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Cristina Cappellini. Primo atto per la lingua lombarda

Questa mattina, alle 12, nella sala eventi di Palazzo Pirelli, l’assessore alla cultura e identità di regione Lombardia Cristina Cappellini ha presentato uno dei progetti più importanti del suo assessorato. La conclusione del primo bando per la promozione della lingua lombarda, che si è svolto all’interno della legge di riordino della cultura, approvata qualche mese fa e che raccoglie un’istanza dell’Unesco. La lingua lombarda è stata,infatti, riconosciuta come lingua madre con il codice  ISO 639-3 lmo, ma è inserita dall’organizzazione internazionale fra le lingue a rischio di estinzione e che meritano protezione perchè patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Nella breve intervista, l’assessore Cristina Cappellini si dice molto soddisfatta dei primi sette progetti finanziati dalla regione Lombardia.

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Una vera sfida

Il risultato di questo primo bando era atteso con curiosità. La particolarità del lombardo è quella di essere composto da moltissime lingue strettamente imparentate fra loro che costituiscono un insieme. Bergamasco, bresciano, milanese, bosino, varesotto, bustocco, mantovano e tante altre. Pur condividendo una grammatica comune, l’impressione è quella di una galassia variegata di lingue diverse difficilmente riconducibili ad unico  . E un po’ quanto si era detto anche al convegno sulle lingue Davide van de Sfroos in piazza Lombadia a parlar lombard che e all’incontro pubblico che si è tenuto sul tetto di palazzo Lombardia a febbraio.
E’ quindi una vera sfida pensare ad un progetto organico di promozione e salvaguardia del lombardo.

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cambiamenti. Social journalism

Lombardo patrimonio dell’umanità

La varietà di inflessioni, di vocaboli e di modi di dire non è una particolarità del solo lombardo ma è una caratteristica comune a quasi tutte le lingue. La differenza è l’ufficialità. Molte lingue, anche se minoritarie e parlate da piccoli gruppi di persone, hanno un versione ufficiale che è insegnata a scuola e utilizzata per le traduzioni. Questo contribuisce a diminuire il rischio di estinzione e di perdita di una parte del patrimonio culturale. Invece il lombardo, pur essendo parlata ancora da 4 milioni di persone è considerata a rischio di estinzione perchè utilizzata sempre meno dai giovani e non è insegnata nelle scuole.

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Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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