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Arrestato Giacomo Cristello. Sparò al fratello

Cuggiono – Arrestato Giacomo Cristello , il muratore barista calabrese di Buscate che aveva sparato al fratello durante il funerale del padre. La cattura è stata effettuata ieri, lunedì 17 agosto, dai carabinieri del nucleo investigativo di Monza. Insieme a lui, arrestati anche gli amici che lo avevano nascosto in questi giorni.

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Giacomo Cristello, di 52 anni, è il pluripregiudicato, considerato molto pericoloso, che , come abbiamo raccontato su cronacaossona nell’articolo sparatoria alla veglia funebre, durante il funerale del padre Carmine aveva prima litigato con il fratello Francesco, 42 anni, anche lui pregiudicato,  e poi gli aveva sparato alcuni colpi di pistola alle gambe.

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, però, non si era recato al funerale del padre già armato, si leggeva sulle fonti, ma era tornato a casa a prendere la pistola dopo la prima lite. Sottile differenza sostenuta probabilmente per alleggerire la sua posizione e per evitare l’accusa di premeditazione dell’atto. I reati a suo carico sono lesioni gravi, porto abusivo di armi ed esplosione di colpi in luogo pubblico. L’uomo si nascondeva, aiutato da due altri complici dai precedenti penali pesanti, Francesco Bellusci, di 28 anni, e l’albanese Saliu Lumir, di 32.

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I due gli hanno fornito appoggio logistico, cioè gli portavano i beni di prima necessita e lo hanno aiutato a far sparire la pistola. Le operazioni di cattura del pericoloso bandito sono state eseguite dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Monza che ne attendevano il ritorno a casa, dopo la fugaarrestato giacomo Cristello. Arrestato Giacomo Cristello. Sparò al fratello - 18/08/2015.

Nasce un piccolo mistero: secondo le fonti della Prealpina, in edicola oggi ma già online ieri sera, e secondo Varese news, Giacomo Cristello si sarebbe costituito ai carabinieri con una telefonata, dichiarando di non essere fuggito, ma di essersi solo “allontanato per pensare e per riprendersi dopo quanto successo” e facendosi “venire a prendere” a casa. Secondo altre fonti, i carabinieri, nell’ambito delle indagini coordinate dalla procura di Busto Arsizio che ha utilizzato diversi mezzi per trovare il pistolero, avrebbero tenuto sotto controllo l’abitazione del Cristello.

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Lui ci sarebbe tornato dopo qualche giorno, forse pensando che le acque si fossero calmate, e avrebbe trovato i carabinieri ad aspettarlo. Comunque siano andate le cose, tutti sono concordi sul fatto che non abbia opposto resistenza all’arresto.  

Dai primi accertamenti sembra che Giacomo Cristello abbia sparato al fratello Francesco 4 proiettili calibro 9 corto, colpendolo al ginocchio destro e al calcagno sinistro, considerate guaribili in 30 giorni. Il motivo della lite e della gambizzazione sembrerebbe risiedere in vecchi dissapori tribali, e nel fatto che Francesco, il fratello minore ferito, avrebbe accusato Giacomo, il fratello maggiore feritore, di non aver curato abbastanza il padre ammalato, e gli avrebbe ordinato di non presentarsi al funerale.

Dopo la mera cronaca alcune riflessioni: meno male che Giacomo Cristello è stato arrestato perchè, all’apertura del testamento del padre, questi potrebbero essere capaci di emulare la strage di san Valentino e trovarne anche delle giustificazioni. Alcune fonti, tra cui la prealpina, negano l’appartenenza della famiglia Cristello ad una delle cosche della ‘ndrangheta, notizia che si era diffusa sin dalle prime ore in cui si è parlato della sparatoria.  Parrebbe, dicono le fonti, che l’equivoco dipenda dal cognome della madre dei fratelli Cristello, che è omonimo a quello degli appartenenti ad una cosca.

Non siamo in grado di dar conto di legami della famiglia Cristello con l’organizzazione malavitosa calabrese. Però, dati i precedenti penali di Giacomo Cristello, il numero di pluripregiudicati presenti fra i familiari ( anche la vittima  Francesco pare abbia avuto diversi guai con la giustizia) e il loro comportamento e la facilità con cui si procurano le armi, se non fanno parte della ndrangheta e sono calabresi del volgo semplice, Dio ci scampi.

Posso concludere l’articolo citando ironicamente e con una parafrasi, un vecchio razzistissimo proverbio pugliese. ” Se in un bosco incontri un lupo, un albanese e un calabrese, spara prima all’albanese e al calabrese, perchè il lupo è  meno pericoloso.” Dai,  da amante delle lingue locali ve lo metto anche in pugliese ” Si scuonti nu lupu e nu gghiègghiu, spara primu ‘u gghiègghiu e doppu ‘u lupu!”.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

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