Ronde di senso civico a Ossona
Ieri pomeriggio alcune donne stavano passeggiando per le vie di Ossona quando hanno avuto la sfortuna di imbattersi nella zingara che sta creando tanti problemi in paese in questi giorni e sono state prese a parolacce e minacciate di rappresaglie.
A dir la verità, le minacce consistevano in: “ti strappo tutti i capelli; ti prendo a botte”, e altre cose simili; minacce che la zingara avrebbe comunque molte poche possibilità di portare a termine, ma il gesto intimidatorio e il tentativo di impaurire era chiaro. Le due signore non si sono, però, scomposte e hanno chiamato immediatamente la polizia locale, che è intervenuta e ha fermato la zingara davanti alla gelateria di piazza Litta, controllandole i documenti.
Stretto controllo e senso civico
Per tutto il pomeriggio la situazione è stata tenuta sotto controllo dalla polizia locale e dai cittadini che si sono messi a disposizione del paese per senso civico, non facendo altro che osservare e segnalare le situazioni pericolose. Ci dicono che non dobbiamo chiamarle ronde perché la ronda per definizione ha i lampeggianti e le armi. Ciò che fanno gli ossonesi, invece, è solo controllare e chiamare le forze dell’ordine mentre passeggiano per il paese. Chiamatele come volete. Io lo chiamo senso civico.
Nel corso di queste passeggiate, si sono saputi anche altri fatti. La gente inizia a raccontare e a superare la paura. Come la signora Maria che lo scorso novembre è stata assalita dalle due zingare. Le due avevano tentato di rapinarla proprio davanti alla posta di Ossona, in via Baracca. L’episodio non è stato denunciato perché la signora Maria, di quasi 80 anni, ha pensato che, dato non erano riuscite nell’intento di portarle via la pensione, non valesse la pena di disturbare i carabinieri. (Scritto con la collaborazione di Mario, 8 anni, Marco 8 anni, e Marcello, 10 anni. Foto scattata da Marcello, 10 anni).
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