Magenta

San Rocco a Magenta: chiesa “ritrovata”, trippa e associazioni

Per molti, seppur coscienti che la convivenza religiosa con gli ortodossi (voluta in primo luogo dal prevosto don Giuseppe) funziona, sono stati ben lieti di ritrovare la propria chiesa cattolica dedicata a San Rocco con i paramenti della nostra fede. Fuori dalla chiesa, il banco di beneficenza pro parrochia che nei prossimi mesi dovrà affrontare il restauro della chiesa San Rocco e dell’Assunta.

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. San Rocco a Magenta: chiesa "ritrovata", trippa e associazioni - 16/08/2019
La pesca benefica

E trippa sia!

Che San Rocco sarebbe senza la consueta trippata? Ecco allora mettersi all’opera il Centro Anziani con i 100 chilogrammi di pietanza prelibata supportata dal menù della tradizione, per poi passare ai Bersaglieri con 104 posti a sedere e un centinaio di porzioni d’asporto con i 150 chilogrammi di trippa cucinata assieme a gorgonzola, anguria e molto altro ancora.

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I Beraglieri si preparano a settembre a prendere parte con la loro Fanfara alle feste a Oleggio e a San Pietro all’Olmo.

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La trippata di San Rocco cucinata dagli Alpini

E ancora, quella preparata dagli Alpini.

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La trippa di San Rocco alla bersagliera

Non di solo pane

Non poteva mancare anche qui, al refettorio per i più disagiati, la trippata. A pranzo l’evento benefico e a cena la trippata per tutti. Sono gli addetti ai lavori a spiegare che dall’inizio dell’attività sono circa 600 i commensali che ruotano attorno al refettorio. Di questi, circa una trentina fissi. Si è passati da una percentuale preponderante di stranieri a un 50 per cento di italiani, spesso con famiglia. La motivazione del bisogno? La mancanza di lavoro che spesso comporta la perdita di tutto, anche della casa.

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“Non di solo pane” ma anche di…trippa!

Spesso gravitano attorno al Centro per mesi, fino a che attraverso anche la Caritas vengono indirizzati a corsi di formazione per ottenere un lavoro. Così è successo a un professionista che ha visto perdere tutto. Si è rimesso in piedi, ha acquistato un camper dopo aver perso persino la casa; ha ottenuto un lavoro a Bergamo e ora vive là, nella casetta si sua proprietà. Non ha tuttavia dimenticato gli amici e volontari di “Non di solo pane” ed è tornato a salutarli e a ringraziarli.
Tra gli stranieri si registrano in particolar modo nord africani e gente dell’Est Europa.

Nota della redazione
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Cristina Garavaglia

Giornalista

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