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Catalogna. Le nostre armi sono i fiori. 90% di Si

Bercellona – Forse era scontato. Il 90% dei votanti ha detto si all’indipendenza catalana.

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2 260 milioni di Si all’ indipendenza della Catalogna senza contare le 400 scuole in cui la polizia è riuscita a sequestrare le urne per evitare che si potessero contare le schede ed effettuare gli scrutini. Circa il 60% della popolazione catalana è riuscita a votare al referendum per l’indipendenza indetto dal governo Catalano, Gli altri non sono riusciti a causa dei disordini causati dalla polizia spagnola che in molti casi, specie nei paesi più piccoli è riuscita ad impedire l’accesso alle scuole. Ci sono stati più di 800 feriti dalla poliaiza. 33 anche fra i poliziotti. I catalani, dopo gli incidenti si sono presentati a votare regalando fiori alla polizia. “Le nostre armi sono queste” dicevano, mentre in serata si recavano a votare tenendo fra le mani una rosa rossa.

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cambiamenti. Social journalism

I risultati in diretta da piazza Catalunya 

Poi la chiusura delle Urne e l’inizio dello spoglio. La gente si è radunata in laza de Catalunya. Seduti per terra hanno atteso la conferenza stampa del presidente della Generalitat Carles Puigdemont. Calma, compostezza e serenità. Questo è quello che si può notare dal video che è stato caricato su youtube pochi minuti fa. Il presidente è apparso sul grande schermo posizionato in piazza. Le sue prime parole sono state di solidarietà per gli oltre 800 feriti durante le cariche della polizia spagnola. Poi ha reso noti i risultati. Una vitoria schiacciante del Si all’indipendenza, circa il 90%. Si può dire quindi che è stato ampiamente superato il limite del 50%. Probabilmente lo dimostrazione di violenza dello stato spagnolo ha convinto anche gli indecisi. “Ecco risultati definitivi del referendum: votanti quasi 3 milioni: in oltre 400 scuole sono state requisite le urne della Guardia Civil! Schede spogliate 2.262.424 hanno votato SI 2.020.144 pari al 90% hanno votato NO 176.566 pari al 7,8%. Affluenza stimata del 57%”

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Domani

La domanda che ci si pone ora è “cosa succederà domani?  Cosa succederà quando domani mattina i catalani si sveglieranno con la nuova consapevolezza data loro da questa giornata? Cosa faranno gli spagnoli quando si renderanno conto di aver portato l’Europa verso una contrapposizione, che immancabilmente risveglierà le istanze di tutti i popoli che da tempo desiderano l’indipendenza dagli stati nazionali. Quando si renderanno conto di aver fatto quella che in gergo spesso si chiama “l’ultima cazzata della vita?” Lo spagnolo Rajoy sembra non aver ancora preso coscienza di quanto successo oggi. Parla di “sceneggiata” da parte dei catalani, si spinge a negare che ci sia stato un referendum per l’autodeterminazione e che lo Stato spagnolo mantiene la sua forza contro chi gli va contro. Sembra non capire che centinaia di video girano nella rete internet gli danno torto, mostrando delle immagini.

 

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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