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70 anni, violentata a Milano. I risvolti di una storia pericolosa

Una donna di 70 anni violentata a Milano, a casa sua, in zona parco Sempione, nella notte fra il 3 e il 4 novembre. Una storia pericolosa, molto particolare, che ha permesso di individuare un violentatore seriale di 29 anni.

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La 70enne è stata portata all’ospedale Mangiagalli dove è stata accertata la violenza sessuale e dove è stata medicata per le lesioni provocate dai pugni del suo aggressore. La donna lo aveva incontrato su un sito internet per adulti, su cui aveva messo un annuncio. Avevano pattuito una prestazione sessuale. Pagava lui. Quando è arrivato a casa della donna, in zona Arco della Pace, sembrava andasse tutto bene. Hanno parlato un po’ e sono iniziati i primi approcci. La donna non si aspettava di essere violentata, a Milano.

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Colpa della cocaina

Però lui ha sniffato della cocaina e si è trasformato, è diventato violento. Ha iniziato a picchiare la donna. Le ha preso i suoi tre smartphone e li ha spenti. Ha chiuso a chiave la porta della camera da letto e nascosto la chiave. “Se urli di ammazzo!” Le diceva. Con le botte e sotto la minaccia di un grosso coltello che aveva portato con sè ha costretto la donna ad avere rapporti sessuali completi per tutta la notte. Più sniffava cocaina più diventava violento. Poi, al mattino, se ne è andato, portandosi via i tre telefoni. La 70enne ha così potuto chiedere soccorso ai vicini di casa. Delle indagini si sono occupati i carabinieri della compagnia Duomo comandata dal capitano Alessandro Governale.

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Le indagini dei carabinieri scoprono il mostro

Partendo dal numero di telefono cellulare che la donna aveva appuntato su una agenda e non solo salvato nella rubrica dello smartphone, i carabinieri sono riusciti a risalire all’identità del 29enne. Hanno iniziato a cercarlo in collaborazione con le stazioni della provincia del lodigiano dove risulta residente. Incrociando le indagini e ascoltando testimoni, i militari si è accorti che un uomo aveva violentato e tentato di violentare altre 4 donne con lo stesso modus operandi usato nel caso milanese. La settimana scorsa a Cremona aveva tentato di violentare, sempre sotto effetto della cocaina e minacciandola con un grosso coltello, un prostituta rumena. Poi c’era stato il caso di una violenza sessuale nei confronti di una prostituta colombiana e un altro caso a maggio. I carabinieri sono riusciti ad attribuire al 29enne, che ha molti precedenti per droga, questi casi e i militari della compagnia Duomo insieme a quelli di Lodi si sono presentati a casa sua ieri mattina e lo hanno arrestato. Ora si trova in carcere a Lodi. Forse ci sono anche altre vittime. Che non sanno che anche una prostituta può denunciare di essere stata violentata a Milano.

Riflessioni

La storia di una donna matura che si prostituisce utilizzando siti internet per adulti e che incontra, invece di un gigolò, un violentatore seriale che diventa violento a causa della cocaina, potrebbe sembrare paradossale. Invece è molto milanese. La grande città non ha mai avuto dei tabù su questo argomento, anzi. Nell’ambito della mala milanese le donne di vita non erano mai giovani; erano sempre d’età ed esperte. Erano gli uomini giovani che approfittavano della loro esperienza per imparare a far bene. C’è una vecchia leggenda che riguarda il parco Sempione, e che parla di una donna di facili costumi, velata e bellissima, che, nel periodo dei morti, passeggia per il parco e per le vie limitrofe. La Ninfa adesca i giovanotti con il suo bell’aspetto e la sua esperienza e li porta a casa sua per una notte di amore folle. Poi, al mattino seguente, quando si svegliano scoprono di aver fatto l’amore con il cadavere di una donna molto anziana. Si dice che i giovani che cadono nella rete del fantasma del parco diventino pazzi e non si riprendano più. La leggenda serviva a madri, fidanzate e moralizzatori per tenere a bada e mettere sull’avviso giovani uomini troppo focosi. Ora, invece, chi rischia di più con certi comportamenti poco prudenti nel ricercare clienti sono le buone, esperte, generose e anziane navi scuola.

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Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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