto come mai lo sapevo (!!!). “E’ il mio lavoro. Sono una blogger.” ho detto non avendo voglia di mettermi a spiegare cos’è un web content specialist o un ghost writer.
Don Maggiolini, relativamente al suo amico, parlava dei giornalisti e dei giornali, e di come un articolo di giornale pubblicato su internet si possa diffondere in tutto il mondo. Nell’episodio raccontato, poi, la notizia c’era ed era vera. Chi può contestare il fatto che Babbo Natale non esiste? Il sacerdote, inoltre, aveva fatto il suo dovere, ponendo in risalto l’ esistenza di Gesù e smentendo quella del pupazzo bianco e rosso della coca cola. Nessuno gli ha contestato il fatto. Dal punto di vista etico non era in discussione una diffamazione verso il sacerdote da parte dei gironalisti di tutto il mondo, quanto piuttosto l’interesse mondiale che si era creato sul fatto che un sacerdote cristiano avesse detto la verità a dei bambini, contro chi invece racconta loro continuamente delle bugie. C’è, eticamente, una grande differenza.

Prendiamo ora la parte degli insulti del sindaco di Ossona (unico firmatario del volantino): “remore etiche dei blogger in internet che amplificano, mistificano, falsificano la realtà delle cose.” Direi che con Cronaca Ossona abbiamo fatto arrabbiare qualcuno. Eppure su Cronaca Ossona non è mai stata scritta una sola bugia. Sotto ad ogni articolo c’è lo spazio per i commenti, per garantire il diritto di replica e per portare la propria versione dei fatti in modo puntale e nello stesso punto in cui sono date le notizie, anche se repliche e precisazioni devono essere documentate perchè a me, come agli altri blogger di cronacaossona, le bugie sono antipatiche. Non scrivo, e non permetto che si scriva, di fatti che non abbiano una fonte attendibile. Se non sono certa di qualcosa, scrivo che non ne sono certa o che non lo so.
“con un’impudenza senza limiti e la superficialità di chi, non avendo altro da fare, a volte frustrato dalla vita reale, trascorre ore e ore a cercare un’ “autoaffermazione” in quella virtuale.”
Ecco, a parte il livore dimostrato dalla frase, questo passaggio non lo capisco. Mi danno dell’impudente: sarei cioè sfacciata (?), senza pudore (ohibò!) e indiscreta (!!!); mi danno della persona superficiale (ma dai!) e di quella che ha voglia di perdere tempo (acc…), ma non capisco perché dovrei essere frustrata dalla vita reale solo alcune volte e non sempre, visto il contesto in cui mi hanno dipinto. E, naturalmente, non c’è il minimo accenno alle minacce e all’aggressione che ho subito e per al quale sono sta difesa persino dal sito internet Ossigeno per l’informazione, che fa riferimento all’ordine dei giornalisti

E’ ovvio che davanti a queste affermazioni non si può che essere in imbarazzo. Non tanto per le parole ridicole, quanto per il ridicolo in cui si è autossommerso chi le ha scritte.
Il commento del sindaco di Ossona sul lato oscuro di Internet finisce con una negazione logica: infatti, se io trascorressi davvero ore e ore a cercare un’autoaffermazione nella realtà virtuale perché non l’ho in quella reale, non avrei avuto il successo di un affermazione reale del potere concreto di Cronaca Ossona, determinata da un volantino distribuito dal Comune per denigrare me e la mia “creatura”.
Il concetto non è chiaro? Lo rendo più semplice: se cronacaossona.com fosse contestabile per ciò che scriviamo e io fossi autoreferenziale, nessuno avrebbe stampato e distribuito un volantino cartaceo per insultarci e confermare che colpiamo sempre nel segno.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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