AmbienteMagazine

Qualità dell’aria. Orizzonti e cieli puliti nel nostro futuro

Qualità dell’aria. Guardare oltre il 2020 verso una soluzione di aria pulita.
L’aria che ciascuno respira nel nostro pianeta è la stessa, ma ogni nazione ha una diversa legislazione in materia d’inquinamento.

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Nelle nazioni del Middle East, del Far East e in India, la legislazione tollera una maggiore concentrazione d’inquinanti nell’aria rispetto alle nazioni europee e al resto del mondo: per dirla in altre parole, le leggi dei vari Paesi creano disparità “esistenziali” perché la qualità dell’aria sarà migliore in alcuni di essi e peggiore in altri. Senza inquinamento, ad esempio, in India, le emissioni di anidride carbonica, nei 12 mesi che vanno da marzo del 2019 a marzo 2020, quindi anche prima del rallentamento del consumo di combustibili fossili riconducibile alla pandemia di Covid-19, sono calate per la prima volta in 40 anni. Il rischio eccessivo per la salute dovuto alle polveri sottili si è ridotto del 52% in media in tutto il paese.

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cielo ,  meteo qualità dell' aria pulita
(foto di repertorio)

La riduzione delle attività produttive e il rallentamento nei trasporti hanno ripulito l’aria e schiarito i cieli, permettendo, anche alle persone nello stato indiano settentrionale del Punjab la vista della catena montuosa dell’Himalaya, che dista più di 100 miglia di distanza, a causa della riduzione dell’inquinamento atmosferico (questo non succedeva da oltre 30 anni).

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Un team di ricercatori indiani durante il lock down, ha esaminato i dati emessi dalle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria in tutta l’India, concentrandosi nella regione urbana di Dehli dove vivono oltre 20 milioni di persone. Le emissioni urbane hanno rilevato che i livelli di PM 2,5 a Delhi durante il lock down sono precipitate a 20 microgrammi per metro cubo.

La particella più mortale nell’aria è il PM 2,5, che aumenta la probabilità di malattie respiratorie e cardiovascolari. Le particelle mortali, provengono principalmente dai processi di combustione: incendi, automobili e centrali elettriche, cementeria, vetrerie ed impianti per la produzione dell’acciaio. Per esaltare il risultato del lock down, tra il 2017 e il 2019, la media mensile di PM 2,5 nella capitale indiana è stata fino a quattro volte superiore.

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Quindi serve un lock down globale per migliorare la qualità dell’aria del nostro pianeta, aria che ciascuno di noi respira?
La risposta è semplice: No!

Esistono sul mercato valide tecnologie sviluppate per contrastare l’inquinamento dai processi industriali, (che permettono una filtrazione molto spinta dei gas inquinanti, quali polveri, acidi alogenidrici, diossine, ossidi di azoto etc, etc.) consentendoci di ottenere una qualità dell’aria molto buona. Possiamo citare Filtri a maniche con tessuti di filtranti che permettono un abbattimento delle polveri sino ad 1 mg/Nmc, desolforatori che ottengono il 99% di abbattimento egli ossidi di Zolfo, denitrificatori per un abbattimento degli ossidi di Azoto, oppure di sistemi per l’assorbimento dei micro inquinanti come Dioxins, furans o metalli pesanti.

Quello che manca è una seria programmazione degli investimenti, i tecnici che scelgano i migliori processi di filtrazione e di controllo dell’inquinamento che la tecnica mette a disposizione, ed una manutenzione e gestione degli impianti di trattamento dell’aria seria ed efficace.

Per raggiungere un livello il più possibile elevato di protezione dell’ambiente dagli agenti inquinanti, si auspica che vengano individuate ed adottate, da parte dei gestori degli impianti dei processi produttivi, soluzione adeguate al controllo ed abbattimento delle emissioni con le migliori tecniche disponibili (BAT ‘Best Available Technology), ovvero le tecniche impiantistiche, di controllo e di gestione come Filtre a maniche, Desolfaori , Denirificatori, che garantiscono bassi livelli di emissione di inquinanti, l’ottimizzazione dei consumi di materie prime, prodotti, acqua ed energia e un’adeguata prevenzione degli incidenti.

E’ giunto il momento di cambiare strategia industriale

Questo servirà a un’ulteriore crescita economica, soprattutto per i paesi in via di sviluppo come l’India, ma anche alla tutela della salute di ciascuno, che passa anche attraverso l’aria che respiriamo.Terminiamo con uno slogan per i gestori degli impianti al fine di considerarlo quando si accingono a fare un investimento: L’aria depurata ha un costo, ma l’aria depurata male costa molto di più.

Nota della redazione
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Antonio Zocche

Abito a Ossona da molti anni e sono presidente del Comitato civico, libera associazione di cittadini apartitica che fa da tramite tra i cittadini e l'amministrazione comunale.

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