Regioni

Piemonte.Turismo in montagna. Franceschini se lo dimentica

“Ha parlato per 45 minuti in Aula alla Camera dei Deputati, in una informativa su Cultura e Turismo, non ha detto una volta la parola “Montagna” – così l’On. Alessandro Giglio Vigna a margine dell’intervento del Ministro alla Cultura e al Turismo Franceschini .

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Il governo dimentica il turismo in montagna del Piemonte

“Il Ministro “si dimentica” della montagna, delle valli, semplicemente non esistono, per questo Governo quel pezzo d’Italia non esiste, non degno di essere citato in un discorso che poteva anche essere più lungo se solo il Ministro avesse voluto. Questo è il metro di come considerano le nostre Terre Alte. Eppure in questa fase di emergenza c’è solo da tirarsi su le maniche: il turismo di prossimità che probabilmente ci accompagnerà per un anno e che vedrà, a cosa dicono i dati, la montagna protagonista.

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Poteva essere un punto di partenza e invece nulla: la montagna si tirerà su ancora una volta, anche senza l’aiuto di questo distratto Governo, saranno gli abitanti, gli amministratori, il mondo del volontariato che in montagna è più presente che mai e le Regioni a prendersene cura e ovviamente tutti gli esponenti nelle istituzioni che amano e vivono questi luoghi, orgoglioso di essere uno di questi”.

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Fabio Carosso: 735 milioni euro dal turismo montano

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Prosegue le dichiarazioni il Vicepresidente della Regione Fabio Carosso: “Mi spiace constatare che nella sua informativa su Cultura e Turismo il Ministro Franceschini si sia dimenticato delle nostre montagne. Il 50% del territorio piemontese è caratterizzato dalle Terre Alte e si stima che le ricadute economiche derivanti dal turismo montano siano pari a circa 735 milioni di euro. La Regione scommette sul futuro delle nostre valli, la montagna ha un potenziale enorme se immaginato con un modello di business moderno, sia dal punto di vista turistico sia dal punto di vista dello sviluppo rurale.

Ed è per questo che come Assessore alla Montagna sono molto dispiaciuto del fatto che si parli di tante situazioni trascurando sempre l’importanza delle nostre valli”. 

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Da Ingria il piccolo ma grande comune della val Soana

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La piazza di Ingria

Chiudono le riflessioni due Amministratori del piccolo Comune di Ingria, Municipio situato a circa 800 metri in Val Soana: “L’Italia è piena di opere d’arte, patrimoni culturali, grandi ricchezze: questo è fuori dubbio, mondialmente e umanamente riconosciuto, sia dal punto di vista culturale che economico. Credo che dovrebbe essere uno dei motori trainanti per la ripartenza del nostro Paese. Molto sarebbe ancora da valorizzare su questi temi” – dichiara il Sindaco Igor De Santis, che prosegue. 

“Abbiamo opere grandiose, che quando le guardi ti lasciano a bocca aperta, che parrebbe impossibile essere state create dall’arte dell’uomo. Esistono poi opere ancora più maestose, create dalla Natura, per le quali all’uomo è stato dato il diritto e dovere di ammirarle, viverle e preservarle. Le nostre Montagne sono sicuramente un patrimonio di assoluto valore naturalistico, culturale e turistico. Un Bene “artistico” della natura, da condividere, far conoscere e anche rispettare”.

Il Consigliere Comunale e Regionale Andrea Cane termina le interviste con queste parole: “La povertà di attenzione verso questo nostro patrimonio mi rammarica non per un aspetto commerciale o da “vetrina”, ma per una mancanza di sensibilità verso i nostri enti locali montani, gli sforzi fatti e l’impegno della nostra gente nel preservare un tesoro ambientale e culturale, un patrimonio di tutti e una grande risorsa.

Mi fa invece molto piacere che questo appello di richiesta di visibilità alla montagna sia partita dal Parlamento fino ad arrivare alla Regione, dove confermo l’impegno sempre concreto e preciso che sta portando avanti il nostro Assessore alla Montagna Carosso: la conferma è quindi che noi, nel nostro piccolo, da Ingria a Roma passando dal Consiglio Regionale, continueremo ad esserci!”.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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