Family Day al pirellone, ma PD e M5S spengono la luce
Milano – Il Family day illumina il grattacielo Pirelli. Oggi per prova, ma in settimana le luci saranno accese. Però solo negli uffici dei gruppi politici di maggioranza in consiglio regionale. Pd e M5Stelle non partecipano.
Sono molte le polemiche nate attorno alla scelta di mandare il gonfalone della giunta lombarda a Roma per la manifestazione del Family Day tante quante quelle che girano attorno alla manifestazione di oggi per il riconoscimento dei diritti civili delle coppie omossessuali o comunque non sposate. Ma quanto davvero le due posizioni, la difesa e la valorizzazione della famiglia tradizionale e l’applicazione dei diritti civili per le altre coppie, sono in contrasto fra loro? E’ un argomento difficile,ma forse vale la pena di valutare alcune posizioni
Il punto del contendere è il gonfalone della Lombardia alla Family Day che si terrà domenica 30 gennaio a Roma, al Circo Massimo, dalle 11 i poi e le luci accese sul grattacielo Pirelli di Milano che formano la scritta Family Day.
A mezzogiorno il presidente di regione Lombardia, Roberto Maroni ha scritto sul suo profilo Facebook: “Family Day. Anche questa volta i soliti professionisti del ‘politically correct (???)’ non sanno fare altro che sputare odio e intolleranza verso chi ha opinioni diverse dalle loro. Mi fanno pena. Noi andiamo avanti per la nostra strada, che è quella giusta: riconoscere i diritti di tutti, certo, ma tutelare la famiglia naturale garantendole (come noi facciamo in Lombardia) tutti quei diritti che la nostra Costituzione repubblicana stabilisce all’articolo 29: ‘La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio’ “.
Nel pomeriggio il vicepresidente del Consiglio di regione Lombardia, Fabrizio Cecchetti,(Lega nord come Roberto Maroni) ha scritto sul suo profilo Facebook, riferendosi alle manifestazione per i diritti civili delle coppie non sposate: “Complimenti a tutte le persone che in questo momento stanno manifestando pacificamente per chiedere DIRITTI CIVILI per tutti!! ” Le due posizioni sembrano contrapposte, ma in realtà non lo sono. I diritti devono essere per tutti: come chiarisce Roberto Maroni.
Quale sia in realtà il problema lo chiarisce il capogruppo Lega Nord in consiglio regionale Massimiliano Romeo, che ha annunciato la sua partecipazione al Family Day con queste parole, scritte su Facebook; “Il 30 gennaio sfilerò al Family day dietro al gonfalone di Regione Lombardia orgoglioso di difendere i valori della famiglia e il diritto dei bambini di avere una mamma e un papà.
Al Pd e ai 5 stelle che sostengono che non sia giusto che regione Lombardia aderisca alla manifestazione perché le istituzioni devono restare neutrali, domando come mai non sostengano la stessa neutralità quando c’è da patrocinare il gay pride.
Ci sono forse diritti di serie A e diritti di serie B?”
Regione Lombardia ha patrocinato, infatti, anche il gay pride. La linea della amministrazione Regionale è quella del rispetto e del riconoscimenti dei diritti di tutti i lombardi, allo stesso modo. La protezione della famiglia naturale, sponsorizzata dal Family day, non è in alternativa alla scelta di riconoscere diritti alle coppie di fatto, siano esse formate da omosessuali sia da etero. Diritti quali la scelta della reversibilità della pensione o il diritto di subentrare negli affitti o nell’eredità del compagno.
La contrapposizione , in Lombardia, è iniziata con le prese di posizione delle opposizioni, dal Pd al Movimento 5 stelle che si sono rifiutati di partecipare all’accensione delle luci negli uffici del grattacielo Pirelli, a Milano, per formare la scritta, come forma di protesta nei confronti della scelta di Regione Lombardia di sostenere il Family day.
Ieri il consigliere regionale del M5S Lombardia Iolanda Nanni ha emanato un comunicato stampa piuttosto polemico intitolato: No al sostegno della Lombardia all’integralismo familista. “Se Maroni, la Giunta, la maggioranza e l’Assessore regionale Cappellini si occupassero con la stessa foga ideologica che sprecano contro l’uguaglianza e i diritti di tutte le famiglie, dei problemi dei lombardi forse la Lombardia avrebbe un governo degno di questo nome. Ancora una volta i lombardi sono costretti a subire una doccia fredda d’integralismo familista, con simboli identitari, come il Pirellone e il Gonfalone, usati impropriamente, inutili bandi per numeri antigender e lunghi predicozzi sul senso della famiglia. Uguaglianza, diritti e futuro non sono nel vocabolario di questa maggioranza che vorrebbe imporre ai lombardi un modello unico di relazione familiare”.
Il concetto della posizione è tutto nella definizione di “nucleo familiare” inteso come unione di individui che formano una nuova famiglia piuttosto come coppia sposata sorgente naturale della società.
Insomma, a chi la pensa così non basta il riconoscimento dei diritti civili; vuole proprio modificare il concetto di famiglia formata dalla coppia eterosessuale riconosciuta, togliendole il ruolo importantissimo di elemento fondante della società, e questo non è accettabile.
Se vi può interessare, questa mattina, ne ho parlato a radio Padania. Trovate il link del video youtube nell’immagine. Una mezz’ora in cui ho provato a parlarne dal punto di vista del diritto dei protagonisti per cui la famiglia naturale è protetta: i bambini.
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