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Farmacia. Traffici fra Lombardia e napoletano

Si parla ancora della Farmacia Caiazzo anche se in merito di una storia in cui non è coinvolta in modo diretto.

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I Carabinieri dei Nas di Milano, infatti, seguendo le tracce di una delle persone coinvolte nell’ indagine sul traffico di farmaci sul mercato clandestino con i paesi dell’America del sud, che ha poi portato alla sua chiusura qualche mese fa, hanno scoperto altre due organizzazioni che si occupavano di traffici di farmaci fra la Lombardia e il napoletano.

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Organizzazione numero 1

Un magazziniere e la dirigente di una casa farmaceutica, italiana e con sede nella provincia di Milano, sono agli arresti insieme ad altre persone per aver nascosto bancali di farmaci in consegna, man mano che arrivavano in magazzino. Questi farmaci erano quindi distribuiti alle farmacie dopo che un imprenditore di Brescia aveva coperto la loro natura furtiva con delle bolle di accompagnamento false. I due sono stati arrestati. L’imprenditore bresciano è agli arresti domiciliari.

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Tutti i protagonisti della vicenda erano incensurati e il loro legame con la farmacia Caiazzo era nullo. Però vi erano stati dei contatti con uno dei personaggi che avevano partecipato al traffico scoperto lo scorso aprile alla Caiazzo. Questo ha permesso ai Nas di scoprire e poi smantellare l’organizzazione.

La seconda organizzazione e il traffico di farmaci

Durante le intercettazioni i Nas sono venuti a conoscenza di notizie che hanno permesso di smantellare un traffico di farmaci ancora più importante. Due farmacisti di Napoli, padre 58enne e figlio 31enne, sono stati arrestati insieme ad altri per essere stati coinvolti nell’acquisto di farmaci ospedalieri, che hanno un prezzo calmierato, cui poi erano cambiate le fustelle. Le nuove etichette, stampate in una stamperia napoletana, li classificavano come farmaci da vendere al pubblico, a prezzo pieno.

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Falsi e originali

Le differenze fra le fustelle originali e quelle false erano minime. Lo spazio fra il codice a barre e la numerazione era più ampio, i numeri erano leggermente più grandi e la carta su cui erano stampati era di un colore leggermente diverso da quello degli originali. Per trovare queste lievi differenze è stata necessaria una perizia dei poligrafici dello Stato.

Padre e figlio erano titolari di tre farmacie, 2 nel napoletano e una a Firenze, e di un deposito di farmaci. Una organizzazione molto simile a quella della Farmacia Caiazzo. Però, invece di vendere i farmaci sul mercato estero, li distribuivano in Italia, specialmente in Lombardia. La distribuzione di farmaci avveniva su 8 province lombarde. Dal 2017, momento in cui sono iniziate le indagini, si calcola che abbia fruttato guadagni per 5 milioni di euro.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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