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Immigrati clandestini in barchino. Belgio, Francia, Olanda e Regno Unito fermano un traffico di esseri umani e manovalanza a basso costo

Parliamo di immigrati clandestini e di cosa avviene davvero all’estero. In questi giorni c’è stata un’importante operazione che ha coinvolto autorità giudiziarie e forze dell’ordine di Belgio, Francia, Olanda e Regno Unito. L’operazione è stata coordinata da Europol ed Eurojust, organizzazioni di cui fa parte anche l’Italia. L’iniziativa ha portato allo smantellamento di un’ampia rete di criminali che contrabbandavano migranti clandestini in condizioni estreme, mettendoli in pericolo, attraverso il canale della Manica, fra Francia e Inghilterra.

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Nell’operazione , partita il 28 settembre 2020, sono state coinvolte le forze dell’ordine della polizia federale belga,del British Home Office Immigration Enforcement, della Royal Marechaussée olandese e, in Francia, del BMR (Brigade Mobile de Recherche) di Coquelle e l’ OCRIEST (Office Central de Répression de l’Immigration et de l’Emploi d’Etrangers sans Titre AKA Central Office). Un giudice istruttore del JIRS di Lille ( Francia) ha dato il via alle indagini per scoprire chi organizzava l’importazione di immigrati clandestini e dava lavoro, di nascosto, a lavoratori privi di documenti, con una commissione rogatoria.

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Sono state infine arrestate 12 persone durante un’operazione comune: 2 in Olanda, 7 in Francia e 3 nel Regno Unito. Contemporaneamente, nei 2 giorni in cui è durata l’operazione, sono stati sequestrati 2 veicoli, 10 gommoni e motori, 152 giubbotti di salvataggio, una roulotte, un rimorchio per barche, gioielli, circa 48.000 euro in contanti, documenti e smartphone completi di apparecchi di telefonia mobile.

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Barchini sulla Manica, ma in Europa li combattono

Questa indagine ha preso di mira una tendenza in via di sviluppo del traffico di migranti che coinvolge piccole imbarcazioni che attraversano la Manica.E’ la mdulazione nordica del fenomeno che in Italia chiamiamo “dei barchini”. L’importazione di immigrati clandestini in Inghilterra tramite “barchini” è aumentata esponenzialmente negli ultimi mesi con oltre 4600 migranti irregolari rilevati dal 2018 sulle coste del Regno Unito e un aumento delle intercettazioni in Francia.

una delle rotte seguite dagli immigrati clandestini per raggiungere il regno Unito

Ma se la cooperazione funziona e lo dice Eurojust, come mai in Italia…

Il comunicato stampa inviato della istituzione giudiziaria dell’ Aja dice qualcosa di importante per l’Italia. “Il successo di questa operazione dimostra che i risultati possono essere raggiunti attraverso un’intensa cooperazione e scambio di informazioni, che è essenziale per affrontare questa forma crescente di tratta di esseri umani.”

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Barche sovraccariche e maltempo

Il gruppo dei 12 criminali era formato principalmente da iraniani che vivevano in Francia, Olanda e nel Regno Unito. Secondo gli investigatori la rete avrebbe ricavato enormi profitti dal traffico di migranti clandestini che entravano nel Regno Unito partendo dalla Francia, usando, per attraversare la Manica, piccole imbarcazioni. Partivano dalle coste settentrionali della Francia per arrivare sulla costa inglese. Gli scafisti avevano organizzato la loro attività criminale attraverso dei legami tessuti in diversi paesi.

Gommoni e motori dalla Germania e dall’Olanda

Avevano acquistato gommoni e motori in Germania e in Olanda, poi li avevano trasportati ai punti di partenza. Lì, avevano organizzato dei corsi specializzati per insegnare agli immigrati clandestini ad utilizzare le barche. Il costo di un passaggio sulla sponda opposta costava ad ogni immigrato in media 3000 euro a persona.

