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Martina ad Abbiategrasso. Tutto un bla bla bla

 

martinaBenché non fossi munita di invito, mi sono presentata 20 minuti prima dell’ora fissata, ore 14.00. Ora insolita, mi sono detta, per incontrare gli agricoltori che durante il giorno, a primavera inoltrata, hanno altro da fare. Poi, più si avvicinava l’ora, più entrava gente. Arrivavano tutti, tranne loro: gli Agricoltori. Cominciavo ad avere dubbi su questo incontro.
Il folto gruppo di spettatori, ad essere generosi, era cosi composto: non più di 60/70 persone compresi i militanti del pd locale che seguono la campagna di Granziero, alcuni candidati, il sindaco uscente, gli assessori della giunta uscenti, i giornalisti, le forze dell’ordine, i rappresentanti dei sindacati agricoli, 4/5 agricoltori non di Abbiategrasso ma dell’Abbiatense – Magentino.

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Tra loro anch’io Donatella Magnoni – Copagri Lombardia (per chi non lo sapesse con Cia, Coldiretti e Confagricoltura, sono le maggiori confederazioni agricole italiane)
Tralascio di citarvi i salamelecchi del Sindaco uscente al Ministro, veramente poco degni di nota e poco rispettosi di Abbiategrasso. Il Sindaco Arrara l’ha citata come il “giardino/orto di Milano “.
Da nativa di Abbiategrasso rivendico il diritto di considerare Abbiategrasso nè appendice nè giardino nè orto di nessuno.

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Insignificante anche l’intervento di Granziero

Più che andare al sodo dei problemi dell’agricoltura si è lungamente soffermato sul suo programma elettorale che, secondo lui, sarà incentrato a sostegno dell’agricoltura attraverso il Marketing, la creazione di logo e lo sviluppo al turismo Ricette che salveranno l’agricoltura padana da morte sicura perché sono la soluzione all’importazione massiccia di riso dai paesi asiatici, la soluzione del prezzo alla stalla per il latte ecc.ecc.
Mentre ascolto mi sorge un dubbio: E se tutto questo “cinema”, compresa la passerella di Martina fosse stata organizzata per sostenere Granziero alla corsa a sindaco e non per ascoltare il mondo agricolo?
Ci pensa Martina con il Suo intervento a sostegno di Granziero, con pari salamelecchi di quanti ricevuti da Arrara e Granziero, a togliermi ogni dubbio

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E quindi mi domando: almeno oggi il ministro parlerà di agricoltura? Certo che si, e lo fa nell’unico modo conosciuto da questi nuovi leader del Pd. Elencando dal Vangelo Secondo Matteo Renzi, non l’Evangelista, tutti i miracoli del suo governo, che udite, udite, non hanno risolto tutti i problemi del mondo agricolo, ma quasi.
Dopo un 15 minuti di “sparate alla Renzi, “senza slide, finalmente viene data parola al mondo agricolo.
Vi risparmio l’inchino e i salamelecchi del funzionario di Zona della Coldiretti, di quelli del rappresentante Cia Interprovinciale, che vede nel biologico la soluzione (nota: lui produce bio). Con molta ipocrisia comunica che la Cia (quella delle Coop e di Poletti) è una confederazione apartitica.

Finalmente mi viene data la parola.

Mi qualifico. Primo momento di imbarazzo da parte del Candidato Sindaco, mentre il Ministro storce il naso. Faccio finta di non accorgermi e provo a domandare al Ministro, visto che più volte ha sottolineato misure e interventi per i giovani e le aziende condotte da giovani, cosa avesse intenzione di fare x gli ultrà quarantenni che saranno costretti a lavorare fino a ottanta senza arrivare alla pensione.
A quando una riforma che vedrà l’ agricoltore attore principale nella contrattazione del giusto prezzo dei suoi prodotti? E cosa pensano di fare con il.dazio zero per il riso asiatico
Se vi aspettavate l’ applauso, avreste perso la scommessa. In sala, il gelo.
Il Ministro mi risponde velando dietro eufemismi, senza mai citare Salvini e la Lega,che queste più che domande sono gli slogan di chi vi fa credere che l’Europa non serve, che basta essere padroni a casa nostra. Tutte balle in sostanza.
Interviene allora il candidato Sindaco, impaurito dal mio incalzare il Ministro che continua a non rispondere, se non attaccando chi nn crede nell’Europa panacea di tutti i mali (delle banche e della finanza sicuro!), tacciandomi come una leghista entrata a gamba tesa nella sua campagna elettorale perché gli hanno suggerito che Copagri = Cobas Latte = Lega Nord.

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La mia risposta è stata. “Se avessi saputo che era una passerella per tirare la volata al candidato del Pd alla carica di Sindaco da parte del vice Segretario del Pd, sarei stata a casa mia a far altro, ma se tutto questo viene spacciato per incontro tra Ministro delle Politiche Agricole, Agricoltori e Organizzazioni sindacali avevo tutti i diritti di esserci con loro buona pace (del candidato Sindaco e del Ministro) e di quella parte di pubblico non addetto ai lavori, la maggior parte, chiamati a rendere omaggio al Ministro.”
Dopo altri interventi ossequiosi, il Ministro ha salutato (il tutto è durato 1 ora e 15 minuti circa) per andare a degustare il Gorgonzola di un noto produttore di Ozzero e altrettanto vino di una cantina della zona.
In conclusione, vorrei lasciarvi riflettere sulla citazione del Ministro: L’agricoltura italiana non va ancora bene per colpa degli agricoltori che non sono giovani e non fanno bio, delle associazioni di categoria, troppe per lui cui ne basterebbe una (Coldiretti), delle Regioni, di chi ha votato NO al referendum, dei populisti.
Seguito da Granziero che invece incolpa Salvini, la Lega Nord e la sottoscritta, che nemmeno conosce.

Nota della redazione
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Donatella Magnoni

Sono nata ad Abbiategrasso 52 anni fa e vivo a Vermezzo da altrettanti anni. Sposata da 28, ho 2 figli Federica e Marco. Appassionata da sempre di Politica, sono assessore dal 2015 del mio Comune. E dal 2013 Presidente Copagri Milano Monza e Brianza. Sono Appassionata di letteratura, Storia e Sport. Juventina dalla nascita e per sempre. Un'altra mia passione: la mia Lombardia, che amo da Nord a Sud, da Est a Ovest.

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