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Il garante dell’infanzia Massimo Pagani incontra le scuole

Milano, palazzo Pirelli. Questa mattina una delegazione di ragazzi delle scuole elementari paritarie ha incontrato il Garante dell’infanzia e adolescenza Massimo Pagani. Alla riunione con i bambini era presente anche Fiammetta Casali, residente di Unicef Lombardia e Carlo Borghetti, vicepresidente del consiglio regionale.

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La famiglia è l’unità fondamentale per il bambino

E’ L’occasione anche per parlare della funzione del garante dell’infanzia e della Lombardia. I bambini hanno fatto molte domande sul funzionamento dell’Unicef. Hanno chiesto alla presidente dell’Unicef se è stata in Africa, cosa fa il garante, come funziona l’Unicef e molto altro. Più di una quindicina di domande dirette e precise cui è stata data risposta. Infine Massimo Pagani ha chiesto ai bambini un grande applauso alle insegnanti presenti ringraziandole per l’impegno dedicato. La riunione è avvenuta in occasione del trentennale della firma della convenzione internazionale dei diritti del fanciullo.

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“A cosa serve il garante?” ha domandato a Massimo Pagani uno dei bambini

È una domanda la cui risposta non è semplice. Il suo compito principale è quello di garantire che diritti dei bambini siano rispettati. Non è facile neppure questo. Occuparsi dei diritti dei bambini è un grande lavoro di mediazione, che deve avvenire anche in sordina. Spesso alla base del mancato rispetto dei diritti dei bambini ci sono grandi incomprensioni che vanno risolte. Il “garante dei bambini” si occupa di questo: essere una voce di mediazione che ottiene il rispetto dei diritti dei bambini da parte delle istituzioni in ogni luogo i cui vi è un bambino, con gentilezza e informalmente prima, ma pronto a fare la voce grossa e a usare i suoi poteri istituzionali, quando si sceglie la strada di continuare a infischiarsene di ciò che è enunciato nella dichiarazione dei diritti del fanciullo.

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L’importanza della segnalazione al Garante dell’infanzia

Ogni bambino è unico. Ogni caso è unico e va affrontato singolarmente. Il garante può agire d’ufficio, o su segnalazione che si può effettuare anche online. E’ tenuto al segreto dei dati che riceve, ma nel contempo può divulgare quelli che vanno a favore della soluzione delle situazioni problematiche in cui i bambini si trovano.

L’importanza della rete di relazioni

Ed oggi in Lombardia che ci si trova nella situazione più problematica, perchè il numero di richieste di incontro , da parte di genitori che si muovono a favore dei bambini e degli stessi bambini, negli ultimi 4 anni è cresciuta a dismisura.

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Oggi in Lombardia, il ruolo del garante dei diritti di bambini come parte terza rispetto alle istituzioni che si occupano di minori e rispetto ai genitori che hanno figli sottoposti alla tutela è diventata fondamentale. Fondamentale come la rete di relazioni che ha saputo creare, fra tribunale dei minorenni, forze dell’ordine, procure ordinarie e servizi degli enti locali che si occupano di minori, genitori e famiglie, associazioni, e anche giornalisti che possano diffondere notizie vere e fondate sui situazioni e sui casi dei bambini cui on sono stati riconosciuti i diritti che la convezione internazionale riconosce loro.

Una scorta mediatica per i bambini

Quando, per qualsiasi motivo, un giornalista subisce pressioni o è attaccato a causa di ciò che scrive, ci si muove tutti in gruppo. Tutti iniziano a scriverne la notizia, in modo da non permettere che su certi atti scenda il silenzio. Un silenzio che poi si trasformerebbe in “dimeticatoio” e quasi nel permesso di non fare attenzione alle ingiustizie. Il passo seguente è la frase “mi dispiace. purtroppo è andata così”. La chiamiamo “scorta mediatica”. Ecco. Ci vorrebbe una scorta mediatica anche per i bambini, da sottoporre al controllo del garante.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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