Napoli campione d’inverno. Calcio serie A 2015 -2016
Si conclude il girone di andata: Napoli campione d’inverno.
Il giro di boa del campionato di serie A 2015-16 offre uno scenario di alta classifica intricato e nebuloso come non si vedeva da molti anni.
Il Napoli, vittorioso al “Matusa” di Frosinone con una sontuosa manita (1-5), si prende mezzo scudetto e il simpatico titolo di campione d’inverno con 41 punti. E in testa alla classifica è grande bagarre, con quattro squadre in tre punti. La classifica dice Napoli 41, Inter e Juve 39 e Fiorentina 38 punti. Staccata resta la Roma di Garcia (34 punti).
Dopo gli anticipi del Sabato, che avevano fatto registrare l’imprevedibile caduta della Fiorentina al “Franchi” sotto i colpi di una Lazio cinica e concreta (1-3) e l’ennesima frenata della Roma di Garcia (1-1 col Milan all’Olimpico), la Domenica regala l’inaspettato capitombolo dell’Inter, fino a quel momento capolista con merito, contro il Sassuolo nel lunch match (0-1). I neroverdi sbancano San Siro con un beffardo rigore di Berardi al minuto 95, dopo una partita aperta e ricca di capovolgimenti di fronte. La squadra di Mancini, che della solidità e della tenuta fisica ha fatto una religione sportiva, soffre di una certa sterilità offensiva, della quale si fa emblema la scarsa vena realizzativa di Ljajic, più volte autore di grandi errori sotto porta.
Lo stesso Icardi, forte centravanti vecchia maniera, non riesce a incidere in assenza di un impianto di gioco che garantisca continui approvvigionamenti di palle in zona goal. Perisic e Ljajic non paiono giocatori in grado di incidere in maniera determinante, e Mancini dovrà forse rivedere la gestione di Jovetic (da eroe di inizio campionato a desaparecido di mezza stagione), oltre alle varie possibilità di innesto offerte dal cosiddetto mercato di riparazione.
Il Napoli, dunque, mette la freccia e sorpassa, trascinato da un magnifico Higuain (autore di 18 reti nel solo girone di andata) e da un gioco brillante e prolifico. La squadra di Sarri merita la propria posizione, e il grande pregio dell’allenatore (in questo molto simile a Mancini) sta nell’aver rivitalizzato una squadra rimasta smarrita tra le macerie della gestione Benitez.
La Juventus vittoriosa a Genova (2-1 alla Samp) aggancia Inter e secondo posto al culmine di una cavalcata trionfale di nove vittorie consecutive, a testimonianza del recupero di un’identità perduta ad inizio campionato. Con la quadratura e l’integrazione dei nuovi acquisti (Dybala su tutti), Allegri mostra di aver superato lo shock derivato dalla perdita di campioni quali Tevez, Vidal e Pirlo, e di aver mantenuto intatta la fame di vittoria delle zebre torinesi.
I viola di Paulo Sousa si confermano la vera rivelazione del campionato: squadra sempre reattiva e veloce, con un Kalinic in grande spolvero e tutta un’organizzazione tattica efficace. I dubbi permangono in riferimento alla continuità e all’esperienza della compagine di Firenze: se Paulo Sousa sarà in grado di gestire le pressioni e e la preparazione fisica al meglio (complici magari degli innesti mirati in questa sessione di mercato), la prima squadra toscana potrà essere protagonista fino in fondo.
Per quanto riguarda la Roma, pare che i capitolini giallorossi soffrano di un blocco psicologico, derivante forse anche dall’ormai incrinato rapporto tra la piazza e l’allenatore. Non si discute la cifra tecnica della compagine romana, ma il piglio non pare essere più quello della prima Roma di Garcia.
La volata sarà interessante, e se la Juve si confermerà squadra da battere, l’Inter potrà, con gli aggiustamenti di Gennaio e il vantaggio di non giocare le coppe, rappresentare una concorrente validissima perché abituata a vincere. Non più forte del Napoli, ma Sarri dovrà essere magistrale nel saper gestire le risorse della squadra e la psicologia del gruppo quando, tra coppe e campionato, il margine di errore si farà prossimo allo zero.
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