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Un astroporto nell’area di expo 2015

Dopo i sei intensissimi mesi di Expo 2015, in cui abbiamo avuto modo di conoscere la cultura alimentare e non di Paesi provenienti da tutto il globo, ci si era chiesti cosa ne sarebbe stato di un’area tanto vasta, con tantissimi servizi, come autostrade, metropolitana stazione ferroviaria, ma posizionata in un’area periferica rispetto alla città. Tra le tante proposte, più o meno serie, aleggiava anche la classica battuta “ci vorrebbe un astroporto”. Già, si possono immaginare i potentissimi missili decollare dalla piastra di cemento, che caratterizzava il cardo e il decumano, per raggiungere, la Luna, Marte, Giove, e chissà quale altra lontanissima meta. Fantascienza, certo, anzi nemmeno quello, pura fantasia, qualcosa del genere non esiste e non esisterà per chissà ancora quanti decenni, o forse secoli.

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SpaceX cambia le carte in tavola

astroporto. Un astroporto nell'area di expo 2015 - 09/10/2017

Invece no, dopo le ultime rivelazioni di Elon Musk, CEO di aziende come Tesla, SpaceX e altri moti marchi che operano nel campo della tecnologia, quello che poche settimane fa era un sogno, ora pare realizzabile, e in tempi decisamente brevi. In una conferenza trasmessa in diretta video, il famoso milionario americano, ha infatti presentato quello che potrebbe essere il piano di colonizzazione della Luna, di Marte e più a lungo termine, anche oltre, dato che le navicelle progettate dal suo team possono potenzialmente raggiungere ogni punto del nostro sistema solare interno, grazie ad una rete di stazioni di rifornimento, ma non solo.
Alla fine della presentazione, Musk ha stupito ancora una volta tutti, annunciando che i suoi vettori e navicelle potrebbero persino rendere gli aeroplani obsoleti, potendo raggiungere qualsiasi punto del pianeta in massimo 45 minuti. Il sistema è completamente riutilizzabile, nessuna parte del sistema di lancio viene distrutto dopo la messa in orbita della navicella, come invece avviene con gli attuali sistemi di lancio. Il vettore rientrerebbe con un atterraggio verticale dove è stato lanciato, mentre la navicella raggiungerebbe la sua destinazione atterrando anch’essa verticalmente, per poi essere rifornita e riposizionata su un altro vettore tramite una speciale gru, ed essere nuovamente pronta per il lancio verso altre destinazioni.

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cambiamenti. Social journalism

Uno scenario fantascientifico

L’area Expo sembra fatta apposta per questo scopo, mancava solo la tecnologia, ma adesso che pare sia veramente attuabile, forse l’area Experience, ex Expo2015 ritroverà finalmente la sua naturale vocazione al futuro, stupendoci ancora una volta, perciò preparate i bagagli, salutate i parenti e pronti per andare in qualsiasi parte del mondo in poco più di mezz’ora, o magari, tra qualche decennio, sulla Luna o su Marte.
Ovviamente non esiste ancora nessun progetto per poter realizzare un astroporto in quest’area, visto che solo una settimana fa nessuno avrebbe potuto immaginare che potesse essere realizzabile, ma nel caso Musk metta realmente in pratica il suo progetto, Milano deve sicuramente tenersi pronta ed essere tra le primissime città d’Europa e del mondo ad avere un approdo per lo spazio.

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Gianluca Preti

Videomaker, grafico, fotografo, appassionato di Milano.

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