Milano

La geografia dello spaccio. Il Gambia

Milano. Fra tutti i paesi dell’Africa, da cui provengono gli immigrati clandestini, o irregolari, che ci sono in città, il Gambia è diventato il rappresentante ufficiale degli spacciatori. E’ un tipo di geografia che sorprende, ma che è anche giusto conoscere.

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Non di può fare a meno di notare che molti degli spacciatori al dettaglio, quelli per strada a Milano, hanno la caratteristica di venire dal Gambia. In base alle notizie che sono pubblicate, fino ad un paio di mesi fa, la geografia dello spaccio in città era definita. Sembrava quasi divisa per nazionalità, se non per etnia. I gambiani li si trovava al parco Sempione, arrestati quasi sempre per lo spaccio di marijuana o di hashish in piccole dosi, di poco superiori all’uso personale. Sono le ultime ruote del carro, dettaglianti a cottimo di cui gli importatori non si fidano abbastanza per affidargli quantitativi di stupefacenti superiori. I gambiani del parco Sempione sono tutti conosciuti dalle forze dell’ordine. Hanno tutti precedenti tanto numerosi che sembrano libri, più che fascicoli. Quando finiscono in prigione, dopo le trafile dei processi e delle direttissime, ci restano per parecchi anni a causa dei cumuli di piccole condanne e costituiscono una bella parte della popolazione carceraria in Italia.

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Cambia qualcosa?

Ora sembra che con i nuovi sbarchi si sia ampliata l’offerta e i gambiani spaccino anche la cocaina in piazza Duca d’Aosta. Ieri pomeriggio, alle 16.15, gli uomini della polizia di Stato che erano di servizio al posto di polizia fisso in Stazione centrale, ne ha arrestato uno che spacciava cocaina. Al primo controllo è risultato senza precedenti oltre che irregolare. Un nuovo arrivo?
Poche ore dopo, alle 21,28 in corso Como, angolo Toqueville, sempre la polizia ha arrestato un altro gambiano. Questa volta era un ragazzino di 17 anni. E’ stato trovato con 3 grammi di marijuana, ma doveva anche scontare una condanna a 30 giorni di carcere per essere fuggito da una comunità cui era stato inserito al suo arrivo in Italia con un barcone. E’ stato portato al carcere minorile Beccaria.

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Due casi simbolo delle decine di controlli e di denunce che le forze dell’ordine effettuano ogni giorno. Riportarle tutte è noioso tanto quanto leggerle, sembra di scrivere la stessa notizia ogni giorno. Però questi piccoli giornalieri sequestri di stupefacenti fotografano la realtà quotidiana della città, in cui il Gambia si è conquistato questa popolarità negativa.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

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