MagazineTurismo

Cesano Boscone, Quartiere Tessera: una storia di Natale

Ho scritto “una storia di Natale”, ma le storie di Natale finiscono bene. Questa invece no. Non ci saranno nomi, perchè non ha avuto neppure l’onore della cronaca sui giornali, quindi non ho un testimone o una fonte accreditata se non le voci che si rincorrono nel popoloso quartiere Tessera a Cesano Boscone, in provincia di Milano.

Pubblicità

In questo quartiere, nelle le case popolari dell’Aler costruite in stile bolscevico negli anni settanta e nei palazzoni privati più carini ma comunque oramai datati che risalgono agli anni sessanta, vive tanta gente buona e altrettanta gente cattiva. Forse la gente cattiva è predominante numericamente, ma la gente buona è buona sul serio. Qui viveva un uomo di ottant’anni che ha passato la sua vita e il suo tempo libero a occuparsi degli altri, del Quartiere Tessera, della Parrocchia e dell’Oratorio. Gli anni erano tanti, ma per lui il riposo non esisteva e così alla sera, dopo la Messa delle 18 nella Parrocchia di Sant’Ireneo, prendeva la pisside con le Eucaristie e si recava nelle case degli ammalati che avevano chiesto di poter partecipare alla Comunione, anche se non potevano uscire di casa.

Pubblicità

la scala Rho b&b

Una sera di qualche settimana fa, dopo la Messa serale, quest’uomo è uscito dalla Chiesa con stretta sul cuore la custodia delle Eucaristie e dopo aver fatto pochi passi dal sagrato della Chiesa di Sant’Ireneo, nel buio della sera e dell’indifferenza, è stato aggredito da un gruppo di ragazzotti. Un gruppo di giovani che hanno già fatto la loro scelta di vita e hanno voluto scegliere la cattiveria e la mancanza di pietà. Per tante persone, le vite di questi giovani sono vite perse, inutili, destinate a finire male e a far soffrire il prossimo. Per l’uomo che camminava lungo i marciapiedi sporchi del Quartiere Tessera con la Pisside delle Eucaristie stretta fra le braccia, no: lui li avrebbe aiutati e accolti. Loro lo sapevano ma credevano che in quella scatoletta stretta fra le braccia con amore potessero esserci dei soldi.

Pubblicità

Così lo hanno circondato e picchiato fino a quando non è caduto per terra, perdendo i sensi. E’ facile, quando si è giovani e forti, buttare per terra un anziano di 80 anni. Quando lo hanno visto per terra, sanguinante, con ancora la custodia ben stretta fra le braccia, con il viso bianco e contratto dal dolore, e quando i pochi passanti non hanno più potuto far finta di non vedere, gli aggressori si sono dileguati. L’anziano è riuscito ad alzarsi, forse aiutato da qualche passante, ed è tornato a casa sua, da solo. E’ riuscito a sdraiarsi sul letto ancora vestito. Suo figlio lo ha trovato così, in fin di vita, con le Eucarestie ancor saldamente strette al cuore.

Dopo pochi giorni, è morto in ospedale, a causa della commozione cerebrale e delle botte ricevute. Non si sa ancora chi si è reso colpevole di questo omicidio così terribile, ma si spera che finisca, per il suo stesso bene, i suoi giorni in carcere, perchè è l’unico modo che avrà per espiare su questa terra l’omicidio di questo martire, morto letteralmente per difendere Gesù Cristo, a 2012 anni dalla sua nascita.

Pubblicità

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

22 pensieri riguardo “Cesano Boscone, Quartiere Tessera: una storia di Natale

  • un po' meno retorica dolciastra per favore, le storie tristi non ne hanno bisogno, e una brava cronista non ne ha bisogno

  • vi ringrazio. anche io leggendola l'ho trovata dolciastra, ma è una storia vera e cambiare il particolare più importante della morte di quest'uomo, mi sembrava di fargi un torto.

  • sembra una triste storia natalizia, purtroppo è cruda cronaca . Condoglianze alla famiglia ed un commosso pensiero a quest' Uomo.

    per la commentatrice: a mio avviso una storia così ha bisogno di poche parole chiare, nude, per ridare tutta l'umanità a quest'Uomo vittima dei nostri tempi e del cinismo…però è un'opinione personale

  • Domenico Del Coco

    Purtroppo lo conoscevamo qui a Cesano. Una stretta al cuore. Una persona squisita e piena di carità cristiana. Per fortuna non tutti i giovani di Cesano sono così. Un brutto colpo per la nostra città.

  • manca la foto di barbara d'urso in lacrime e poi possiamo mandarla al new york times, così si fanno un po' di risate

  • Spett. Direzione ,
    ringraziando per l’articolo che si riferisce al nostro caro amico, che ha subito uno scippo e probabilmente è morto in seguito al trauma riportato, ci permettiamo correggere alcune informazioni errate, che vi pregheremmo di modificare nel vostro testo.