A causa loro, in pericolo anche la vita dei soccorritori

Le indagini hanno stabilito che i numeri degli immigrati clandestini che hanno utilizzato i servizi di questo “tour operator” sono stati davvero alti. le barche erano ogni volta sovraccariche, salpavano spesso con condizioni meteorologiche proibitive e seguivano una delle rotte di navigazione commerciale più trafficate del mondo. Hanno messo in serio pericolo sia la vita degli immigrati clandestini sia quella delle forze dell’ordine che conducono operazioni di soccorso in mare.

Stretta cooperazione in tutto il Mare del Nord

L’operazione è il risultato di una stretta cooperazione tra Belgio, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito nata nel giugno 2020, sotto al coordinazione e la consulenza di Eurojust ed Europol, le due organizzazioni che hanno sede all’Aja. Si è partiti dalla condivisione delle informazioni iniziali, e si è proceduto alla creazione di una squadra investigativa comune a settembre 2020.

Dopo lo scambio di informazioni avvenuto durante la prima riunione di coordinamento negli uffici di Eurojust, il Regno Unito è stato in grado di reagire rapidamente ed effettuare un’indagine interna collegata quella internazionale su chi organizzava il traffico di immigrati clandestini. “Dopo un periodo di intensi negoziati facilitati dai rispettivi uffici nazionali presso Eurojust, è stato deciso che il Regno Unito si sarebbe unito alla squadra investigativa comune, il che ha facilitato questa giornata d’azione.” dicono da Eurojust. Dato che c’è in ballo la Brexit, infatti, non è così scontato che il Regno Unito voglia e possa partecipare alle operazioni di polizia comuni dei paesi europei.

Il commento arriva dal pubblico ministero delle Fiandre occidentali

Questa Europa che fa le guerre alle organizzazioni che sfruttano gli immigrati clandestini senza considerare la situazione dell’Italia in parte sorprende. Cis i era fatti l’idea che all’Europa non importasse nulla. Questa è invece la dichiarazione di Frank Demeester, pubblico ministero delle Fiandre occidentali, dipartimento per il traffico di esseri umani:

“È chiaro che la criminalità organizzata, in particolare nei casi degli immigrati clandestini e di traffico di esseri umani, sta lavorando a livello internazionale. Non sono infastiditi nè preoccupati dai confini tra i diversi paesi. Ecco perché i quattro paesi intorno al Mare del Nord devono lavorare a stretto contatto per combattere questo tipo di criminalità. Unendo le forze delle autorità giudiziarie di Olanda, Belgio, Francia e Regno Unito, siamo stati in grado di mettere insieme tutti i pezzi del puzzle molto rapidamente e confrontarci con diversi membri dello stesso GCO.

In tempi resi più difficili dal Covid19, è stato grazie alla rete e alla videoconferenza di Eurojust ed Europol che abbiamo potuto eseguire tutte le disposizioni necessarie “. Europol ha sostenuto l’operazione facilitando lo scambio di informazioni, organizzando riunioni operative e fornendo supporto analitico a 2 analisti dell’intelligence dedicati a questo caso ad alta priorità. Nel periodo dell’operazione, Europol ha istituito un posto di comando virtuale per facilitare il coordinamento operativo e lo scambio di informazioni in tempo reale tra i vari corpi nazionali di forze dell’ordine che erano sul campo”

L’operazione ci dà una diversa visione sull’idea che ci eravamo fatti su come l’Europa affronta il problema criminale degli immigrati clandestini

Quindi, ne traiamo una conclusione. In Europa tentano di fermare l’immigrazione clandestina con operazioni internazionali coordinate da procure europee che riescono a mettere d’accordo e a far collaborare i paesi del nord Europa. In Italia invece, scusatemi la battuta, contribuiamo a fornire la materia prima, cioè gli immigrati clandestini che alimentano il traffico di esseri umani da fermare.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

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