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12 clandestini. Sono un problema di sicurezza e coerenza, non sanitario

Ossona – Sul settimanale Settegiorni questa settimana appare una intervista in cui si dice che i clandestini che il prefetto Lamorgese manderá a Ossona potrebbero essere malati  di Aids o di sifilide. Un allarmismo sanitario che non ha ragione d’essere. La situazione in realtà è ben peggiore e riguarda la sicurezza.

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aids e sicurezza Il vero pericolo che si corre, infatti, è legato alla sicurezza. Infatti i 12 clandestini (non 6) che saranno sicuramente mandati a Ossona dopo che il sindaco Venegoni ha firmato il protocollo Sprar sono persone raccolte a caso fra quelle che stazionano in giro per la città di Milano. Potrebbero essere terroristi islamici infiltrati, c’è la certezza che, mollati per tutto il giorno da soli, finiranno nelle maglie della criminalità organizzata o, in alternativa, che si aggregheranno ai vari personaggi che spacciano droga in piazza Litta, che ce li si troverà davanti alla chiesa a chiedere l’elemosina a chi va a Messa. si è sicuri che impareranno prestissimo a rubare e a vendere le informazioni sulle nostre case e sulle nostre abitudini. Ed è certo rimarranno a nostro carico perchè i fondi per lo sprar coprono a malapena 2 anni, mentre i contratto è di 3 anni. E’ certo anche che, visti i comportamenti dei clandestini, fra loro ce ne saranno di violenti. Insomma saranno tutto meno che dei pacifisti culturalmente superiori che scappano da chi voleva obbligarli alla guerra. Fra loro non ci saranno minori non accompagnati (che poi hanno tutti dai 15 anni in su). E’ anche vero che sarà dato loro il tesserino sanitario che permetterà di accedere alle cure sanitarie a carico del servizio sanitario, cioè gliela pagheremo noi. Ed è assolutamente certo  E anche che il sindaco si è adopererà a fare per loro ciò che non  ha mai fatto per gli ossonesi, cioè cercar loro un lavoro retribuito.

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Allarmismi sanitari

Aids e sifilide sono problemi minori, nel senso che se qualcuno dei clandestini che arriveranno a Ossona ne fosse affetto e in fase conclamata sarà sicuramente ricoverato in ospedale. Inoltre, essendo malattie a sola trasmissione sessuale, non c’è pericolo di contagio, a meno che i clandestini non siano utilizzati per uscire dalle torte in altre feste dell’8 marzo. Il riferimento è chiaro. Riguarda un episodio che avevamo già raccontato lo scorso marzo Sesso con i richiedenti asilo. 8 marzo e aids.

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E’ vero. Qualche donna particolarmente spregiudicata a Ossona potrebbe anche esserci, ma in genere si fanno pagare e dubito che considerino i clandestini dei clienti appetibili 20 professioniste a Ossona? Colpa della web reputation.

Il No di facciata di Valerio Tunesi

Si fa un po’ di sarcasmo, ma c’è poco da scherzare . Il sindaco di Ossona, Marino Venegoni, ora dice di aver firmato il protocollo sprar dopo aver lasciato libero il voto in consiglio comunale. In realtà per mesi ha partecipato, insieme al vicesindaco Oldani e all’assessore Gussoni, alle riunioni organizzate dal sindaco di Robecco e ha dato il suo assenso all’accoglienza dei clandestini in modo personale, di nascosto agli altri componenti della giunta e senza aver avuto alcun mandato da parte del consiglio comunale. Infatti il voto, tutt’altro che formale, del consiglio comunale è avvenuto dopo la firma e dopo l’assenso al protocollo sprar.

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Valerio Tunesi, l’altro consigliere comunale che si è espresso contro Il protocollo Sprar in consiglio comunale è rimasto in maggioranza. Sembra non essersi accorto che i clandestini arriveranno anche per colpa sua. Una tale incoscienza politica è difficile da trovare. Fa parte di quella schiera di persone di cui si dice “tanta blatera, ma poca sostanza”. Il sospetto è che i motivi per cui è rimasto in maggioranza non siano direttamente connessi con quelli di chi lo ha votato. Infatti, se fosse anche lui passato all’opposizione, come ha fatto Monica Porrati, si sarebbe potuto tornare ad elezioni a Ossona, e rimettere in discussione il protocollo sprar. Insomma, se Valerio Tunesi fosse stato coerente con il suo voto, i clandestini non sarebbero arrivati, quindi la responsabilità di quanto succederà, di ogni problema, di ogni euro italiano speso per dare ai clandestini ciò che non è dato agli italiani, è sua tanto quanto del sindaco.

Nei comuni in cui il consiglio comunale ha detto No allo sprar, i clandestini non arriveranno

E’ certo, infatti, che nei comuni che non hanno firmato il protocollo non arriveranno clandestini. Per quanto ci stia facendo del male, è una donna intelligente. Perchè mai dovrebbe mandare clandestini in Comuni che non li vogliono, quando ha a disposizione dei sindaci del pd, che, lavorando contro l’interesse del loro Comune, hanno firmato il protocollo sprare hanno dato la disponibilità a risolvergli un problema?
Questo è uno dei motivi per cui sorgono dubbi sul voto di facciata del cons. Valerio Tunesi, e sul suo voler continuare a restare in maggioranza. Aveva nelle sue mani la possibilità di risolvere il problema creato da Venegoni e ha preferito l’ipocrisia di un voto contrario di facciata, seguito da un sostegno sostanziale.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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