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Acqua a catinelle in metropolitana

Milano. Molino Dorino. Il tetto della Stazione del capolinea della linea Rossa della metropolitana è un colabrodo.

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Quando piove, dai lucernari del mezzanino cadono all’interno veri rivoli che si trasformano in cascate. Anche le scale di accesso alle banchine,durante la piogge più forti diventano ruscelli. Non sono le gocce che vedono dagli ombrelli dei passeggeri,ma la pioggia che seguendo la su strada verso il basso di diversa sulle banchine da cui partono i treni, usando come canale di scolo anche le sedi delle luci a neon. Non si è che ripeterà quanto sia pericoloso il connnubio acqua e corrente elettrica, ma è Molino Dorino pare non creare allarme, e ATM non sente la necessità di manutenzioni.

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A Milano c’è un detto: Lapis much da spegash. A Milan quand piouev guten i tech, i cess s’ingurghen, e i struns galegen. Significa: la matita rotta fa scarabocchi. A Milano quando piove gocciolano i tetti, i cessi si ingorgano, e gli stronzi galleggiano. Bisogna conoscere bene l’animo fortemente sarcastico dei milanesi per comprendere fondo il sottile riferimento alla burocrazia e alla capacità dei burocrati di sopravvivere alle loro mancanze sottolineati dalla frase in lingua milanese. Sembra scritta apposta per la situazione della stazione della metropolitana di Molino Dorino.

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Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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