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Scritte sui muri violente a Corvetto. Antifa? Boh, AntiToh

Nella notte fra l’8 e il 9 agosto sono apparse delle scritte sui muri delle case popolari di zona Corvetto, con messaggi violenti contro le Forze dell’ordine e caratterizzate dalla firma degli anarchici, la classica A inserita in un cerchio.

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E’ da qualche tempo che si verificano questi episodi e già una volta i muri, poco tempo fa, erano stati completamente ripuliti dalle scritte violente. Ripulire per ridare decoro alla case popolari è importante, e sarà fatto anche questa volta.

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A Paolo Guido Bassi ho fatto, quindi, anche alcune domande sulla zona del Corvetto

“Ho già sentito il presidente dell’Aler. Purtroppo il periodo estivo e le ferie non aiutano la celerità dell’intervento, ma appena possibile interverranno per la cancellazione delle scritte sui muri”  ha detto il Presidente del Municipio 4 Paolo Guido Bassi. Forse, aggiungo io, l’apparizione di queste scritte potrebbe essere messa in relazione con gli sgomberi del centro sociale Labas, che si trovava nella ex caserma Masini a Bologna, avvenuti il 7 agosto.

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la scala Rho b&b

Questo genere di minacce alle forze dell’ordine a Milano non si vedevano da molti anni. Fanno impressione per la violenza che esprimono e perchè è stata usata una firma politica. Nel passato questo genere di escalation di scritte violente ha  portato a brutte pagine della storia come gli anni di piombo e gli scontri di Corso Buenos Aires. La sigla dell’anarchia è così simile a quella di autonomia operaia degli anni settanta, da sembrarne la figlia. O la nipote, considerando i quasi 50 anni ormai passati.

La Rosa Nera

A Paolo Bassi ho quindi chiesto se in zona ci sono gruppi, centri sociali o stabili occupati frequentati da anarchici. Ed è così che si è usciti dal discorso delle scritte violente e mi ha raccontato un’altra storia. In via Gabriele Rosa in uno dei palazzi popolari c’è, infatti, un negozio. Un tempo c’era il casaro, il salumiere. Il negozio è stato chiuso per parecchio. Poi Aler lo ha affidato ad un immigrato regolare cingalese, che ne paga l’affitto.

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Voleva aprirci un minimarkert, a servizio del quartiere, ma non ha potuto. Infatti, quando è tornato da una vacanza a casa sua, a Ceylon, lo ha trovato occupato da un centro sociale, la Rosa Nera. Un centro sociale che si definisce anarchico, e che sul suo sito internet ha una pagina con gli indirizzi dei condannati per i disordini del G8 di Genova del 2001, casomai qualcuno volesse scrivere loro.

La Rosa Nera organizza diverse iniziative, mostre, corsi di batteria, concerti gratuiti e a pagamento, senza porsi nessun problema. Hanno persino organizzato un’inaugurazione in cui “sbirri, giornalisti, fascisti e razzisti non sono invitati” ( fonte: rosanera.noblogs.org).

Il cittadino cingalese ha, ovviamente, presentato denuncia chiedendo che i suoi locali gli siano restituiti per cominciare a lavorare. I fautori dell’occupazione, però, non ne vogliono sapere. Non gliene importa nulla che il negozio appartenga ad un extracomunitario. “Ho nuovamente scritto al prefetto e al questore per chiedere di nuovo l’intervento di sgombero del negozio e la sua restituzione al regolare affittuario”, ha detto Paolo Bassi.

Milan l’è un gran Milan. Il Presidente del Municipio4, Paolo Bassi, infatti, è leghista e quindi la Lega Nord sta difendendo i diritti di un cittadino extracomunitario che paga davvero le tasse in Italia, dalla prepotenza del centro sociale anarchico la Rosa Nera che questi diritti glieli ha portati via. Invece di AntiFa, è AntiToh.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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