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Boca Chica Cronache spaziali del Texas

Boca chica, Texsas. Per la seconda volta oggi si tenta di testare i motori e il sistema della Starhisp di Spacex, la space company di Elon Musk. A dire il vero, questo è solo un primo test, chiamato “static fire”. Il test serve per testare tutti i sistemi coinvolti in quello che sarà il primo volo di questa poderosa astronave. L’SN5 in realtà è un prototipo, il quinto in ordine di tempo, gli altri primi 4 erano rovinosamente esplosi ed implosi, più o meno spettacolarmente, ma da ogni errore si impara.

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Preparazione spettacolare

Anche la preparazione dello static fire è spettacolare. Gigantesche nuvole bianche prodotte dall’escursione termica dei serbatoi di combustibile criogenico, ci fanno capire che il serbatoio dell’SN5 è in fase di riempimento, ma nessuna notizia ufficiale arriva direttamente da SpaceX.

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Un canale youtube che “spia” il sito

Tutto quello che sappiamo e vediamo, lo dobbiamo ad un gruppo di appassionati, che hanno posizionato le loro telecamere verso il sito dei test, e trasmette da molti mesi, 24 ore su 24. Sono i ragazzi di Lab Padre, un canale youtube che segue le vicende del sito in cui si sta costruendo la prima vera astronave interplanetaria da vicino, senza nessuna reale autorizzazione.

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50 mila iscritti

Il canale youtube ha 50 mila iscritti, molti dei quali, specie durante le dirette importanti, fanno numerose donazioni al canale, donazioni più che meritate.
Dobbiamo dire che i test della Starhip sono abbastanza sfortunati. Oltre a ben tre esplosioni dei precedenti prototipi, l’ultima delle quali particolarmente spettacolare, ci si è messo di mezzo anche un uragano, che ha danneggiato il sistema di valvole che porta carburante al motore, ritardano ancora il test.

“Venting” un termine tecnico poco traducibile

Mentre alle 17,25 ora italiana si vede uscire del fumo bianco dal serbatoio della starship, possiamo finalmente aspettarci l’accensione del motore da un momento all’altro. Questa particolare operazione, in inglese “venting” non ha una traduzione specifica in italiano, ma in un maggior numero di parole si può descrivere come espulsione di gas e aria in eccesso, e serve per mantene stabile la pressione all’interno del serbatoio principale del prototipo, che contiene Metano liquido, raffreddato criogenicamente.

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Dopo la prova dei motori il primo volo

Dopo una serie di static fire, presupponendo che questa volta tutto andrà bene, ci sarà il primo spettacolare volo di SN5 . Si alzerà solo di pochi metri, per poi atterrare verticalmente su una piazzola poco vicina, ma questo volo sarà il preludio per i prossimi prototipi NS6 e SN8. SN7, un prototipo costituito di un solo serbatoio, è stato invece fatto scoppiare appositamente per testarne le capacità di pressione.
17,35, SN5 inizia a presentare segni di ghiaccio sulle pareti cilindriche, facendo intuire che il serbatoio è pieno di propellente congelato. Ma perché il metano? Non ci sono propellenti più performanti? Certo che ci sono, ma Spacex ha scelto il metano per una ragione molto chiara. Il metano si trova ovunque nel nostro sistema solare, anche su Marte.
Il progetto Starship è infatti un progetto molto ambizioso. Basti pensare che attualmente le navicelle più moderne portano al massimo 4-5 astronauti, Starship ne porterà in orbita 100.

Un razzo a due stadi completamente riutilizzabili

Quella che si sta attualmente testando, in Texsas, è la parte superiore, il secondo stadio del razzo che porterà l’uomo su Marte. Il primo stadio, chiamato Superhavy deve ancora essere costruito.
Il vero punto di forza di questo sistema, oltre alle dimensioni mastodontiche, è la riusabilità. Tutto il sistema sarà infatti riutilizzato più e più volte.
Il primo volo umano verso Marte prevederà due lanci. Una starship per l’equipaggio, e una per rifornire dei carburante la prima, ma questo processo sarà svolto ancora prima che un equipaggio umano arrivi sul pianeta rosso, in quanto verranno mandate su Marte attrezzature e strumenti per costruire habitat per gli astronauti e sistemi di rifornimento autosufficienti per il ritorno.
17:52 ancora nulla lo static fire della durata di pochi secondi, innescato dal motore Raptor montato sotto SN5 si fa desiderare.

Los tres amigos

Lo strano “cappello” in cima al prototipo, ha una funziona molto particolare. Simula il peso del “nosecone” ovvero della parte della starhisp che sarà abitata dagli astronauti o che conterrà materiale da portare in orbita.
Los tres amigos, come vengono amichevolmente chiamati i tre silos che contengono acqua per il raffreddamento del motore e della “rampa di lancio”, sono dipinti di nero, altri serbatoi sono bianchi. Sulla ragione per cui sono stati verniciati solo alcuni di questi serbatoi resta una questione controversa, ma alcuni, hanno spiegato che in texas non è raro vedere dei silos neri, vengono dipinti così perché questa pratica diminuisce il proliferare di funghi e licheni all’interno.

