Cronaca Lombardia

Bambini rubati. Allegra non può tornare a casa e a scuola la prendono in giro

Lombardia. Vi ricordate la storia di Allegra, la bambina portata via ai suoi genitori naturali accusati di maltrattamenti e poi assolti per non aver commesso il fatto? Ecco gli sviluppi.

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La piccola Allegra, diventata anoressica e maltrattata, mentre era in una comunità per bambini maltrattati, non ha finito il suo calvario. Nonostante l’assoluzione dei suoi genitori, è ancora trattenuta in una comunità. Non viene ancora neppure preso in considerazione l’affido agli zii naturali. Un piccolo intervento c’è stato. Le hanno cambiato comunità, ma la sua mamma e il suo papà non sanno ancora dove si trovi. Il sistema del tribunale dei minori, non si sa per quale motivo, tiene segreto il luogo dove vive. Per fortuna la bimba pare abbia ricominciato a mangiare, e le visite dei genitori ( un’ora la settimana) sono ricominciate.

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Bullizzata a scuola. I compagni di classe la prendono in giro: dicono che non ha i genitori

Ora si è posto un altro problema. Allegra ha 8 anni e settimana scorsa ha ricominciato la scuola. E’ stata inserita in una classe di una scuola del posto dove vive, ma alcuni bambini la prendono in giro dicendole che non ha i genitori. Allegra è una bambina che ha subito il trauma terribile dell’allontanamento dai genitori, è delicata. In pochi giorni l’andare a scuola è diventato una tragedia. Si butta a terra e non vuole andarci. Gli educatori hanno chiesto l’intervento della mamma e del papà, che secondo loro dovrebbero convincere la bambina a non “far capricci”. Un intervento telefonico, perchè di risolvere la questione con buon senso non se ne parla. Infatti basterebbe che i genitori accompagnassero la bambina a scuola per qualche giorno, come fanno gli altri genitori, e il problema sarebbe risolto. Una richiesta difficile da esaudire? No, se parliamo di buon senso. Il fatto è che Allegra è la vittima di adulti e professionisti che non vogliono far sapere di aver sbagliato, quindi con lei non è mai usato il buon senso, ma piuttosto la coercizione.

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Il mistero della lettera di Allegra al giudice

Nella storia di Allegra c’è anche un altro mistero. Alla bambina era stato chiesto di scrivere una lettera al giudice che si occupa del suo caso, dicendole quali sono i suoi desideri. I giudici dei tribunali minorili sono obbligati ad ascoltare i bambini. A 8 anni un bambino è in grado di esprimere il suo pensiero, e va ascoltato. E’ un diritto stabilito, oltre che dal buon senso educativo, anche dalla carta dei diritti del fanciullo. Eppure questa lettera scritta da Allegra al giudice che dovrebbe occuparsi di lei è sparita. Non si sa se è stata letta, Allegra sta aspettando una risposta che non arriva mai.

Questo fatto contribuisce a far crescere le paure della bambina che ha già subito molte ingiustizie da un sistema che usa i bambini come una merce economica. Infatti c’è il fortissimo sospetto che per mantenere delle comunità per minori che non sarebbero sostenibili senza la materia prima, si tolgano i bambini ai genitori anche quando non ce ne è necessità. I genitori temono che se Allegra, già così provata, è bullizzata a scuola, possa ricominciare a non mangiare abbastanza.

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Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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