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Maltempo in Lombardia: si chiede lo stato di calamità

Maltempo in Lombardia: si chiede lo stato di calamitàNon fatevi fuorviare dal bel sole che questa mattina ha fatto capolino dietro alle nuvole che hanno coperto, nelle ultime settimane, il cielo della Lombardia. A causa del maltempo, la situazione delle campagne è gravissima. La coldiretti ha già denunciato che le lunghe e copiose piogge hanno spazzato via, in un prima stima dei danni dal 30 al 50% di tutte le colture, dai cereali al riso, che si producono in Lombardia.

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Ultime notizie però sono arrivate a prevedere che i danni possono riguardare fino all’ 80% delle produzioni di cibo della Regione che , come si sa riesce a produrre da sola più del 20% delle riserve alimentari della penisola.

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La sezione lombarda della Coldiretti si è quindi fatta portavoce degli agricoltori e ha chiesto alla regione Lombardia di farsi carico di pretendere la dichiarazione di stato di calamità naturale presso il governo centrale italiano e, di conseguenza, l’erogazione di aiuti e di sostegno sia per gli agricoltori sia per i cittadini. Lo scorso 24 maggio un comunicato stampa di Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti diceva  “Il crollo delle temperature e la valanga d’acqua che si è abbattuta ancora questa notte sulla regione hanno dato il colpo di grazia alle semine e al lavoro nei campi. Ormai possiamo stimare perdite fra il 30 e il 50 per cento a seconda delle colture. Una stagione così non la ricordavamo da tempo. Per questo chiederemo alla Regione Lombardia e al Governo lo stato di calamità”.  Questa settimana la situazione si è aggravata ulteriormente.

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Ettore Prandini ha continuato ricordando ciò che è sotto gli occhi di tutti: “I terreni della Pianura Padana sono ridotti a mezze paludi e gli agricoltori fanno i conti con la distruzione delle semine appena fatte sperando che il tempo tenesse, dopo settimane di pioggia battente” . Invece, anche la notte  tra il 24 e il 25 maggio un diluvio si è abbattuto su quasi tutte le province lombarde.

I problemi causati non finiranno con la fine delle piogge e con l’accesso di acqua. C’è il problema dei funghi e dei parassiti che prosperano con questo tip di tempo atmosferico, danneggiando le piante;  alberi da frutta e vitigni hanno perso parte della fioritura, la semina del mais è in ritardo di due mesi con una stima di riduzione del prodotto di più del 50% . La barbabietola da zucchero  non è stata neppure ancora seminata, ed è stato perso interamente il primo sfalcio di foraggio che garantisce la metà del raccolto necessario per l’alimentazione degli animali da stalla. Questa perdita si ripercuoterà sulla  produzione di formaggi e latte di filiera  e sarà difficilissimo nutrire gli animali considerando che la lombardia è l’unica che nutre le mucche con il foraggio di qualità, in Europa e quindi non si può neppure comperare le riserve dall’estero.

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 Anche la produzione di pomodori per l’industria dei pomodori perlati e delle passate è in difficoltà. le piantine non sono ancora state trapiantate o sono semi affogate nelle campagne allagate.

Con la perdita della fioritura primaverile causata dalle basse temperature mele pere angurie e meloni siventeranno, questa estate quasi una rarità. E vi saranno problemi anche per il frumento, per l’orzo, triticale e per la soia.

Per la coltivazione del Riso la situazione è più che drammatica. Gli agricoltori lamentano che già il prodotto ha subito un grave colpo dall’abbassamento repentino del prezzo alla fonte, che è passato in pochi mesi da 90 euro al quintale a 29 euro, mettendo i contadini in condizione di avere difficoltà nel comprare le nuove semine, e non si è riusciti a vendere il raccolto del riso raccolto lo scorso anno perchè si è permessa l’importazione del riso dai paesi esteri; ora il maltempo ha impedito la semina e ha distrutto le piantine già seminate, creando un danno che rischia di essere incalcolabile

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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