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I richiedenti asilo di Telefono Donna se la sono data a gambe

Abbiategrasso – 3 degli 8 richiedenti asilo extra sprar, che sono giunti ad Abbiategrasso ospitati negli appartamenti dell’associazione Telefono Donna, si sono resi irreperibili. Rappresentano un pericolo per il territorio perchè per sopravvivere possono basarsi solo su spaccio, furti e scippi.

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Tre dei richiedenti asilo inviati dalla prefettura ad Abbiategrasso sono irreperibili da giorni. Ovviamente, non erano poi così interessati ad avere ospitalità in Italia e ad ottenere documenti regolari se si sono resi irreperibili così velocemente. Si tratta di tre ragazzi di colore inviati dalla prefettura nelle scorse settimane a Abbiategrasso, dopo i rastrellamenti effettuati In stazione Centrale a Milano. Del fatto ne avevamo già scritto in Profughi: arrivati ad Abbiategrasso i primi otto fuori dallo Sprar. Avrebbe dovuto occuparsene la cooperativa che li ha ospitati negli appartamenti dell’ associazione Telefono Donna. Si tratta di un affidamento extra Sprar che, secondo la parola data dal prefetto ai sindaci firmatari del protocollo, non avrebbe dovuto esserci. Infatti, il sindaco Arrara aveva firmato il protocollo Sprar con cui, secondo quanto assicuravano, ai comuni che accettavano l’accoglienza diffusa sarebbero stati destinati la metà dei profughi e non sarebbero stati concessi bandi extra Sprar del territorio del Comune

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Le responsabilità di Telefono donna

I tre ragazzi africani che hanno fatto perdere le tracce sono della Guinea Bissau, come gli altri 5 che sono rimasti negli appartamenti che l’associazione Telefono Donna ha concesso alla prefettura, togliendoli alla disponibilità dell’accoglienza alle donne maltrattate. La presenza dei profughi extra sprar non era stata comunicata al sindaco Nai. L’associazione ha però comunicato già qualche settimana fa che lei aveva presentato un progetto al comune quando Arrara era sindaco. Un progetto che però non è stato realizzato nè applicato ai richiedenti asilo ospitati. Sembra che Telefono donna si sia limitata a metterli lì, senza curarsene. Non si sa nemmeno quali provvedimenti avrebbero dovuto essere presi dai vincitori del bando per impedire l’allontanamento volontario dei richiedenti asilo e neppure quali provvedimenti cooperativa e associazione avevano previsto per garantire la sicurezza di Abbiategrasso. Può non essere chiaro all’immediatezza, ma tre persone di cui si sa molto poco, che arrivano dall’Africa e quindi non hanno appoggi, si pensa, in Italia, che hanno presentato domanda di asilo politico ma hanno fatto perdere le loro tracce subito dopo, che dovranno mangiare, vestirsi, lavarsi e fare i loro bisogni ma non possono lavorare onestamente nè firmare un contratto di affitto regolare, rappresentano un pericolo per il territorio perchè  l’unica fonte di sostentamento che possono avere è quella che deriva dall’illegalità, cioè furti, scippi e spaccio di droga e altri reati.

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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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