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Maria Carla Gatto, presidente del tribunale dei Minori di Milano, ci parla di Allegra

Allegra potrà tornare a casa, anche se a certe condizioni. E’ quanto ci dice la presidente Maria Carla Gatto nella lettera di risposta alla email che le avevo inviato dopo aver scritto l’articolo Allegra. Mandiamo al presidente del tribunale dei minori le foto delle sue vacanze. Le avevo inviato le foto di Allegra, con le sue bracine troppo magre.

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Qui sotto trovate l’originale della lettera che la Presidente del tribunale minorile di Milano Maria Carla Gatto mi ha inviato ieri, dopo che ci siamo sentite al telefono. Ho trovato una persona ragionevole, posata e sensibile che ha capito, e lo si nota dalle parole scritte, la situazione di Allegra, anche se ovviamente riporta le posizioni del giudice. La sua è una posizione istituzionale, come deve essere, e la sua nota dosa le parole nel modo giusto, dicendo quel che c’è da dire.

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La ho apprezzata moltissimo, anche perchè apre la finestra alla speranza, per Allegra e per i suoi genitori, di potersi riunire e anche perchè spero che, al di là delle dichiarazioni, la dott. ssa Maria Carla Gatto vada a dare un’occhiata a fondo al fascicolo e cominci a fare delle domande. Spero che dia un’occhiata al motivo per cui i genitori sono stati assolti dalle accuse penali, dopo che hanno subito un anno di arresti domiciliari cautelari, e spero che controlli a fondo il motivo per cui Allegra è così magra e che guardi anche a fondo il comportamento dei servizi sociali e delle comunità che hanno avuto in affidamento Allegra.

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Il testo della Nota della Presidente Maria Carla Gatto

Gent. dott.ssa Preti ( n.d.r.: non sono laureata, lo dico sempre quando mi chiamano dottoressa, ma ormai è diventato un titolo di cortesia e quindi accetto la gentilezza di averlo utilizzato)

Le rispondo in merito alle informazioni richieste sul procedimento a tutela della minore “Allegra”. Come ha potuto accertare, leggendo la sentenza che ha definito il procedimento, il tribunale non ha dichiarato lo stato di adottabilità della bambina per non interrompere il legame con i genitori e quello affettivo con la sorella, con la speranza che, in futuro, un canale sereno e comunicativo con il padre e con la madre, sempre che questi ultimi riescano ad acquisire maggiore consapevolezza dei bisogni della figlia, finora spesso ignorati anche a causa delle loro fragilità personologiche, così come accertate dalla consulenza tecnica d’ufficio.

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L’attuale progetto è stato predisposto per tutelare la minore nella sua crescita, allo stato compromessa dai suoi pesanti vissuti familiari, inserendola in un contesto educativo adeguato, in attesa che i genitori abbandonino i precedenti comportamenti pregiudizievoli e riescano a collaborare per il suo benessere.”

Nei prossimi giorni cercherò di sentire chi ha effettuato la Ctu, (consulenza tecnica d’ufficio), per il caso di Allegra cioè il dott. Giorgio Maccabruni, e gli chiederò di spiegarci su cosa ha basato la sua relazione, se lo vorrà fare. Ora analizzaremo anche altri fatti successi attorno ad Allegra in questi giorni e che mi hanno letteralmente “terrorizzata”.

Parlavamo di speranza…

Il presidente del tribunale dei minori ha aperto alla speranza e ha parlato di un progetto che riporti la collaborazione fra i genitori (una coppia sposata da 10 anni) e le istituzioni (spero di aver capito bene). Una speranza che le azioni dei servizi sociali di Voghera e la rappresentante dell’associazione Adolescere, sembrano voler chiudere, specie dopo aver spedito Allegra in Sicilia con persone che la bambina conosceva da pochi di giorni, non averla lasciata telefonare ai genitori, e dopo aver fatto un’istanza al giudice tutelare di Pavia, che impedisce ai genitori di sapere, dalle istituzioni stesse, dove e con chi si trova la bambina.