Il sito di Boca Chica

Il sito principale, è la fabbrica di astronavi dove si costruiscono i “ring” ovvero gli anelli che saldati assieme compongono le varie parti della starship. Due hangar a cui se ne sta aggiungendo un terzo servono invece per montare i vari componenti della starship.
Tutto lo stabilimento, è stato costruito in un modo a dir poco eccentrico. Dei container, disposti file distanziate sono stati saldati assieme per fungere da base per tre gigantesche tende. Tutto farebbe pensare che queste costruzioni sono un prototipo di habitat marziano, ma anche in questo caso, nessuna notizia ufficiale è al momento trapelata.

Nella chat del canale gente da tutto il mondo

Ore 18:07 nella chat in inglese compare un commento in italiano.. “ma quanto ci mettono?” vorei rispondere, ma potrebbe essere un’ora o dieci secondi, o anche domani, perché non ci sono notizie se non quelle che visivamente possiamo dedurre guardando la live di youtube.

Il sito di lancio

Il sito di lancio, è quello a cui le telecamere sono maggiormente puntate. Una decina di serbatoi verniciati di nero verticali, due grossi serbatoi bianchi e l’SN5 pronto a partire. Nello sfondo l’Hopper, il primissimo prototipo, l’unico ad aver veramente volato anche se per pochi secondi. Rispetto ad SN5, però, l’hopper è molto più semplice, il volo di SN5 o SN6 sarà tutt’altra cosa, e in seguito, i prototipi che seguiranno, andranno sempre più in alto, tanto che per l’anno prossimo è previsto il primo volo orbitale.

Donazioni veramente meritate

Ore 18:14 qualcuno dona 100 dollari al canale, segno che il servizio che stanno facendo i ragazzi di Lab Padre è veramente qualcosa di trande.

Le antenne e la centrale solare.

Per controllare i lanci, man mano che saranno sempre più alti, fino ad arrivare alla messa in orbita di una starship, servono poderose antenne, e infatti in un terzo sito a poca distanza dalla fabbrica di missili, c’è il centro di controllo. Adiacenti ad esso numerosi pannelli solari, che a prima vista non dovrebbero poter fornire tutta l’energia elettrica necessaria al complesso, ma sicuramente, è più che un aiuto, al fine di incidere il meno possibile sul consumo di combustibile fossile.
Ore 18:21 non si vede più il “ventig” fuoriuscire dai serbatoi della starship, qualcuno inizia a pensare che lo static fire non si farà.

Pizza lunare

Ore 18:24 sul canale si parla di un pizza shop sulla Luna, e altre assurdità perché effettivamente non c’è molto altro da dire, non stà succedendo più nulla.

L’unico modo per avere un’idea di quando i test vengono eseguiti, è controllare le chiusure della strada provinciale che attraversa il complesso spaziale. Quando vengono fatti i test infatti, tutta la strada viene chiusa, e la comunicazione viene pubblicata alcuni giorni prima. Altri indizi sono il venting del complesso e della starship, mentre la certezza che qualcosa avverrà si ha quando una sirena avverte che si sta creando una situazione potenzialmente pericolosa, ovvero il test del motore.
Un raptor, per il prototipo, tre raptor per la starship definitiva
Questo genere di prototipi monta unicamente un motore, ma la starhip avrà tre motori raptor, per il decollo e l’atterraggio, e altri tre motori Merlin, utilizzati una volta in orbita.

La ragione per cui si usano due differenti motori, per le operazioni in atmosfera e in orbita, dipende proprio dal fatto che nell’atmosfera, un motore si comporta diversamente rispetto allo spazio.

Corvi

CROW. I corvi (crow) sono uno degli argomenti più trattati nella chat del canale. Qualcuno ha persino definito scherzosamente i texani di quell’area “mangiacorvi”

18:37 In Texsas sono le 11:36 c’è ancora tutta la giornata per poter effettuare il test, ma probabilmente rimanderanno tutto al pomeriggio, che per noi è notte fonda.
Domani si continua con la cronaca in differita.
1855, uno strano fumo esce da uno dei serbatoi, il più esterno del complesso. Un convoglio di 10 pickup e un camion nero arrivano immediatamente sul sito e sul prototipo SN5 si notano alcune ammaccature. Nulla di grave, ma è un chiaro segno che i serbatoi non sono più pressurizzati, Static fire annullato anche oggi. Forse se ne riparla domani. Ma alle attorno alle 20 ci riprovano, e alle 3:05, ovvero le 22:02 ora italiana, finalmente il tanto agognato static fire ha luogo. Pochi secondi, una fiammata che a video può non sembrare nulla di eccezionale, ma se rapportata alle dimensioni del razzo è gigantesca, 15 secondi dopo, il boato, in ritardo a causa della distanza dal luogo in cui sono posizionate le telecamere.

Dopo i test pronti al volo

Ormai manca veramente poco al primo volo di questo prototipo, e sicuramente dopo il primo successo, ci sarà un’accelerazione dei lavori per i test dei prototipi già pronti ad essere testati.

Nota della redazione
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Gianluca Preti

Videomaker, grafico, fotografo, appassionato di Milano.

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