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Bando Sprar. I sindaci che non firmano non li ospiteranno

Altomilanese – Il prefetto Lamorgese ha convocato per domani 18 maggio esclusivamente i sindaci dei comuni i cui consigli comunali  hanno votato per il Si allo Sprar e all’accoglienza ai clandestini. Fra questi c’è anche Ossona. Un folto gruppo però ha deciso di dire di no, di non firmare e di battersi per  propri cittadini. Nei comuni del No, non saranno mandati clandestini e finti profughi. Ecco il documento con motivazioni dei sindaci del No.

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sprar. Bando Sprar. I sindaci che non firmano non li ospiteranno - 17/05/2017Lo scorso 2 maggio i sindaci della zona del magentino si sono riuniti a Vermezzo, dal sindaco Andrea Cipullo, per decidere una linea comune contro il bando sprar. Marino Venegoni, sindaco di Ossona, nonostante l’invito, non si è presentato. Monica Porrati in quel momento assessore alla sicurezza si è presentata da sola, e ha  chiarito di essere presente solo a titolo personale. Non come assessore delegato, quindi. Da quel momento è stato chiaro che Marino Venegoni aveva venduto Ossona e che agiva alle spalle dei suoi stessi assessori.
Nel corso di quella riunione i sindaci hanno deciso di spedire, entro l’8 maggio, il loro No al bando Sprar sull’accoglienza diffusa dei clandestini. Quindi hanno deciso di mandare le loro motivazioni entro il 16 maggio. Ecco il testo della lettera sottoscritta dai sindaci. Una lettera da leggere attentamente, specialmente se si ha la sfiga ( d’ora in poi, pane al pane , vino al vino) di vivere in un Comune firmerà l’accettazione del bando il prossimo 18 maggio.

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Ogg. Accoglienza migranti – Bando Sprar

Gent. Prefetto
I sotto elencanti Comuni, rappresentati dai Sindaci Pro tempore, desiderano portate a sua conoscenza i motivi per i quali gli stessi hanno deciso di non aderire al bando in oggetto.
– Innanzi tutto crediamo che uno dei principali compiti di un sindaco sia garantire la sicurezza dei cittadini del proprio comune. Inoltre crediamo che un sindaco debba adoperarsi per garantire assistenza e supporto a quegli stessi cittadini, in un momento in cui le drammatiche conseguenze della crisi economica e occupazionale li ha messi in difficoltà e reso fragili le loro famiglie. Queste condizioni ci chiamano a dare risposte concrete, prima di altri, proprio a coloro che ci hanno onorato della loro fiducia, eleggendoci e affidandoci il compito di amministrare il bene comune.

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Durante gli incontri riguardanti il bando sprar abbiamo rilevato che al mantenimento dei richiedenti asilo, o migranti,sono state destinate cospicue risorse economiche, tratte da fondi pubblici. Non è successo, però, che ai singoli Comuni, siano assegnate pari risorse economiche pubbliche da destinare al sostegno economico di cittadini italiani residenti nei nostri comun e in difficoltà. Questo non è successo neppure quando è stato fatto notare che i tagli ai trasferimenti statali nei confronti dei comuni, non permettono più agli stessi di far fronte alle numerose richieste di aiuto da parte degli italiani.
In questa situazione l’accoglienza dei presunti profughi diventerebbe inevitabilmente motivo di tensione sociali di difficile gestione.

Presunti profughi motivo di tensione sociale

Ci sono anche altre considerazioni che ci hanno portato a valutare negativamente il bando. Gliele elenchiamo.
1) Non abbiamo ricevuto garanzie sufficienti sull’effettivo ricollocamento dei richiedenti asilo una volta terminato il progetto sprar.
2) Non accettiamo che ai richiedenti asilo e/o presunti profughi eventualmente ospitati temporaneamente ci obblighi a rilasciare agli stessi la residenza ufficiale, con il rilascio di carte di identità e relative tessere sanitarie di iscrizione al SSN.  Questo, oltrettutto, porterebbe a trasformare una ospitalità temporaneo in un accollo definitivo e a carico dei comuni. Abbiamo chiesto soluzioni alternative, ma non ci è stata data risposta.

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3) Non riteniamo opportuno accogliere “presunti richiedenti asilo”  di cui non conosciamo la provenienza e i precedenti penali. Il governo centrale non mette in atto filtri. Tra questi richiedenti asilo potrebbero nascondersi ladri, persone violente, disonesti e anche potenziali terroristi
4) Vi è una grande scarsità, spesso vera mancanza, di alloggi proprietà pubblica. Quelli esistenti nonson neppure sufficienti a garantire la soddisfazione del diritto costituzionale alla casa per i nostrri cittadini che hanno ricevuto intimazioni di sfratto dalle loro abitazioni abituali.

5) Non è stata data risposta, e quindi non abbiamo nessuna garanzia,  alle domande relative a possibili ricongiungimenti familiari di detti presunti richiedenti asilo, visto che, una volta avuta residenza e documenti potrebbero richiederla. A chi competerebbe il mantenimento di detti parenti ricongiunti? E per quanto tempo?

Nessuna garanzia

6) Non abbiamo garanzie economiche e finanziarie. Se le coperture finanziarie che il governo centrale mette a disposizione per questi progetti sono sufficienti a garantire i progetti stessi, visto il continuo aumento dei presunti profughi e richiedenti asilo che raggiungono il territorio italico, nel caso vengano a mancare i fondi , chi si farà carico del mantenimento dei presunti profughi stessi?
Confidando che comprende le ragioni che hanno determinato la nostra scelta di non aderire al bando sprar, cogliamo l’occasione per porgere distinti saluti.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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