Rifiuti e roghi tra Magenta e Santo Stefano. Uno scempio senza fine
Qualche giorno fa, nella strada che costeggia il retro dell’Obi e che porta su un sentiero sterrato, erano stati avvistati alcuni sacchi di immondizia, indifferenziata e abbandonata senza criterio. Sabato 20 luglio 2019, al posto dei sacchi, è ben visibile ciò che resta del rogo dell’immondizia. Fortunatamente il rogo non ha intaccato i campi secchi. L’impressione è che sia stato un piccolo falò controllato, anche nello spegnimento, per far sparire ciò che era stato abbandonato.
A preoccupare è invece la situazione sotto il cavalcavia che da Corbetta porta ad Arluno in direzione del casello autostradale, in zona Alberto Da Giussano.
Nonostante le ripetute segnalazioni da parte della vicina Amministrazione comunale di Corbetta, nonchè le pulizie da parte di quella di Santo Stefano Ticino, gli accumuli di rifiuti e i roghi si susseguino. La zona è in territorio stefanese.
Se fino a qualche mese fa gli abbandoni riguardavano più che altro indifferenziata, mobili, elettrodomesstici e materiale edile di scarto, oggi oltre a questi materiali sono visibili diverse lastre di eternit che, se bruciate, potrebbero causare seri danni alla salute.
Più volte è stata invocata la videosorveglianza in questo punto sensibili ma proprio la spartizione di territorialità sul lungo tratto interessato dallo scempio, rende non facile l’impresa.
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