La vendetta dei servizi sociali per aver parlato con i giornali e con i giornalisti della storia di Allegra e aver chiesto aiuto

Eh si, ciò che ho letto nella sentenza del giudice ordinario di Pavia, cui si sono rivolti i vari componenti dei servizi sociali di Voghera, dopo aver letto l’articolo che avevo scritto ha proprio il sapore di una vendetta per aver parlato ai giornali della storia di Allegra. Sono riusciti a terrorizzarmi.

Hanno deciso che ai genitori non può essere comunicato dagli operatori delle istituzioni dove si trova la bambina e con chi, e si lamentano della pubblicazione di una foto scattata l’anno scorso, che non permette l’identificazione di Allegra in nessun modo, e neppure dà elementi per rintracciarla. Dicono che i genitori si sono permessi di investire della vicenda i giornali e il gruppo delle Mamme coraggio. Della foto parleremo poi, perchè è stata anche citata nella sentenza di non adottabilità di Allegra, dandone una giustificazione che mette i brividi.

Nei panni dei genitori

Ora mettetevi nei panni di veri genitori, normali. Dei Servizi sociali manovrano per dare in affidamento la loro figlia a qualcuno che non hanno mai visto, che non conoscono. Questi sconosciuti se la sono portata da qualche parte a 1400 chilometri di distanza. Non sanno dove. La bambina parte il 12 agosto, al 16 agosto la bambina non ha chiamato, non ha mandato un whatsapp, le assistenti sociali non rispondono ( è ferragosto), il giudice non risponde ( è ferragosto), l’avvocato non risponde ( è ferragosto!!!). E’ letteralmente scomparsa da 4 giorni e fare una denuncia è un’impresa titanica.

Tu che leggi, in che stato saresti? Non saresti terrorizzato? Nella tua mente non si affaccerebbero tutte le 10mila cose che potrebbero essere successe alla tua bambina? Riusciresti a dormire? Riusciresti a lavorare? Riusciresti a mantenere la calma?
Potresti restare calmo solo nel caso in cui non te ne fregasse nulla di tua figlia. Ma se te ne importasse, se tu fossi una figura educativa importante, se tu sentissi in modo pieno e totale la tua genitorialità semplicemente diventeresti matto, o mi sbaglio? Lì su Facebook c’è quella Comunità di mamme Coraggio, così in gamba e tecnologiche, e l’unica cosa aperta a ferragosto è la redazione di un giornale. Cosa fai?

La sentenza del giudice tutelare di Pavia

Il papà di Allegra e la foto

Questo è il primo articolo su Allegra. Risale ad un anno fa. E’ stato a quel punto che i due genitori si sono resi conto dello stato di Allegra e della sua magrezza estrema. Hanno immediatamente presentato una denuncia. Le assistenti sociali erano in ferie (si era a metà agosto), l’ufficio del sindaco, a fine agosto, tornati dalle ferie, ha risposto alla loro email dicendo che avevano anche loro presentato denuncia per il modo in cui era trattata Allegra. Nonostante tutto ciò non si è mosso nessuno per salvare la bambina. A quel punto la mamma ha chiesto aiuto su Facebook, nel gruppo Angeli e Demoni (relativo alla famosa inchiesta di Bibbiano), e in altri gruppi simili pubblicando la foto. E allora hanno cambiato la comunità e trasferito Allegra senza comunicare ai genitori dove si trovasse la bambina.

Di fatto, la profonda angoscia di Allegra esiste da quando è stata allontanata dalla sua famiglia e se la sua personalità è scissa, ammesso che lo sia davvero, lo è perchè le istituzioni continuano ad usarla contro i suoi genitori. Sono un’esperta? No, però da 3 anni Allegra vive in diverse comunità, vede i genitori due ore al mese e li sente al telefono 10 minuti circa una volta la settimana. Il resto del tempo lo passa con educatori di comunità e assistenti sociali. Se sta male, se è scissa, se è angosciata, non può materialmente essere colpa dei genitori. Non avrebbero avuto il tempo di renderla così.

A proposito di foto con bambini non pixellate

Iniziamo con il dire che la carta di Treviso protegge i bambini, non gli adulti. Obbliga i giornalisti, non altri. Si possono pubblicare le foto dei bambini, bisogna usare il buon senso e porsi il problema dei sentimenti dei bambini, renderli non rintracciabili, tenerli alla larga dai problemi e questo è stato fatto con ogni cura sia da me sia dai genitori, sia dalle Mamme Coraggio.

