Corbetta

Aiuti economici alle famiglie per i bambini con disturbi dell’apprendimento. A Corbetta

La vicesindaco Linda Giovannini della Giunta Ballarini, lavorando in squadra con l’assessore Chiara Lavazza, ha presentato un progetto di sostegno alle famiglie con figli in età scolare affetti da disturbi dell’apprendimento. Sul tavolo circa 5mila euro, tenuto conto del fatto che sono state al momento individuate 46 famiglie e 26 ragazzi accertati.

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Si parla di somme, a famiglia, che si attestano a due zeri e che possono arrivare a coprire anche il 50% di quella necessaria a ottenere la certificazione (del fatto che il bambino sia affetto da disturbi dell’apprendimento). Solo così, infatti, si avrà diritto all’assistenza nel percorso scolastico con insegnanti e strumenti adeguati a far apprendere meglio lo studente e con risultati migliori.

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Il rimborso lo si avrà anche nel caso in cui l’esito dei constrolli sul soggetto daranno esito negativo, cioè che non è affetto da Dsa.

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Una scelta politica voluta dall’amministrazione comunale non solo per sostenere le famiglie ma per evitare la discriminazione e l’esclusione che può derivare ai danni del minore.

Dsa: di che si parla?

Dislessia, discalculia e altri disturbi dell’apprendimento che hanno mostrato a livello nazionale un notevole incremento: il numero di alunni con Dsa è passato dallo 0.7% per l’anno scolastico 2010/2011 al 3,2% in quello 2018/2019 (dati forniti il 14 giugno 2019 dal Ministero dell’Istruzione).

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Molto spesso questi bambini presentano un quoziente intelletivo alto, in diversi casi superiore alla media ma qualcosa è diverso all’interno del loro cervello. Pensiamo ad esempio alla dislessia: le immagini delle lettere appaiono “ribaltate”. Ecco allora che diventa difficile apprendere e proseguire negli studi. E pensare che anche il famoso scienziato Albert Einstein era dislessico!

Come muoversi

Solitamente sono gli insegnanti a segnalare il sospetto di Dsa, ma può agire anche direttamente la famiglia e il sostegno è rivolto sia per chi frequenta scuole pubbliche che paritarie in quanto è stato pensato per le famiglie.

Il passo successivo è quello di passare per i Servizi Sociali. Si attiva infatti un iter di esperti per capire se effettivamente il bambino è affetto da Dsa e che tipo di disturbo presenta. Un iter che non è rapido e che è complesso e costoso. Da qui il sostegno comunale.

Nota della redazione
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Cristina Garavaglia

Giornalista

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