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Magenta, il tormento del parcheggio dell’ospedale

Magenta, il tormento del parcheggio dell'ospedale Il parcheggio dell’ospedale di Magenta (Mi) è ancora frequentato da extracomunitari che si improvvisano posteggiatori abusivi, petulanti venditori  ambulanti abusivi per poi diventare, nel caso non funzioni ancora, degli accattoni che chiedono la carità , le monetine , il corrispondente di un caffè  o di un panino.

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Non si fa in tempo ad entrare nel parcheggio e a cercare un buco in cui sistemare l’automobile che si assembrano in due davanti al muso e  si fanno avanti a indicarti il luogo in cui parcheggiare, rendendo anche abbastanza pericolose le manovre con l’automobile.

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Non c’è speranza di essere più veloci di loro: appena spegni il motore e togli la cintura di sicurezza sono lì, attaccati al finestrino a chiedere la tariffa per l’aiuto al parcheggio. Come si scende e si dice di no, cambiano e si trasformano in venditori ambulanti di fazzoletti di carta o altre cose recuperate chissà dove. Ti chiedono di comprare qualcosa. Se cerchi di allontanarti velocemente, ti inseguono, in modo molto inquietante, trasformandosi in accattoni che chiedono l’elemosina.

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Ti tolgono persino il piacere di essere gentile e politicamente corretto,  perchè considerano il “no, grazie” come un incoraggiamento a continuare. Non parliamo, poi, di quello che succede a chi pensa di liberarsi del fastidio concedendo loro qualche monetina: sono inseguiti quasi dentro all’ospedale.

Questo succede a Magenta  nonostante le ronde che la polizia locale fa di tanto in tanto, nel parcheggio. All’uscita dall’ospedale la situazione è uguale, ma inversa. Mentre ci si avvicina all’automobile, si è perseguitati dagli accattoni, che poi si trasformano in venditori ambulanti per poi ritornare ad essere parcheggiatori abusivi quando si lascia il parcheggio.

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“Dammi qualcosa: ho fatto in modo che la tua macchina non la toccasse nemmeno una zanzara” è l’urlo scandalizzato che ti lanciano dietro mentre te ne vai dal parcheggio, senza aver dato loro nulla ma con la sensazione di essere  cattiva e di essere una di quelle persone che se ne vanno senza pagare il conto.

Considerando che all’ospedale di Magenta  si va quando si sta male, quando si devono fare esami medici o a ritirare referti di esami già fatti, o a trovare delle persone care che sono ammalate,  questa situazione, che va avanti fin da troppi anni, è esasperante.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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