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Una visita al Circolo Filologico Milanese

A pochi passi da piazza Cordusio all’interno delle rete di piccole vie che compongono la città più antica, in via Clerici, c’è un bel palazzo liberty che contiene una ricchezza inestimabile. Per descriverlo basterebbe dire che al primo piano c’è una biblioteca che contiene 100mila libri.  Si tratta della sede del Circolo filologico milanese, un istituto  che è stato definito da Carlo Emilio Gadda, “il maggiore degli organi spirituali di Milano”.  Fu fondato nel 1872 e ha 145 anni. 4 in più del Corriere della Sera, con cui condivide uno dei fondatori, Eugenio Torelli Viollier.

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Nei primi anni  della unificazione italiana c’era una grande discussione intorno alle lingue e al loro uso corretto. Il Circolo filologico milanese è nato come centro culturale e scuola di lingue. Un luogo di preparazione e studio per poeti, scrittori e giornalisti. La sua prima sede fu in corso di porta Romana 18. Poi si trasferì in via Silvio Pellico e infine nel novembre 1907 si aprì ai soci la sede definitiva in via Clerici 10. Fu inaugurata e aperta al pubblico il 3 marzo 1908.

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L’ elenco di personaggi illustri che ne sono stati soci è davvero lungo. Fra gli scrittori, da Carlo Emilio Gadda a Giuseppe Giacosa, da Emile Zola a Emilio De Marchi. Poi si possono citare Attilio Momigliano, Luigi Mangiagalli, Giovanni Schiapparelli,  Davide Campari. Un elenco che mostra come il circolo filologico abbia contribuito moltissimo a creare lo spirito culturale di Milano.

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Il Corriere della Sedia

circolo filologico milanese. Una visita al Circolo Filologico Milanese - 11/08/2017

Dal 1970 il Circolo Filologico Milanese vi è una sezione dialettale, in cui si studia la lingua e la cultura milanese. Oggi, dal 1982, si chiama Sezione culturale milanese ed è coordinata da Mariella Pelizzeris , che un pomeriggio si è prestata a farmi da guida nella visita della sede di via Clerici e nella conoscenza, ancora sommaria, della storia e delle numerose iniziative promosse dal circolo. Tra i numerosi particolari che mi ha raccontato c’è la storia del Corriere della Sedia, un giornale mensile, gestito da M. Maggioni,  che la Sezione Dialettale, Se. Dia, pubblicava contando sulla generosità e sulla passione dei soci.

La sezione culturale milanese del circolo filologico milanese oggi

Oltre ai corsi di lingua milanese che prevedono diversi livelli di preparazione, la sezione culturale milanese organizza una serie di corsi di storia e cultura. In autunno partirà un corso di storia milanese di 12 incontri curata dal dott. Rino Gualtieri che verte intorno agli episodi delle 5 giornate, prevede l’analisi di documenti di archivio e affronta  diverse sfaccettature. A ottobre iniziano anche i corsi di milanese.

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Uno di grammatica con letture e dettati tenuto dal Edo Bossi, uno di conversazione proverbi e modi di dire, a cura di Paola Cavanna e un laboratorio di poesia in milanese, certamente più impegnativo e dedicato a chi ha già dimestichezza con la lingua. Ma il programma di attività coinvolge la città, con una serie di conferenze e visite guidate tenute rigorosamente in milanese, come A Spass Insema, A Milan Gh’è, e T’el cognosset.

Senza dimenticare anche la parte ludica. Non manca infatti il momento dell’aperitivo dove, al posto dell’happy Hour, si celebra il rito dell’Ora Legriosa. Il prossimo appuntamento è per il 15 settembre giorno dedicato alla lingua milanese, ai cinq or de la sira, al bar Domm, al carrobi de la via San March con la via de la Moscova. Per le iscrizioni si può chiamare il circolo filologico allo 0286461430 o mandare una mail a circolo@filologico.it

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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