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La storia di Luigino Fiocco, dei fondi pubblici, e di quando ha partecipato da ricercato alla delegazione governativa italiana in Cina

La giustizia è lenta ma arriva sempre. Non doveva esserne convinto Luigino Fiocco che, intanto che la giustizia faceva i suoi passi, ha continuato ad essere al centro di colossali operazioni con denaro pubblico in 3 continenti.

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Il suo è un “cold case” iniziato quasi 17 anni fa che si è concluso qualche giorno fa con il suo arresto a Brasilia, durante un’operazione in collaborazione fra carabinieri , interpol e polizia brasiliana. Ora si trova in carcere in attesa dell’estradizione in Italia. I carabinieri della squadra catturandi di Milano, comandati dal capitano Marco Prosperi, lo hanno rintracciato dopo averne seguito le tracce letteralmente per mezzo mondo.  Svizzera, poi Brasile, poi in Cina, Emirati Arabi e quindi di nuovo in Brasile.

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Luigino Fiocco, infatti, deve scontare più di 10 anni per cumulo di condanne già esecutive decise dai giudici di Milano e di Cagliari per una serie bancarotte e di appropriazioni indebite di fondi pubblici, reati commessi fra il 2002 e il 2011.

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La storia di Luigino Fiocco

Luigino Fiocco è nato a Chioggia nel 1950, è ingegnere aeronautico e nel 2002 era residente a Sesto Calende. L’azienda che amministra in quel periodo, la Carbon race, fallisce per 6 miliardi di lire. Inizia un processo per bancarotta fraudolenta. Un processo che si concluderà con una condanna a più di 5 anni, con provvedimento emesso a febbraio 2018, dopo quasi 17 anni.

Alla fine degli anni ’90 aveva rilevato la Aviotech. Aveva quindi chiesto, ed ottenuto, fondi pubblici per 8 miliardi di lire per la costruzione di elicotteri e aerei a Villacidro, in provincia di Cagliari. Aveva usato la legge 488/82, che concedeva aiuti statali, fino al 2005 a fondo perduto, a chi installava attività produttive nelle aree economicamente depresse del paese. Però in quei capannoni sardi non sarebbe stato prodotto nulla.

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Luigino Fiocco per questo è processato e nel 2014 condannato a più di sette anni, poi ridotti a 4 con l’indulto, per bancarotta e appropriazione indebita di fondi pubblici. La condanna non fu eseguita a causa della irreperibilità del condannato. Da quel momento, però, Fiocco è un “catturando”, una persona ricercata e che, quando trovata, va consegnata alla giustizia.

La Svizzera e poi il Brasile

All’inizio del 2015, poco dopo la prima condanna del 2014, Fiocco era in Svizzera. Qui aveva costruito, a Lugano, un’altra società, la Suisse Avio Engineering, sempre con il progetto di costruire elicotteri. Anche in questo caso ottiene fondi pubblici, stavolta dalla confederazione elvetica. Dura poco. Non costruisce gli elicotteri e la società fallisce nel 2015. Fiocco lascia sul campo 200mila franchi svizzeri di debiti, prima di trasferirsi in Brasile.

Mentre Italia e Svizzera lo cercano, Fiocco, che sin dal 2013 aveva un’ altra società, la Avio international holding group,  sottoscrive un accordo con il  Brasile per costruire elicotteri a Maringà. Qui è indagato per riciclaggio di denaro, reato commesso ai danni della Banca Centrale Brasiliana. Preferisce, saggiamente, trasferire la sede legale dell’azienda in Cina.

il nome di Luigino Fiocco è nella didascalia del video Il postato da cono marmo sugli accordi italocinesi

Nella delegazione Italo cinese (nel video) del Governo Renzi

Nel novembre 2015, mentre era in Cina e nonostante fosse già ricercato per la condanna avuta nel 2014, Fiocco ha partecipato alla delegazione Italia Cina della settimana della Tecnologia, a Pechino,  alla presenza dell’allora Ministro dell’istruzione Stefania Giannini. La Giannini, in rappresentanza del governo Renzi, si recò nel paese asiatico insieme ad un gruppo di più di cento imprenditori per la firma di una serie di accordi economici.

Gli accordi italo – cinesi avevano un valore complessivo di 3 miliardi e mezzo di euro e l’azienda di cui Luigino Fiocco era amministratore delegato ha ottenuto 130 milioni. Il progetto era quello di costruire, ancora una volta, capannoni per la produzione di elicotteri ad ala fissa, nella zona dell’areoporto e dello Shijinazhuang International Aviation Centre.

Non si sa ancora se questo progetto sia stato poi realizzato. L’azienda ha anche altri soci che non sono stati coinvolti nella vicenda di Luigino Fiocco e fino a questo momento la Cina non ha risposto alle domande poste dalle autorità italiane. L’accordo sottoscritto è fra la la China Vast Industrial Urban Develompment Company e la Avio International Holding Group. La notizia degli accordi è data con un video su Tg1 Economia e Youtube.

Il catturando è catturato

Il 6 febbraio 2018 Luigino Fiocco è condannato in via definitiva per la vicenda della prima azienda fallita e il giudice milanese accorpa anche la condanna del 2014. Stabilisce che Luigino Fiocco deve scontar una pena e 10 anni, 9 mesi e 5 giorni. Passano giusto i tempi tecnici per l’emissione delle sentenze e dei provvedimenti e a giugno 2018 iniziano le ricerche attive conclusasi in poco meno di tre mesi.

Secondo le informazioni raccolte dai carabinieri Fiocco è rimasto in Cina per tutto il 2017. Poi passando dagli Emirati Arabi, torna in Brasile dove lo si localizza da aprile 2018. La sua sfortuna è che nelle varie vicende della sua vita si è procurato probabilmente molti appoggi, ma anche molti nemici. Alcuni fra questi ultimi hanno creato un blog, luiginofioccosite.worpress.com, e pubblicato prove certificate dei suoi “business”,  che hanno dato molte informazioni.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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