Allegra non sa nulla di ciò che raccontiamo di lei sui giornali, e, a meno che i suoi affidatari non siano inadeguati non si iscriverà a Facebook ( proibito sotto i 13 anni) e su google non c’è nessun tipo di collegamento fra la sua reale identità e il nome di Allegra. Però se io vedo un bambino in pericolo e so che la pubblicazione della sua foto può aiutarlo a rendere la sua situazione meno pericolosa, perchè portata all’attenzione del pubblico, la pubblico. Penso sia un dovere.

Non mi metto certo allo stesso livello, come giornalista, di Nick Ut, e nessuno ha bombardato Allegra con il napalm (anche se le hanno tolto la casa e la famiglia naturale), però, accidenti, non si può nascondere dietro la frase “per la tutela dei minori” le informazioni su cosa succede ad alcuni bambini in Italia e pensare che tutto fili liscio. Se qualcuno gioca così sporco, beh ecco qua il paragone più pesante che potevo fare! Qui sotto pubblico una foto famosissima in cui appaiono dei bambini dell’età di Allegra. Fu scattata dopo il bombardamento del villaggio di Trang Bang, in Vietnam, con il napalm.

Il fotografo vietnamita Nick Út vinse il premio pulitzer per questa foto che denunciava gli orrori della guerra del Vietnam. La bambina con le braccia e la schiena ustionate dal Napalm si chiama Phan Thị Kim Phúc ed ora è ambasciatrice dell’unesco, nonostante il suo “vissuto pesante”( l’hanno ferita in una guerra e ha dovuto essere operata 17 volte) è diventata una bravissima persona. Chissà cosa dissero il giudice tutelare, lo psicologo e il suo assistente sociale, in quel momento e di questa foto!

maria carla gatto. Maria Carla Gatto, presidente del tribunale dei Minori di Milano, ci parla di Allegra - 02/09/2020
La famosa foto con bambini, scattata dopo il bombardamento con il napalm di Trang Bang, scattata dal fotografo vietnamita Nick Út che denunciava gli orrori della guerra del Vietnam.

Uso troppa ironia? Si, ne sono consapevole. In realtà penso che i bambini che hanno genitori che non li abusano, che li trattano bene e che lottano per loro vanno lasciati in pace, anche se non sono perfetti, laureati, anche se si ammazzano di fatica per mandare avanti la famiglia.

Ho una mentalità perversa?

maria carla gatto. Maria Carla Gatto, presidente del tribunale dei Minori di Milano, ci parla di Allegra - 02/09/2020
Parte del dispositivo del giudice tutelare di Pavia

Ora leggete la descrizione che fanno dell’episodio della foto in questione riferendosi a quanto ha riferito la comunità Il pezzettino di Varese. In quelle parole c’è la sottile insinuazione di un coinvolgimento sessuale con il padre o sono io che ho una mentalità perversa? Ah, ma non è colpa di Adolescere, o della psicologa o dell’assistente sociale di Voghera. Casualmente quel pezzettino era nella sentenza del giudice Brambilla. Scritta da chi? Non ne abbiamo la certezza, ancora.

Le fonti di un giornalista (protagonisti, fonti ufficiali, assistenti sociali… ecc. ecc.)

maria carla gatto. Maria Carla Gatto, presidente del tribunale dei Minori di Milano, ci parla di Allegra - 02/09/2020
parte del dispositivo del giudice tutelare di Pavia

Dunque, cosa pensate che voglia dire questo paragrafo del dispositivo del giudice tutelare pavese che impedisce alle istituzioni di dire ai genitori di conoscere l’identità degli affidatari e il luogo di residenza di Allegra? Il significato non si potrebbe riassumere in frasi simili a “Hai parlato con i giornali? Adesso non ti faccio sapere dove tengo tua figlia”.?

Sono ancora io ad essere paranoica? Magari sono io che sbaglio, magari questo è il metodo pedagogico educativo e di sostegno genitoriale più moderno, derivato direttamente dalle migliori scuole di psicologia e assistenza sociale. Tanto più che la foto era quella dell’agosto 2019. Se dicono che non è vero che Allegra era troppo magra, chiaramente quella bambina della foto non può essere Allegra, oppure no?