    L’amico, ministro straordinario dell’Eucaristia, stava entrando in chiesa a prendere la Particola da portare ad una ammalata, come faceva una volta la settimana, (quindi non aveva ancora l’Eucaristia con sé) erano le ore 15 circa, non c’era stata alcuna Messa, quando è stato aggredito alle spalle, probabilmente da una sola persona (non dai ragazzotti), come lui stesso ha raccontato, è stato spinto, è caduto a terra, ( non è stato picchiato), gli hanno preso il borsello che conteneva solo la teca (piccola scatoletta) che sarebbe servita per contenere la Particola, ma che era ancora vuota all’atto del furto. Si è alzato da solo, ha chiesto aiuto, è stato accompagnato al pronto soccorso. Dimesso dall’ospedale, non sembrava nulla di grave, è stato a casa per 3 giorni, stava bene, raccontava la disavventura serenamente. Poi una sera era al telefono con il figlio, la conversazione si è interrotta, il figlio si è allarmato e si è precipitato a casa del padre, e lo ha trovato a terra. Portato subito all’ospedale già in coma, non si è più ripreso.

    Grazie. Una collaboratrice parrocchiale

  • questo commento è davvero molto doloroso per la famiglia e gli amici che ancora “vivono” questo grande dolore. Forse sarebbe stato più consono tacere

  • ci si aspetterebbe che la stampa locale faccia un po' più attenzione alle fonti da cui attinge le informazioni per le notizie di cronaca invece preferiscono aggiungere aggettivi strappalacrime e fomentare i luoghi comuni…
    Maria Costabile, sei stata preziosa a intervenire in questo modo nonostante l'argomento delicato

  • rimango perplessa sull'accusa di "fomentare luoghi comuni" con una triste storia di Natale: che cosa intendi?

  • Carissima Maria, ti ringrazio. Come ho scritto nel post, non avevo fonti dirette se non quelle delle persone di Cesano che mi raccontavano questa storia a pezzetti, aggiungendo particolari che però non avevano la certezza della cronaca. Non ho trovato un solo articolo di cronaca online che me le confermasse. In condizioni normali, non avrei scritto nulla, proprio per la mancanza di fonti certe e documentabili. Però, l’affetto dimostrati per il vostro amico e il dispiacere per quello che era accaduto traspariva così tanto dai racconti che mi hanno fatto ed era così commovente e palpabile, che alla fine ho deciso di scrivere ugualmente, sotto la forma di una racconto di Natale, senza nomi, e con solo un’ambientazione. Non è un post di cronaca, è solo un post verosimile ma non identificabile.Verosimile perchè se è vero che le cose per il vostro amico sono andate un po’ diversamente, sappiamo bene che avrebbero potuto benissimo andare come le ho narrate nel mio racconto di Natale.
    Sono certa che capirai che quando avrò gli elementi e le fonti per scrivere la cronaca dell’avvenimento, lo farò con un post nuovo, che dia risalto ai fatti, e non ai sentimenti

  • Era il padre di un mio carissimo amico, leggerne la storia romanzata lascia sgomenti.
    La descrizione degli sporchi marciapiedi (ci sei mai passata?) la foto dell’immondizia e la frase ad effetto in chiusura sono stomachevoli.

  • Non ci credo per due ragioni: la prima è che nella mia storia di Natale non è identificato nessuno e lo si dice chiaramente. Se vi hai riconosciuto una storia vera, è solo perchè si tratta di una storia successa davvero. Questo però è un problema tuo, non certo mio.
    Quanto agli sporchi marciapiedi: si, ci passo spesso. Sono cresciuta tra il quartiere Tessera e il quatiere Giardino e li frequento ancora. La foto l’ho scattata io in via Gramsci (sai dov’è? Non ne sono certa) e ne ho anche altre di marciapiedi altrettanto sporchi, scattate qualche giorno fa al quartiere Tessera.
    E per finire, il fatto che tu definisca stomachevole la definizione di martire cristiano, ti qualifica come una brutta persona. Probabilmente sei fra quelli che pensano che i delinquenti e gli assassini dovrebbero essere liberi di fare del male alle persone per bene e questo, se permetti, lo trovo stomachevole io.

  • Il primo paragrafo della tua risposta è eccezionale, in pratica cosa vuoi dire? ti sei liberamente ispirata? Somiglia ad un goffo tentativo di difesa.
    I marciapiedi del Tessera li conosco benissimo ci ho vissuto 30 anni, non sono tutti come quell’angolo che hai fotografato che è accanto a un punto di raccolta dei rifiuti dove, è purtroppo vero, qualche disgraziato poco abituato alla convivenza civile abbandona i propri rifiuti.
    I marciapiedi sono altra cosa.
    Stavo per risponderti sulla questione dei delinquenti ma poi ho visto con chi ti eri candidata e allora niente, ti sto già dedicando troppo tempo.
    Leggo fra le tue competenze giornalistiche che ti occupi anche di titoli e didascalie, dovresti limitarti a quelle.

  • Trovo che le offese sul lavoro altrui e questo genere di risposte abbiano un solo ed unico effetto: mostrare al mondo la bassezza culturale e di pensiero di chi le scrive. Sarà per questo che non hai il coraggio di firmarti con nome e cognome, quando insulti le persone.
    Non che mi importi. Chi ha questo genere di comportamenti, quando usa un nome , generalmente ne usa una falso, quindi è lo stesso.

Commenti, repliche e rettifiche. Scrivi qui quello che hai da dire.