Cronaca Lombardia

Ricevevano gli acquirenti direttamente in casa. Arrestata una coppia di pusher aTrezzo sull’Adda

Nella serata di ieri, a Trezzo sull’Adda (MI), i carabinieri della locale Stazione hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Milano, su richiesta della Procura meneghina, nei confronti di una coppia di pusher (lui 48enne marocchino, lei 30enne rumena) indagati per “spaccio di sostanze stupefacenti in concorso”

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Le indagini, condotte dalla Stazione di Trezzo sull’Adda in collaborazione con la Compagnia di Cassano d’Adda, sono iniziate nel gennaio 2020, osservando un insolito movimento di persone che, specie nelle ore serali, raggiungevano l’abitazione della coppia, per poi allontanarsi dopo pochi minuti. Tale attività illecita era inoltre favorita dal contesto abitativo dei due, situato in una corte antica, con accesso pedonale, facilmente controllabile dai due spacciatori.

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Per tale motivo, i carabinieri hanno condotto prolungati servivi di osservazione in modalità non agevoli, riuscendo tuttavia a registrare un notevole traffico di acquirenti provenienti dalla comunità di Trezzo sull’Adda e dai comuni limitrofi che acquistavano lo stupefacente dalla coppia direttamente in casa. Al termine delle indagini, concluse nel luglio scorso e condotte mediante attività di tipo tradizionale, sono stati ricostruiti 14 episodi di spaccio di stupefacenti, per lo più di tipo cocaina, oltre a cessioni di “hashish” e “marijuana”, consentendo dunque l’emissione di un provvedimento cautelare in ragione della serialità delle attività illecite e dei numerosi precedenti specifici a carico dell’uomo.

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Nella serata di ieri, dopo aver localizzato la coppia, i militari hanno effettuato una perquisizione domiciliare in una seconda abitazione nella disponibilità del 48enne, rinvenendo all’interno di un contenitore per i rifiuti 50 grammi di cocaina, un panetto da 100 grammi di “hashish”, 4.000 euro circa in contanti e materiale per il confezionamento. Al termine delle attività, i due arrestati sono stati associati alla casa circondariale di Milano “San Vittore”.

Nota della redazione
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Cristina Garavaglia

Giornalista

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