Oppure potrebbe essere che lo scopo di questa ordinanza non sia proteggere Allegra, ma piuttosto proteggere gli affidatari che dovrebbero avere il compito di facilitare il rientro di Allegra in famiglia, ma che forse non hanno nessuna intenzione di avere a che fare con i genitori naturali biologici e veri della bambina. Le domande e i dubbi sulla coppia che ha preso in affido Allegra crescono di ora in ora.

Segreti professionali di questi insidiosi giornalisti…

Ora mi tocca anche svelare i miei segreti professionali, per chiarire che le mie fonti sono pubbliche. Non pensavo di essere considerata una giornalista particolarmente insidiosa solo perchè conosco il sistema Sigma del tribunale dei minori, cioè il database pubblico di tutti i procedimenti presenti in tribunale. Lì con un minimo di pazienza si possono identificare tutti i procedimenti e trovare il nome dei giudici assegnati, togati e non, dei ctu, e della posizione di ogni fascicolo. Non pensavo di essere un pericolo pubblico perchè chiedo interviste e informazioni a chi ricopre funzioni pubbliche, come ad esempio l’associazione Adolescere, nella persona della dott.ssa Armandola, che mi ha mandato molta documentazione sul caso di Allegra.

Non c’è, e non deve esserci, nulla di segreto nella giustizia e nei servizi pubblici in cui sono utilizzati soldi pubblici. Ancora una volta i Servizi Tutela si dimenticano di essere dei servizi pubblici e nessun servizio pubblico può permettersi anche solo pensare di nascondere dati e informazioni alla stampa o ai genitori dei bambini.

Nemmeno la decisione di far decadere la responsabilità genitoriale interrompe l’ essere genitore e il diritto di avere informazioni e diffonderle, specie se così facendo si fa l’interesse dei propri figli. E infine, sulle email di cui io entro continuamente in possesso, con l’altissimo numero di email dagli indirizzi sbagliati che partono dagli uffici dei servizi tutela, quando chiedono il servizio di sostegno genitoriale al cps e non al consultorio, come fanno ad essere certi che le email può avermele consegnate solo uno dei genitori di Allegra?

Quindi questo decreto può essere interpretato come una punizione nei confronti di Allegra, una punizione nei confronti dei genitori, probabilmente avranno pronta anche una punizione nei confronti miei che ho osato sfidare il “sistema”. Vedarem… Intanto vi consiglio di leggere chi manda le email fra l’altro facendo finta di non essersi accorta che gli indirizzi email sono sbagliati. Ecco l’articolo Il thriller film di Allegra e il coronavirus.

Accidenti! Forse ho capito. A Voghera si rischia che vinca la Lega e Matteo Salvini…

maria carla gatto. Maria Carla Gatto, presidente del tribunale dei Minori di Milano, ci parla di Allegra - 02/09/2020

Cosa c’entra la politica? Eh, magari la politica no, ma l’amministrazione comunale, si. In questo dispositivo si vieta a tutti gli operatori pubblici che vengono a conoscere il nome l’indirizzo e i luoghi frequentati dagli affidatari con cui è la nostra Allegra, e anche al sindaco di Voghera, che è il tutore di Allegra, di comunicarli ai genitori della bambina. A Voghera infatti si va a votare per le elezioni amministrative, Paola Garlaschelli candidato della lista della Lega è fra i favoriti, il sindaco Barbieri non può più candidarsi, e il nuovo sindaco potrebbe essere magari meno “maneggevole”del vecchio.

Sono anni che non mi occupo attivamente di politica ma questa pulce nell’orecchio me l’hanno messa, e oramai ce l’ho. Sottolineo che non ho idea, perchè non glielo ho mai chiesto, per chi e cosa votino i genitori di Allegra e i loro parenti. Non so nemmeno per chi votino le assistenti sociali e i loro parenti… Però l’intuito, che potrebbe anche tradirmi, mi suggerisce che la frase “mamma, papà e diritto della famiglia naturale” non è nel loro vocabolario giornaliero.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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