Magenta

La storia e le bellezze di Magenta diventano una tesi di laurea

In un periodo storico durante il quale si assiste alla fuga di cervelli e di neo laureati dall’Italia, c’è chi trova un’opportunità proprio nelle risorse del territorio, valorizzandolo. È questo il caso della 22enne magentina Gaia Mattioli che si è laureata all’università degli studi dell’Insubria (con sedi a Varese e a Como) facendo una tesi dal titolo “Magenta, non solo un colore: storia, cultura e tradizioni”.

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“Sono sempre stata appassionata di Storia e volevo fare una tesi su Magenta che di storia ne ha un bel po’ – premette Gaia Mattioli – Il lavoro è stato fatto con il mio professore di Storia locale Giorgio La Rosa. I temi toccati sono stati quelli della battaglia di Magenta, con riferimento anche alla rievocazione storica e agli aspetti presenti. Non a caso un giorno sono andata alla Pro loco di Magenta e ho parlato con il presidente Pietro Pierrettori che mi ha consigliato e mi ha fornito del materiale da leggere. Un altro aspetto curato – prosegue – è stato quello della permanenza di Arrigo VII nel dicembre 1310 e che portò l’elevazione di Magenta a borgo. Da qui l’approfondimento di monumenti e affreschi di Magenta come l’ossario, il monumento a Mac Mahon, Casa Giacobbe, il teatro Lirico. Io stessa ho potuto approfondire e scoprire cose della mia città che non conoscevo”.

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La giovane neo laureata ha frequentato il liceo Linguistico al Quasimodo di Magenta. Ha portato poi a termine la laurea triennale frequentando l’università degli Studi dell’Insubria, scegliendo il corso di laurea Scienze del Turismo. Il legame con Magenta, che vede un’influenza storica significativa della lingua francese, si consolida anche nell’Esabac che rientra nel suo curriculum.

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Il commento della Pro loco

“L’obiettivo di questa tesi é stato quello di analizzare le diverse politiche adottate dagli enti locali nella valorizzazione di eventi storici legati al territorio, utilizzando il caso di studio del Comune e della Pro loco di Magenta”. Così inizia la tesi di Gaia. Da qui il commento del presidente Pietro Pierrettori: “Ci complimentiamo con Gaia, ringraziandola di averci permesso di darle il nostro contributo, sperando che altri giovani magentini possano seguire il suo esempio e scoprire il piacere di studiare la nostra storia. Ripetiamo ormai da trent’anni – conclude – che la storia passata di Magenta deve essere stimolo alla comunità per sollecitare iniziative che, in ogni altro campo, approfittino del traino che questo eventi possono rappresentare”.

Nota della redazione
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Cristina Garavaglia

Giornalista

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