Milano

Banda del Buco, Napoli. 5 arresti per 2 rapine a Milano (video)

Milano. La squadra mobile di Milano ha scoperto i colpevoli di due rapine, con sequestro di persona avvenute il 27 marzi 2018 alla agenzia 213 della BPM in piazza Accursio e il 2 maggio 2018 nella filiale del banco di Sondrio, in viale Lessona all’angolo con via de Roberto. L’uitlizzo delle cimici hanno permesso non solo di attribuire con certezza le rapine ai colpevoli ma anche di scoprire e attribuirgli altre rapine già effettuate in passato. Il gruppo era composto da trasfertisti campani che venivano per lo più dal comune di Giuliano in Campania (provincia di Napoli). Tre sono stati arrestati questa mattina, e altri 2 non erano nei loro domicili abituali e sono attualmente ricercati.

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Istinto, tecnologia e profilazione

Alle indagini hanno collaborato anche la squadra mobile di Napoli e il commissariato di Giuliano in Campania, che ha fornito i profili di probabili esecutori delle rapine dopo che era stata scoperta una corrispondenza telefonica di cosiddetti “citofoni”. L’utenza stata localizzata sia nel luogo delle rapine sia nella cittadina del napoletano. Si è trattato di una indagine particolarmente difficile in cui si può parlare di ottimo connubio fra tecnologia, istinto investigativo e profilazione dei sospetti. La banda, che probabilmente era in attività nel milanese da parecchi anni, aveva una base logistica a Novara e, da quanto riferito quasta mattina in questura dal publici ministeri dott.ssa Teresa De Pascale e. dott.ssa Maria Cristina Ria che hanno coordinato le indagini, anche in un comune della provincia di Milano. i 5 arrivavano da Napoli per brevi periodi che utiizzavano per i sopralluoghi e per per le rapine alle banche.

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Una rapina da un milione di euro e una da 25mila euro

Le due rapine erano state abbastanza violente. In un caso avevano sequestrato i dipendenti prima di approppriarsi del contenuto di 50 cassette di sicurezza, di cui 15 erano vuote. Nella banca di via Lessona avevano portato via 1 milione di euro in gioielli e altri beni e 16mila euro in contanti. Invece durante la rapina di piazza Accursio non avevano avuto il coraggio di aspettare l’apertura automatica della cassaforte e si erano accontentati di 25 mila euro. La hanno definita banda del buco perchè utilizzavano un furgone con una botola nel pianale. Si posizionavano sui tombini delle fogne nei pressi della banca, attraverso la botola calavano delle paratie per non essere notati mentre smontavano la copertura. usavano dello svitol per lubrificare i tombini. Poi ci si calavano e bucavano i muri di cantine e fognature fino ad arrivare alle grate delle uscite secondarie della banca. Al mattino, quando arrivavano i dipendenti, i rapinatori erano già all’intenrno, con il volto coperto. Li minacciavano con cacciaviti e punteruoli, oltre che con una pistola, prima di compiere le rapina e fuggire a bordo di atuomobili rubate qualche giorno prima. La loro era una metodologia complessa e ripetuta che non poteva non lasciare il segno nei loro curriculum. Infatti uno di loro, tale G. M., 43 anni, aveva un precedente per una rapina simile, compiuta nel 2013 alla agenzia del Monte dei Paschi di Siena a Cesano Boscone. Le auto utilizzate per le trasferte e il furgone erano intestate ad un altro degli arrestati, P. P. di 51 anni. Altri arrestato sempre di Giuliano in Campania sono V. L. di 53 anni.,

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Intercettati dalla polizia mentre in napoletano dicevano che ” Milano è fantastica. Nessuno controlla niente. Entri e esci dalla metropolitana e fai quello che vuoi”

La tecnologia ha dato un grande aiuto agli investigatori che sono partiti esclusivamente dalle immagini del video di sicurezza della banca, dove i rapinatori erano a volto coperto. Gli investigatori hanno analizzato il traffico telefonico agganciato alle celle nelle zone delle due banche e hanno filtrato quelle utenze che avevano poche chiamate nel tempo e che quindi erano compatibili con un uso come citofoni, cioè usate solo per parlare fra i membri delal banda. Per analizzare una tale mole di dati c’è voluto molto tempo ma alcune utenze sono srisultate essere state sia nei rpessi delel due banche sia a Giuliani di Campania, ea Novara. ui è intervenuto il commissariato di Giuliano che ha profilato e controllato alcuni dei sospetti. Sono iniziate così le intercettazioni ambientali sia sui telefonini sia all’interno della automobili utilizzate dai componenit delal banda. Intercettazioni che hanno protato la polizia ad ascoltare i commenti sulle due rapine. “25mila euro sono pochi, abbiamo avuto troppa fretta” dicevano in dialetto napoletano stretto,, “abbiamo aperto 50 cassette, 50, e 15 erano vuote” ” Milano è fantastica. Nessuno controlla niente,. entri e esci dalla metropolitana e fai quello che vuoi” Molti dei loro commenti hanno anche permesso agli inquirenti di identificarte anche altre rapine, che erno rimaste in sospeso e compiute da ignoti. La banda aveva anche in progetto di compiere un’altra rapina ai danni di un istituto di credito di via Faenza a Milano, e avevano preso di mira anche una filiale del banco di Sondrio a Novara.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

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