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Milano e Chicago, gemelle per il design e un futuro sempre più verde

Milano. Nella tarda mattinata di oggi il Sindaco di Milano Beppe Sala e il sindaco di Chicago Rehm Emanuel hanno presentato e firmato un accordo tra le due città, il Politecnico di Milano e l’Illinois Institute.

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Alle 11,13 quando il Sindaco Sala e il Sindaco di Chicago Emanuel si sono presentati nella Sala dell’Orologio di Palazzo Marino. Il Sindaco Sala, dopo i saluti di rito, ha ringraziato il collega Emanuel per la presenza e per la condivisione del progetto, che sarà poi presentato dalla dott.ssa Collina. Sala ha definito il gemellaggio di Milano con al città di Chicago, che dura da 45 anni, un motivo di orgoglio. Secondo lui, le due città sono simili.

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Milano come Chicago

Entrambe sono operose, il lavoro riveste una parte importante come la propensione alla innovazione e la tecnologia. Sono anch città con gli stessi problemi. “hanno entrambe un Centro molto bello e delle periferie degradate ” ha detto Beppe Sala. Poi ha continuato ponendo l’accento sull’importanza delle vie d’acqua: i Navigli per Milano sono come il fiume Hudson per Chicago, ricordando il progetto della riapertura di una parte dei canali dei Navigli che sono stati tombinati.

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Sala ha terminato con un accento ad un sogno condiviso con il sindaco Emmanuel, ciòè trasformare Milano e Chicago in 2 città più verdi, più ecologiche e più vivibili.

La firma dell’accordo fra politecnico e università dell illinois

La dott.ssa Collina, del Politecnico di Milano firma l'accordo con il  suo pari dell'università di Chicago, dell' Illinois
La dott.ssa Collina, del Politecnico di Milano firma l’accordo con il suo pari dell’università di Chicago, dell’ Illinois

Cities Design è il nome dell’accordo fra le due scuole di design, quella Americana e quella milanese. In entrambi gli atenei tecnologia e creatività si combinano e sono al servizi del design tangibile delle cose e di quello dei servizi. I primi risultati si misureranno tra un anno, e il tema su cui convoglieranno i progetti è la “manifattura locale”.

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Dopo al cerimonia ufficiale della firma, Emanuel ha preso la parola, in americano, ricordando il gran numero di italiani che nei rimi anni del 90 si erano stabiliti a Chicago, integrandosi e diventando tutt’uno con la città. ha ricordato che erano italiani gli operai che hanno costruito al ferrovia. Sottolinea come quella ferrovia abbia legato Chicago all’America, l’accordo firmato oggi la aiuta a rimanere legata al mondo.

Dopo un elogio al sistema dei Navigli e al progetto della loro riapertura, ha aggiunto che “lui e Beppe stanno pensando ad un modo per coniugare economia e ecologia e che condividono una visione in cui la cura e l’attenzione per il passato deve essere proiettata verso il futuro. ” stiamo pensando anche a come festeggiare insieme il Columbus day. Il 12 ottobre 1492 Cristoforo Colombo scoprì l’America, dando rilievo alla presenza degli italiani nel giorno dedicato agli immigrati e al loro contributo fondamentale per Chicago, per l’illinois e per l’america stessa.

Si fa la glorificazione dell’immigrazione delinquenziale e poche parole sull’accordo fra università

Sentire dei sindaci vantarsi di avere città con periferie degradate non mi è parso proprio bello, anche se è vero che Chigago e Milano sotto l’amministrazione Sala si somigliano. Sarà anche che ho storto il naso sentendo paragonare l’ingegnosità delle chiuse eonardesche dei Navigli al fiume Hudson, che è un fiume naturale.

E sarà anche che mentre i 2 sindaci parlavano di italiani a Chicago negli anni venti mi sentivo un bel po’ in imbarazzo, perchè pensavo alla mafia, alle sparatorie, al proibizionismo e al fatto che a Chicago, allora, non mi pare che l’Italia avesse dato un apporto positivo alla costruzione della città. Al Capone, mentre era a capo della mafia di Chicago, fu arrestato per aver evaso le tasse.

Con tutti questi discorsi imbarazzanti, compresa la glorificazione dell’ immigrazione delinquenziale, mi è sembrato che non si parlasse quasi per niente dell’accordo firmato e del progetto di collaborazione fra politecnico e università dell’Illinois.

 

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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