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Bilancio: provocazioni a Siamo Ossona e a Incontro

Ossona – Si sono svolti due consigli comunali nel giro di pochi giorni e ambedue avevano temi importanti. Il gruppo di opposizione di SiAmo Ossona non si è presentato. Tutti e tre i consiglieri risultavano assenti a tutte e due le riunioni. Il sindaco nella seconda seduta ha letto una lettera, secondo lui scritta da un consigliere di cui però non ha voluto dire il nome, in cui diceva che Sergio Garavaglia, capogruppo di Siamo Ossona, preferisce giocare a carte piuttosto che partecipare ai consigli comunali. Ho preferito andare direttamente alla fonte e chiedere a Sergio Garavaglia le motivazione reali dell’assenza di tutto il gruppo consigliare dall’assemblea cittadina.

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Il torneo di scopa

La prima domanda che ho rivolto a Sergio Garavaglia è stata diretta e provocatoria. “Perchè non eri al Consiglio Comunale? E’ vero che stavi sostenendo un torneo di scopone scientifico?” Sergio Garavaglia ha colto la provocazione. Si è messo a ridere e ha risposto che si, gli avevano riferito che in Consiglio Comunale era stata letta quella lettera e che lo scopone scientifico poteva essere una buona scusa, ma il motivo reale dell’assenza di tutto il gruppo era un altro, ben più serio.
Nel primo consiglio comunale, infatti, secondo quanto ci dice Sergio Garavaglia, all’ordine del giorno c’era l’approvazione dei verbali del bilancio di previsione del 28 luglio, su cui gravano tuttora alcuni sospetti di irregolarità che sono stati sottoposti alla valutazione di prefetto e Corte dei conti.

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Escamotage

La prefettura ha risposto dandogli ragione ma dicendo anche che, in poche parole, è stato usato un escamotage per non far cadere il consiglio comunale. La Corte dei Conti, invece, non ha ancora mandato il parere richiesto. Per prudenza, quindi, tutti e 3 i consiglieri comunali di Siamo Ossona hanno preferito non partecipare al consiglio, rinunciando ai 9 euro a testa a seduta del compenso, ma evitando la possibilità che un giudice, un giorno, li possa considerare corresponsabili dell’approvazione del bilancio di previsione irregolare.

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Infatti, se fossero stati presenti anche solo alla approvazione dei verbali, pur sapendo della segnalazione di presunte irregolarità, avrebbero comunque e consapevolmente garantito il numero legale all’assemblea e quindi avrebbero diviso le responsabilità degli errori, anche votando contro il bilancio.

Nemmeno ai verbali

Per lo stesso motivo i tre consiglieri di Siamo Ossona non si sono presentati neppure al consiglio comunale seguente, dove in discussione c’era una variante dello stesso bilancio di previsione. In gioco c’era anche il comportamento dell’amministrazione comunale a proposito delle interpellanze presentate dal gruppo di minoranza. Infatti, non hanno rimesso all’ordine del giorno le interpellanze a cui non avevano risposto il precedente Consiglio ma, invece, hanno messo l’ultima che avevano volontariamente tralasciato la volta scorsa.

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Quest’ultima interrogazione riguardava lo stato della convenzione di Villa Bosi, sede delle proloco Morus Nigra. Il contratto di affitto fra Comune e Ospedale Maggiore era infatti scaduto nel 2014 e, pare, nessuno si era attivato per rinnovarlo. La situazione era ed è complicata, al punto che ancora oggi non si capisce se deve essere o meno rinnovata anche la convenzione con la Proloco con l’affidamento in custodia del bene. Si tratta comunque di questioni tecniche di poco interesse. L’importante, per gli ossonesi, è che si possano fare le feste d’agosto. La cosa che è sorprendente, invece, è che l’ interrogazione dell’opposizione sia messa all’ordine del giorno nel consiglio seguente a quello in cui si è presentato il nuovo contratto di affitto.

Par condicio

Dato che sono stata provocatoria con Sergio Garavaglia e Siamo Ossona, lo sarò per “par condicio” anche con il Sindaco Marino Venegoni e con la lista Incontro: “Portare in consiglio comunale in ritardo delle interrogazioni che riguardano dei punti discussi nei consigli comunali precedenti non sono una scorrettezza infantile così come leggere in consiglio comunale una lettera non firmata e genericamente attribuita al consigliere ignoto?”
Però sono abbastanza certa che a questa domanda non ci sarà risposta, nè ironica nè seria.

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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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